9 Maggio 2013

FOCUS – 12 risposte per la Curva

di Francesco Filippetto.

Dopo gli striscioni interrogativi di ieri sera, da parte della Curva, proviamo a dare qualche risposta ai tifosi :

1) Secondo Lei perché tutto lo stadio ha applaudito i recenti striscioni della Curva riguardanti la società?

Lo stadio ormai applaude a prescindere qualsiasi coro, striscione o manifestazione di disagio verso la situazione attuale. Ogni tifoso di fronte ad una domanda retorica come questa identifica in qualcuno della società, principalmente Branca e Fassone, i colpevoli delle disgraziate annate nerazzurre. L’ applauso è una espressione gentile e civile di protesta, una sottolineatura di disappunto e tensione.

2) Perché sono stati messi in discussione gli stessi medici con cui abbiamo vinto il Triplete?

In ogni squadra bersagliata dagli infortuni lo staff medico finisce per essere imputato. Tuttavia all’ Inter, come indicato nella domanda nr. 7, manca una figura di riferimento che sappia parare i colpi di attacchi mediatici. Di solito, vedi Mourinho o Conte, è l’allenatore stesso che si erge a protezione dello staff, ma Stramaccioni non ha la personalità adatta per questo ruolo.

3) Perché il progetto di svecchiare la squadra comporta la vendita dei giovani già presenti in rosa o provenienti dalla Primavera?

Purtroppo la politica giovanile dell’Inter, come per molti club italiani, non è rivolta al futuro, ma piuttosto al bilancio. I giovani talenti sono merce di scambio, preziosi per abbassare prezzi di giocatori che una società non potrebbe pagare con le sole liquidità. Accade spesso quindi che le giovani leve finiscano nelle trattative come conguaglio tecnico rispetto al valore di mercato del giocatore acquistato, non tanto per sfiducia verso le loro capacità.

4) Che senso ha svendere sempre i nostri giocatori?

Il problema è legato agli ingaggi. Certi giocatori, vedi Sneijder, sono stati ceduti a cifre basse per liberarsi di ingaggi elevati e fuori portata per l’attuale budget. Il problema piuttosto é capire come mai certi calciatori riescano a strappare contratti che si rivelano trappole per la società, prima ancora di dimostrare con i fatti di valere certe somme. Ci vorrebbe un tetto salariale oppure l’introduzione di contratti a rendimento.

5) 2010-2013. Dal tetto del mondo si è crollati alla situazione attuale. La causa è da attribuire tutta a giocatori e allenatori di questo periodo?

Nella domanda è già insita la risposta, ovviamente la situazione attuale è figlia di una mala gestione societaria che dopo essere arrivata ai vertici mondiali si è crogiolata senza sfruttarne gli effetti. La squadra senza  Mourinho ha perso quella attitudine visionaria che il portoghese aveva, vedi l’affare Ibrahimovic.

6) Come mai la società è sempre passiva di fronte ad ogni attacco mediatico?

Essere poco mediatici in Italia è molto pericoloso. All’Inter manca quell’eco fatto di giornali, tv e media che a volte fanno da schermo protettivo a un club. L’Inter li subisce e basta da anni, senza essere in grado di utilizzarli a proprio favore. Anche questa fa parte di scelte societarie che non attribuiscono importanza ad un ambito fondamentale come le pubbliche relazioni.

7) Non servirebbe un uomo forte capace di gestire tutte le situazioni societarie e mettere la faccia a difesa della società?

Qui possiamo riprendere la risposta della domanda precedente. Purtroppo le risposte agli attacchi mediatici alla società nerazzurra arrivano sempre e solo attraverso il Presidente. Moratti è troppo tifoso e passionale per avere la lucidità e la sagacia che una posizione simile richiede. Evidentemente lui si ritiene all’altezza del ruolo e non nota difficoltà nella gestione di queste situazioni delicate.

8) Perché non è mai stato spiegato il motivo dell’allontanamento di Oriali dalla dirigenza?

Quando una Società non spiega una decisione simile, è segnale di poca convinzione nella scelta effettuata. Evidentemente la scelta è stata forzata da qualcuno; tuttavia se Oriali ha comunicato le proprie ragioni, stiamo ancora attendendo la versione di Branca più volte promessa, ma mai arrivata.

 9) Perché si dice che l’Inter sia una grande famiglia quando è l’esatto opposto? Non si è accorto che tutti pensano a se stessi e alla propria poltrona?

Moratti vorrebbe essere  il papà di tutti e di conseguenza si può dire che tutti provino ad entrare nelle sue grazie principalmente per curare i propri interessi. Questo porta  invidie e lotte interne per guadagnare fiducia e potere. Forse bisognerebbe diminuire il numero di collaboratori ed aumentare in loro il senso di appartenenza, un po’come accade alla Juve dove  Marotta, Agnelli e Nedved collaborano con unanimità d? intenti.

10) Come si fa a permettere che la seconda maglia dell’Inter sia rossa se si è interisti?

In verità i tifosi dovrebbero capire che le ragioni del marketing vanno oltre quelle del cuore. La Nike ha azzardato e ci ha azzeccato, visto i dati sulle vendite.

11) Si diceva che il suo sogno era la Champions come suo padre… ora si dice che l’altro desiderio sia lo stadio nuovo… Va bene, ma l’Inter?

Lo stadio è il più grande regalo che Moratti può fare e lasciare all’Inter. Un segno indelebile nel tempo. E poi il progetto stadio fa parte di quelle scelte che vanno fatte, per aumentare il business e rivedere l’Inter a certi livelli. I soldi investiti nello stadio sono sicuramente un investimento più sicuro dei soldi sperperati nella campagna acquisti.

12) Perché chi va via dall’Inter parla sempre bene di lei e male dell’Inter?

Perché Moratti ha sempre pagato tutti e tanto, fino all’ ultimo centesimo ed è quindi un benefattore da tenere sempre buono per qualsiasi occasione. Gli ex si sono sempre quindi dimostrati più attaccati al padrone che alla società. Questo dovrebbe far pensare il nostro Presidente e spingerlo a cercare dei collaboratori che prima di tutto pensino all’ Inter piuttosto che al proprio portafogli.