Chivu: “Lautaro e Josep? Ecco quale Martinez giocherà”
Le parole del tecnico nerazzurro
Alla vigilia della sfida tra Inter e Sassuolo valida per la quarta giornata del campionato di Serie A, il tecnico nerazzurro Cristian Chivu si è presentato in conferenza stampa per commentare il momento della sua squadra e parlare di questa gara che si giocherà a San Siro domani, domenica 21 settembre alle 20:45. Di seguito tutte le risposte dell’allenatore rumeno alle domande dei giornalisti:
MATURITA’ DI SQUADRA – “Va abbinata a concretezza e al gioco per capire i momenti al fine di portare a casa l’obiettivo che è il risultato”.
CRITICHE – “Ho mille altre cose a cui pensare, fa parte del gioco. Il rumore dei nemici è di attualità ma tiro avanti per la mia strada. Sono preso da cosa posso fare per aiutare i ragazzi e convincerli che questa squadra è forte e ha il diritto di essere difesa. Tutto il mondo parlava di questo gruppo, non solo in Italia. Forse ci siamo dimenticati che a marzo per tutti erano forti ma non dobbiamo dimenticare che questa squadra ha fatto una stagione della Madonna l’anno scorso. Il gruppo ha gli attributi, mi fa stare sereno e penso solo a come tirare fuori il massimo”.
LAUTARO – “Oggi si è allenato con noi e si è messo a disposizione. Lo aveva già fatto anche mercoledì, un capitano deve fare questo ma non riusciva nemmeno a camminare. Sono sicuro al 100% che sarebbe stato disposto a entrare in campo con l’Ajax se ci fosse stato bisogno”.
JOSEP MARTINEZ – “Un Martinez giocherà, ecco (ride, ndr)”.
SASSUOLO – “In Serie A tutte le partite nascondono insidie e non ci sono partite facili. Il Sassuolo è neopromosso ma ha qualità e ci può mettere in difficoltà con gli esterni forti che ha e anche un centrocampo esperto”.
PIO ESPOSITO – “Devo lasciarvi qualche punto interrogativo. Pio sta facendo bene, è un ragazzo con qualità, fame e voglia. Lui sa dove si trova e cosa deve fare, mi piace come si allena e anche gli altri attaccanti. Mi fa piacere avere quattro giocatori di questo calibro”.
GRUPPO – “Non parlo di vecchi e di nuovi, so dove volete arrivare. La meritocrazia per me conta sempre, il primo 11 è importante ma lo sono anche i cambi dei titolari perché spostano tanto. A Torino è successo, l’abbiamo ribaltata coi cambi ma poi le cose finiscono come finiscono. L’opportunità arriverà sempre, non conta solo chi gioca titolare, se si pensa così non va bene perché vorrebbe dire che c’è tanto egoismo. Sanno tutti che avranno modo di giocare dall’inizio o di entrare. Questa sensibilità ce l’ho”.
CALHANOGLU – “Il ritmo mancava a lui, a Bisseck, a Frattesi e a tutti quelli che hanno avuto dei problemi fisici da maggio, portandoseli per mesi. Non è semplice rientrare in una squadra che la preparazione l’aveva già fatta. Ora però si stanno allenando tutti i giorni e piano piano toccherà a tutti giocare. Calhanoglu è importante perché il valore che ci dà in mezzo al campo è fondamentale”.
DIOUF E LUIS HENRIQUE – “Avremo modi di vedere anche loro. Le partite che abbiamo giocato finora non ci hanno permesso di fare certi cambi. Ho la mia visione e mi prendo la responsabilità di tutto ciò che accade. Hanno meriti e lo dimostrano tutti i giorni di poter stare in squadra, prima o poi giocheranno anche loro. Andy è una mezzala, non credo che sia possibile da play. Luis può giocare sia a destra che a sinistra, a me però non è dispiaciuto nemmeno da mezzala nelle amichevoli. Ha superato le difficoltà dell’inizio e sta facendo vedere belle cose”.
MOTIVAZIONI – “La motivazione e la mentalità per me sono fondamentali, specie in questo gruppo che ha bisogno di certezze e di una curva che incoraggia la squadra. Servono quelle piccole cose per dare motivazione, prima di essere campioni anche loro sono esseri umani e hanno problemi o sensibilità. Hanno dei difetti come tutti noi perché nessuno è perfetto. La motivazione e la mentalità nello sport sono fondamentali, possono fare di più”.
PRESSIONI SU ESPOSITO – “Di calcio ne capisce tanto, già a 13 anni e mezzo era così. Ha poi avuto un’esplosione di crescita fisica ed è migliorato anche dal punto di vista mentale. Ha dei limiti ma sa lavorare bene per migliorarsi. Io ho sempre detto il mio pensiero su di lui e ora sta dimostrando di poter fare bene all’Inter come ha fatto vedere col River al Mondiale. Ha fatto vedere a tutti che qui ci può stare e senza che fosse una scelta influenzata da me”.