13 Marzo 2020

Emergenza Coronavirus, quando si tornerà a giocare? Burioni: “Sappiamo troppo poco, non escludo che…”

L'esperto virologo: "Il momento è troppo serio, il nemico è comune e forte"

Il lockdown imposto al calcio italiano presto, ci si augura, riguarderà anche il resto d’Europa. Fermarsi tutti per ripartire prima. È questo il senso delle misure verso le quali si sta andando e per le quali fa il tifo il professor Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele celebre sui social per le sue campagne anti-fake news e non solo.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Burioni è netto: “Molti hanno vissuto nell’illusione che atleti iper-allenati e iper-controllati potessero, non si sa come, resistere. Ma questo virus contagia tutti. E dico tutti – spiega il virologo -. Dopo il contatto ci può essere un periodo di incubazione che va dai 5 agli 8 giorni, ma che arriva a volte fino ai 14, durante il quale la persona può ammalarsi e a sua volta trasmettere la malattia. Chi si contagia oggi non si ammala domani, ma tra un po’, ed è per questo che tutta la Juve è in quarantena”. Quindi l’impossibilità di fare previsioni sul ritorno in campo: “Spero proprio che il 2020-21 sia una stagione bella dall’inizio, ma non escludo che in qualche modo si completi anche questa: non possiamo fare previsioni, sappiamo troppo poco di questo virus. Ogni decisione passa solo dagli sviluppi della pandemia nel mondo. Mi concentro su quella, non sul calcio giocato che può attendere. Niente sfottò ai cugini romanisti, niente bandiere: il momento è troppo serio, il nemico è comune e forte”.

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