3 Aprile 2023

Primi contatti per De Zerbi: i retroscena sul futuro della panchina dell’Inter

Roberto De Zerbi manager go Brighton & Hove Albion during the Emirates FA Cup match Middlesbrough vs Brighton and Hove Albion at Riverside Stadium, Middlesbrough, United Kingdom, 7th January 2023 (Photo by James Heaton/News Images)

Il destino di Simone Inzaghi sembra ormai segnato: a meno di una clamorosa finale di Champions League accompagnata da almeno un quarto posto in campionato. A meno di miracoli però, lo strappo sembra insanabile: troppe le dieci sconfitte e troppa soprattutto la differenza tra le coppe ed il campionato. Più volte la dirigenza ha provato a far capire quanto sia fondamentale qualificarsi alla prossima Champions League, un traguardo che con questa rosa dovrebbe essere scontato. Ma a quanto pare non è bastato. Ecco perché l’Inter sta già pensando a diversi sostituti, prevedendo un addio a fine stagione o, se non ci sarà un’inversione di tendenza, anche prima.

I nomi sono i soliti: Conte, Mourinho, Thiago Motta e soprattutto De Zerbi. L’ex Sassuolo è in rampa di lancio in Premier League e, anche se preferirebbe continuare a cercare fortuna oltremanica, non disdegnerebbe certo il grande salto all’Inter. I nerazzurri lo seguono con grandissimo interesse e addirittura secondo La Gazzetta dello Sport e Tuttosport ci sarebbero stati i primi contatti per portarlo a Milano.

Secondo la Rosea durante la sosta l’Inter avrebbe incontrato il presidente del Brighton, Tony Bloom, a Miami per tastare il terreno e capire i margini di manovra per la clausola rescissoria che il club dovrebbe pagare per De Zerbi. Ma non solo: secondo Tuttosport sarebbe stato anche allertato un intermediario per l’eventuale trattativa: l’obbiettivo sarebbe quello di ottenere uno sconto sulla clausola da 13 milioni.

L’opinione di Passione Inter

De Zerbi sarebbe sicuramente un profilo interessante. Andrebbe però messo in conto che gli andrebbe concesso tempo e che, tifosi in primis, bisognerebbe avere pazienza. Prendere De Zerbi significherebbe costruire un progetto sul medio-lungo periodo, non certo cercare di vincere tutto al primo colpo. Il tecnico andrebbe protetto e trattenuto anche nei momenti di crisi, come fatto dal Liverpool con Klopp o dall’Arsenal con Arteta.

La vera domanda però è un’altra: una squadra tanto in crisi economicamente, può concedersi di spendere 13 milioni, senza ovviamente contare poi l’ingaggio, di clausola per un allenatore in rampa di lancio? Si parla di tanti soldi per una scommessa. Specie quando suddetti soldi non si hanno. A questo punto si potrebbe andare su profili certamente più importanti e “immediati”. A conti fatti ad esempio un Conte o Mourinho bis, o addirittura l’arrivo di Simeone, in termini di ingaggio costerebbero molto meno. Ma darebbero una dimensione, anche mediatica, certamente diversa. Tutto dipende da cosa vuole fare l’Inter: continuare a galleggiare e vincere qualche trofeo subito o provare a costruire il futuro, prendendosi però il rischio enorme di un lungo periodo di vacche magre?