5 Novembre 2013

ESCLUSIVA – Marco La Scala: “Mourinho per i tifosi del Chelsea è una divinità”.

La redazione di PassioneInter.com ha sentito in esclusiva Marco La Scala, responsabile editoriale del sito PassionePremier.com, nuovo portale di riferimento per gli appassionati di uno tra i campionati più importanti al mondo, on line da Sabato 2 Novembre. Nel corso dell’intervista Marco parla ci di Premier League, di ex nerazzurri e dell’Inter di Walter Mazzarri:

Il progetto Passionepremier mira ad espandersi rapidamente sul web, divenendo una vera e propria guida per tutti gli appassionati di calcio inglese. Qual è il vostro obiettivo per il futuro?Essendo il nostro un progetto appena nato, l’obiettivo primario è quello di farci conoscere e apprezzare, creando una community di appassionati che possa sempre contare su di noi quando vuole essere aggiornato sul calcio inglese e tutto quello che lo riguarda”. Premier League e Inter, destini che si incrociano. Cosa pensi dell’impatto londinese di Eto’o e del ritorno di Josè Mourinho?Eto’o sta facendo molta fatica a reinserirsi in un contesto dove si gioca a calcio per davvero. L’esperienza all’Anzhi gli ha riempito le tasche, ma lo ha privato di quella “rabbia agonistica” che lo ha portato a diventare uno degli attaccanti più forti del mondo. Mourinho per i tifosi del Chelsea è una divinità e ha riportato un entusiasmo che, nonostante i trofei degli ultimi anni, non si vedeva da tempo a Stamford Bridge. Nel 2005 li ha portati al titolo cinquant’anni dopo l’ultima e unica volta. Il resto lo fanno i fuoriclasse che allena e la sua straordinaria abilità nel trasformare un buon giocatore in un guerriero che in campo dà tutto”. A Manchester, sponda United, si è appena conclusa l’era di Sir. Alex Ferguson ed è iniziata quella di Moyes. Qual è il tuo giudizio sul nuovo allenatore dei Red Devils? L’eredità di Ferguson è la più importante, ma anche la più temuta dell’intera storia del calcio inglese. E’ qualcosa di paragonabile soltanto alla maglia numero 10 dell’Argentina dopo che l’ha indossata Maradona. Verrai sempre inevitabilmente messo a confronto con chi ha fatto la storia del calcio. Moyes non ha mai vinto un titolo in 11 anni all’Everton, ma ha sempre giocato un calcio divertente e concreto con una squadra costruita con criterio e non coi soldi degli sceicchi o dei magnati. Gli va data fiducia e sicuramente riuscirà a fare bene. Mai bene quanto Ferguson probabilmente, ma questa non è una sua responsabilità e va giudicato per quello che fa e che farà, non per quello che lo United è stato negli ultimi vent’anni”. Altro ex nerazzurro che ha trovato fortuna in Premier è Coutinho. Che voto daresti ai primi mesi inglesi del brasiliano?Coutinho ha avuto un impatto eccellente con il calcio inglese. Non è un giocatore migliore di quando giocava nell’Inter, semplicemente si trova alle prese con un calcio diverso in cui non ha tre giocatori addosso appena riceve palla e non deve sfondare una difesa schierata e organizzata come se ne vedono tante in Italia. Nell’Inter ha avuto le sue chances e non le ha sfruttate a pieno, probabilmente non sempre per colpa sua. A Liverpool è diventato un beniamino dei tifosi in poco tempo e sta dimostrando di essere un ottimo giocatore. Si merita un bel 7 per adesso, ma il vero banco di prova sarà quest’anno. Deve dimostrare di essere un top-player“. Lasciamo l’Inghilterra e torniamo in Italia: come valuti l’inizio di stagione dell’Inter di Mazzarri? Può raggiungere l’obiettivo terzo posto?Mazzarri sta veramente facendo un ottimo lavoro. Il suo merito principale è quello di aver recuperato giocatori che erano a un bivio e dovevano dimostrare di essere da Inter. Jonathan e Alvarez sono l’esempio lampante di come un allenatore possa stravolgere la mentalità di un giocatore. L’Inter non ha oggettivamente una rosa da terzo posto e visto il ritmo tenuto da Juve, Napoli e Roma, penso che qualificarci per la Champions sia veramente difficile per quest’anno. Io voglio rivedere l’Inter ad alti livelli e sono convinto che manchino due-tre elementi da inserire a gennaio per tornare a giocarcela per i primissimi posti. Non dobbiamo giudicare Mazzarri in base al raggiungimento o meno del terzo posto. Dobbiamo metterlo in condizione, come ha fatto il Napoli, di farci lottare alla pari per i primi posti, poi lui ci metterà del suo e potrà raggiungere gli obiettivi fissati come ha sempre fatto in carriera”. La Redazione ringrazia Marco per la disponibilità ed augura a PassionePremier.com un futuro roseo e pieno di soddisfazioni.