3 Dicembre 2018

Viaggio nel mondo di Gabigol: il flop all’Inter ed etichette troppo grandi per chiunque. Ora merita una seconda chance

Viaggio nel mondo di Gabriel Barbosa, 22enne attaccante in forza al Santos ma di proprietà dell'Inter

Torniamo all’estate del 2016: un attaccante brasiliano dalla giovane età scatena su di sé gli interessamenti di moltissime big europee. Su di lui ci sono Juventus e Barcellona, tanto per citarne alcune. Due squadre che un anno prima si affrontavano in finale di Champions League, ora si affrontano per portare a casa Gabriel Barbosa, 19enne punta di diamante del Santos. Negli stessi mesi però a Milano si insedia l’azienda Suning, che rileva le quote di maggioranza dell’Inter da Erick Thohir. Il pedigree della società asiatica porta i tifosi a sognare colpi d’altri tempi, e la famiglia Zhang risponde mettendo a segno in pochi giorni la doppietta Joao Mario-Gabigol. “La Juventus non è più la regina del mercato: l’Inter è tornata a fare la voce grossa”, si leggerà sui quotidiani di quei giorni.

L’arrivo all’Inter ed il flop di Gabigol

La Milano nerazzurra è in visibilio: da moltissimo tempo ormai non si sognava così in grande. La presentazione lo incoronò senza apparenti motivi tecnici come il nuovo Ronaldo, paragone che alla lunga nuocerà e non poco sul giovane Gabriel. Passano le partite, l’Inter va male e de Boer, in netta difficoltà, non sceglie mai di rischiare la carta Gabigol. “Come? – pensa il tifoso sugli spalti di San Siro – Hai Gabigol e non lo metti dentro?”. La tanto attesa chiamata arriva il 25 settembre contro il Bologna, sarà la prima di solo dieci presenze in totale. L’unica da titolare il 17 gennaio, in Coppa Italia sempre contro i felsinei e con Stefano Pioli in panchina. Ma anche il tecnico italiano non punta mai sul 96 nerazzurro. Ci si ricorderà di lui solamente un mese più tardi, il 19 febbraio: primo gol con la maglia dell’Inter per Gabigol. Contro il Bologna al Dall’Ara, proprio come l’idolo Ronaldo. Quando ci si mette anche la sorte…

Gabigol

La stagione finisce male come quelle precedenti. L’Inter saluta il treno Champions League e sembra fare a gara con il Milan per non entrare in Europa League. Congetture o realtà, cambia poco: Milan in Europa, Inter fuori anche dall’ex Coppa UEFA. Gabigol inizierà un lungo calvario ed alla fine sceglie il Benfica, ma anche in Portogallo dopo appena 4 mesi scelgono di rimandarlo a Milano. L’unica soluzione si chiama Santos: nel dicembre del 2017 arriva il ritorno a casa del Meninho da Vila!

La rinascita al Santos e quella voglia di nerazzurro

Ad abbracciarlo (virtualmente) sono tutti i tifosi santisti: c’è anche il leggendario Pelé a dargli il bentornato. Nelle prime due giornate segna due gol, poi per diversi mesi gli spettri del recente passato occupano la sua testa, e le prestazioni in campo ne risentono molto. I tifosi esultano quando esce dal campo ma lui non perde nemmeno un giorno d’allenamento. Così, mesi dopo, comincia a segnare gol su gol, arrivando a quota sedici reti in 32 presenze e siglando anche la marcatura numero 12.500 nella storia del Peixe. Il prestito scadrà il prossimo mese e Gabriel Barbosa vuol la sua rivincita in Italia e con l’Inter.

Gabigol merita una seconda chance all’Inter?

L’interrogativo ora in casa nerazzurra è quello di dare o meno una seconda opportunità ad un ragazzo che, nel corso della sua giovane carriera, ha dimostrato comunque di valere. L’Inter e San Siro sono storicamente due elementi che con i giovani da svezzare vanno poco d’accordo: l’amore c’è sempre, l’efficacia… un po’ meno. In Brasile però Gabriel Barbosa ha dimostrato grande maturità, lavorando nei momenti più bui per zittire la critica. E ci è riuscito. Aggiungeteci che a Milano il calciatore Gabigol non s’è mai visto, salvo qualche apparizione per qualche minuto su qualche campo. I numeri per tentare di riportarlo all’Inter con successo ci sono, difficilmente società come Juventus e Barcellona sbagliano giocatori su cui puntare. E Luciano Spalletti pare essersi specializzato nel far rinascere calciatori apparentemente persi. Basterà questa tesi per vedere Gabigol calcare di nuovo il campo di San Siro?

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