20 Giugno 2018

Elefante: “Passaggio di consegne Rafinha-Nainggolan. Il belga sarà uomo immagine del club”

Le parole del giornalista sulla vicenda Nainggolan-Rafinha

Andrea Elefante sulle colonne de La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto della situazione sulla vicenda Nainggolan-Rafinha. Ecco le sue parole: “Forse erano destinati ad incrociarsi di nuovo, ma stavolta sicuramente sarà meno indolore di quella sera di settembre 2015 all’Olimpico, Roma-Barcellona, quando un duro ma involontario fallo del belga mandò in frantumi il crociato del brasiliano. Al di là delle similitudini e delle differenze fra i due giocatori, il passaggio di consegne Rafinha-Nainggolan è simbolico di una svolta filosofica nel progetto interista. Ovviamente, agevolata da una diversa, seppur ancora limitata, autonomia gestionale anche dal punto di vista delle disponibilità economiche del club“.

Rafinha è centrocampista duttile come Nainggolan, però più tecnico e meno fisico. Sintetizzando ulteriormente: più ricamo che strappo, più uno contro uno e scarico che porta in testa e squadra caricata sulle spalle. Ma soprattutto, Rafinha è stato emblema dell’estemporaneità, per non chiamarla fantasia, del mercato dell’Inter. Del suo bisogno, più che volontà, di una soluzione in corsa per rafforzare la squadra, con rapporto-qualità prezzo compatibile con le possibilità. Nel momento più duro dell’Inter, il brasiliano è stato anche uno dei suoi rari bagliori, ma era una luce provvisoria. erano watt a tempo. Nainggolan può diventare l’immagine, anzi l’uomo immagine, del nuovo progetto Inter: preso a giugno e non a gennaio, fortemente voluto dall’allenatore, giocatore totem per carattere. Non sarà un’Inter costruita su di lui, ma gli girerà molto intorno: per scelta, non per necessità“.

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Autore:
Martina Napolano

Nata a Napoli nel 1996, è laureata in Culture digitali e della comunicazione. Innamorata del calcio, ma soprattutto dell'Inter. Scrive per Passione Inter dal 2014. Appassionata anche di Formula 1, spera di poter avere la gioia di veder vincere la Champions all'Inter e il Mondiale a Leclerc nello stesso anno.