18 Settembre 2012

EDITORIALE – Fare la “provinciale”: offesa o complimento?

Dopo la vittoria, in trasferta, contro il Torino di Ventura, si sono susseguiti i commenti più svariati per definire il gioco di un’Inter che ha saputo ottenere l’obiettivo massimo, con il minimo sforzo. Stramaccioni ha sempre dimostrato schiettezza e coraggio nelle sue interviste, e anche domenica non si è smentito, non fermandosi al “morsicare la lingua” per non rispondere a un’affermazione sgradita. Invitato dai giornalisti in studio a esprimere il proprio parere, anche se negativo, l’allenatore interista si è sfogato, mostrando il suo disappunto per la definizione di “squadra provinciale” accollata alla sua Inter, invitando coloro che parlano della sua squadra di “contare fino a dieci e poi sciacquarsi la bocca”.

SCALPORE E VECCHI RICORDI – La frase ha fatto scalpore, come è ovvio, e annunciato dallo stesso Stramaccioni, che inizialmente preferiva il silenzio per non dare: “Risposte a voi con cui fare i titoli dei giornali”. L’allenatore dell’Inter non ci sta a sentirsi etichettare come provinciale, perchè vive la sua panchina come una leggenda, e per questo si sente in dovere di difenderla. Ma con queste parole Stramaccioni è entrato ancora di più nei cuori dei tifosi. La stampa è sempre stata un “nemico” per il popolo interista e, gli allenatori che si schieravano al fianco dei tifosi in questa crociata, hanno sempre avuto un posto speciale nella bacheca dei migliori allenatori. Questa entra di diritto sul podio delle dichiarazioni più amate, insieme a quella di Crespo a “Controcampo”

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E su tutte la conferenza di Mourinho sui “Zeru tituli”

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L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA – Le frasi di Stramaccioni sono senza dubbio frutto di un amore incondizionato per la propria squadra, dopo gli anni d’oro si è forse tornati con un allenatore in grado di fare il catalizzatore delle critiche sulla squadra. Ma un occhio attento e obiettivo non si può fermare al calore delle affermazioni e deve cercare le vere ragioni che hanno portato a questo. Stramaccioni, come detto, è una persona molto intelligente e preparata, consapevole che il gioco espresso dalla squadra non è ancora quello granitico che dovrebbe avere una squadra vincente. I problemi ci sono e sono confermati dal continuo cambio di modulo, necessario per gli uomini a disposizione, ma contro producente per una squadra alla ricerca di un’identità ben definita. Con un’uscita simile l’attenzione si è focalizzata sul doversi “sciacquare la bocca e contare fino a 10” e non sulla veridicità o meno del definire il gioco dell’Inter da provinciale. A ben vedere però, l’Inter ha offerto un gioco di rimessa, più di un pugile pronto ad incassare per sferrare il colpo decisivo, piuttosto che il ritmo schiaccia sassi di un campione che non conosce rivali. I problemi ci sono e non sono nemmeno così nascosti, ma l’affermazione di Stramaccioni ha permesso di metterli in secondo piano, concentrandosi sullo sfogo contro la stampa.

DA PROVINCIALE A CINICA – Dopo questa analisi, è bene soffermarsi sulla pietra dello scandalo: l’aver definito “provinciale” l’atteggiamento mostrato in campo dall’Inter. Lo stesso aggettivo in sè spiega solo in parte il significato di tale nomea: se davvero infatti fosse un complimento, gli scudetti dovrebbero essere vinti da provinciali e non da squadre affermate. Nello stesso tempo se fosse un’offesa, sarebbe privo di senso utilizzarla per descrivere il gioco di una squadra che ha appena vinto una partita. Ma allora cosa significa giocare da “provinciale”? Si dice così il gioco di una squadra aggressiva, che si difende con 10 uomini dietro il pallone, pronta ad attaccare in contropiede con gli stessi 10 uomini, schierati con ruoli non ben definiti, chiamati a ottimizzare al meglio le occasioni concesse dagli errori degli avversari. Ed ecco che allora il termine diventa riduttivo se rivolto a una squadra che vince, soprattutto se lo fa nettamente e non solo all’ultimo minuto. Il presidente Moratti oggi ha corretto il tiro, definendo la propria squadra non provinciale ma “Cinica”. La differenza sembra sottile, ma non lo è, perchè provinciale è la squadra che spera nell’errore dell’avversario per poter cercare di vincere, la squadra cinica è quella vincente perchè sa punire appena gli si presenta l’occasione: questa è l’Inter.

UNA CINICA PROVINCIALE – La partita di Torino ha mostrato un’Inter in costruzione, ancora alla ricerca degli automatismi, ma affamata di vittorie. La prova viene dal fatto che chiunque fosse chiamato ad entrare in campo, mostrava una grinta e una voglia di far bene da fare invidia, tanto che il raddoppio è arrivato grazie a due giocatori entrati dalla panchina: Alvarez e Cassano. Si può dunque capire la stizza di Stramaccioni nel sentirsi dare della semplice provinciale, l’Inter infatti è stata anche cinica, capace di vincere con poche occasioni, ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo appunto. La platea aspetta il bel gioco per accompagnare le vittorie, ma intanto si gode le dichiarazioni del suo brillante allenatore che hanno un sapore nostalgico, nella speranza che a fine anno si possa tornare a parlare dei “Zeru tituli” delle rivali.