13 Giugno 2020

Gravina a Radio Deejay: “La ripartenza è una vittoria di tutti: ora bisogna proiettarsi verso il futuro”

Il presidente della FIGC è intervenuto ai microfoni di "Deejay Football Club"

Intervenuto ai microfoni di “Deejay Football Club“, su Radio Deejay, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato della ripartenza del calcio italiano nella sfida di ieri sera tra Juventus e Milan, valida per la prima delle due semifinali di ritorno di Coppa Italia. Gravina ha parlato di coesione, responsabilità e, ora, un balzo verso il futuro.

Innanzitutto, il ricordo di una coincidenza: “Ho pensato ad una strana coincidenza. Ieri sera avremmo dovuto inaugurare Italia-Turchia, ed invece è ripartito il calcio italiano: questo credo che sia motivo di grande orgoglio“. Poi, gli elementi che hanno portato alla ripartenza: “Equilibrio, dialogo e coerenza: tre elementi fondamentali che hanno portato a centrare un obiettivo importante per tutti. Quello di ieri è stato un ultimo piccolo tassello che serviva per fugare qualsiasi tipo di dubbio in merito alla proiezione dei nostri campionati“.

I tifosi

In realtà, però, ne manca un altro: “Manca ancora un tassello, che a me sta molto a cuore: la partecipazione dei tifosi, che spero avvenga in tempi molto rapidi. Mi auguro che per i primi di luglio si possano riaprire le porte agli spettatori: vorrebbe dire che il nostro Paese è uscito da questo momento particolarmente buio“.

Una passione che non si è mai spenta: “Io sono convinto che tra i tifosi e il calcio italiano ci sia stato un filo che non si è mai spezzato, quello della passione che ha sempre contraddistinto i vincoli forti del nostro mondo, Abbiamo avuto momenti difficili e, a dirla tutta, fatto di tutto per denigrare aspetti positivi. Mi viene in mente il fondo salva-calcio: è stata demolita un’iniziativa positiva per la ripartenza. Oppure penso alle polemiche sull’arbitraggio di Orsato: noi italiani amiamo sempre farci del male“.

Sguardo al futuro

Infine, uno sguardo al futuro: “Ora è importante mantenere toni bassi, essere leali ed onesti con i nostri comportamenti e con quello che vogliamo ricostruire; bisogna proiettarsi verso il futuro, verso una riforma che possa mettere come base una nuova cultura sportiva. Il rapporto con Paolo Dal Pino e con la Lega Calcio è stato un elemento di forza: quel supporto, quella spinta per trovare energia e forza per individuare una nuova progettualità, con l’auspicio che tutto il calcio possa riunirsi sotto un unico linguaggio ed un unico progetto. Questa è una vittoria di tutti“.

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