16 Dicembre 2020

OCCHI SULL’AVVERSARIO – Con Gattuso il Napoli è tornato a brillare: come arrivano i partenopei al big match con l’Inter

Dopo un'annata complicata, il Napoli è tornata ad essere una delle squadre più competitive del nostro calcio

Superata la delusione europea con l’ennesima rimonta stagionale contro il Cagliari, è arrivato il momento per l’Inter di Conte di rialzarsi e riaffermare definitivamente le proprie ambizioni, in una gara importante che potrebbe dire molto sulle possibilità della squadra e sul futuro della stagione. Ad attendere i nerazzurri in questo big match ci sarà il Napoli di Gattuso, ripresosi da una stagione travagliata e di nuovo pronto a sognare in grande. In attesa del fischio d’inizio, ecco tutto quello che c’è da sapere sulla squadra partenopea.

COME NASCE IL NAPOLI DI GATTUSO

L’avventura di Rino Gattuso sulla panchina del Napoli comincia esattamente un anno fa, quando, sconfitto 4-0 il Genk e sigillato così il secondo posto dietro al Liverpool nel girone di Champions, la società partenopea decide di confermare ciò che era ormai nell’aria da giorni, sollevando dall’incarico di tecnico Carlo Ancelotti. La seconda stagione alla guida del club dell’allenatore emiliano aveva infatti preso una piega da cui sarebbe stato difficile rialzarsi, con un andamento in campionato in forte rilento nonostante le ambizioni iniziali e un gruppo di giocatori che gli aveva ormai voltato le spalle.

Quello che era dunque cominciato come il ciclo che avrebbe dovuto definitivamente far fare il salito di qualità al club dopo l’esperienza Sarriana, soprattutto in termini di mentalità (ed è qui che sarebbe dovuto entrare in gioco il tecnico pluricampione d’Europa), si era alla fine rilevato l’ennesimo passo falso di un club che sembrava sempre lì lì per compiere il passo decisivo salvo poi scivolare sul più bello e tornare di nuovo al punto di partenza.

Questa volta, per ricominciare, la società guidata da Aurelio De Laurentiis ha dunque deciso di affidarsi a Rino Gattuso, rimasto sul mercato degli allenatori dopo l’esperienza positiva al Milan e scelto, soprattutto a livello comunicativo, per dare una scossa all’ambiente e ridare motivazioni e focus ad un gruppo che sembrava ormai allo sbando.

BASI SOLIDE PER IL FUTURO

In realtà, al di là dei sicuri valori caratteriali, ciò che viene troppo spesso sottovalutato quando si parla di Gattuso è la sua effettiva preparazione tattica, nonché la sua competenza quando si parla di dare ad una squadra solidità e una direzione chiara da seguire.

Arrivato a Napoli il tecnico calabrese ha cercato di ripartire dalle fondamenta, schierando la squadra con il 4-3-3 che ormai dall’esperienza di Sarri era entrato sotto la pelle di alcuni giocatori, sfruttandone alcuni meccanismi ma cambiando qualcosa soprattutto nell’organizzazione difensiva e di recupero del pallone. Nelle partite più complicate, in una prima fase, non ha disdegnato un approccio più conservativo, mantenendo tutti i giocatori dietro la linea del pallone e cercando di costruire i pericoli soprattutto con le ripartenze. Tuttavia ha sempre tenuto in alta considerazione principi propositivi come la costruzione bassa della manovra, implementata fin da subito ed ora parte integrante del gioco della squadra, che, come vedremo più avanti, ha subito qualche cambiamento diventando ancora più efficace in termini offensivi.

In ogni caso, i primi sei mesi di Gattuso sulla panchina del Napoli hanno visto la squadra riacquistare solidità e gettare importanti basi per il futuro, con i giocatori di nuovo compatti intorno all’allenatore e rinnovate ambizioni per l’immediato futuro. Complici alcune difficoltà iniziali, comunque, in campionato la squadra non è riuscita ad andare oltre ad un settimo posto che rappresentava il minimo necessario per rimanere in Europa, ma il vero highlight della stagione è stata la vittoria in Coppa Italia, arrivata in una finale vinta ai rigori contro la Juve dopo un percorso nel suo complesso molto convincente.

COME STA ANDANDO LA NUOVA STAGIONE

L’estate del Napoli (o quel che ne rimaneva, vista la conclusione tardiva della precedente stagione) è stata senza dubbio segnata dal grande investimento fatto per assicurarsi Osimhen dal Lille, arrivato, per un totale di circa 70 milioni, come l’acquisto più oneroso della storia del club. Il suo arrivo, affiancato dal rinnovo di Mertens, ha determinato la necessità di qualche piccolo cambiamento a livello tattico. Per far coesistere i due, oltre che, se vogliamo, per valorizzare l’altro grande investimento fatto dalla società l’estate precedente con l’acquisto di Lozano, Gattuso ha deciso di passare ad un 4-2-3-1 più marcatamente offensivo e in grado di esaltare le doti di tutti gli attaccanti presenti in rosa, da un solido rimpiazzo come Politano al capitano Insigne, che in questo inizio di stagione sembra aver fatto un ulteriore salto di qualità sia come giocatore che come leader. Arrivi come quelli di Bakayoko e Petagna, poi, hanno garantito ulteriori e valide alternative in grado di dare qualcosa di diverso dai titolari ma comunque molto coerenti con il nuovo modulo scelto.

Le scelte di Gattuso sembrano aver ripagato in questo inizio di stagione. Il Napoli è il secondo miglior attacco del campionato (dietro l’Inter) e si trova al momento al terzo posto, a un punto di distanza dai nerazzurri complice anche la partita persa a tavolino contro la Juve alla terza giornata. In Europa League ha conquistato il primo posto del girone davanti a Real Sociedad, AZ e Rijeka, guadagnandosi l’accesso ai sedicesimi e mettendo quindi il mirino su un obiettivo, quello europeo, che pare al momento assolutamente alla portata. In generale, in ogni caso, questa prima parte di stagione è servita a consolidare il Napoli (dopo un annata in cui, a un certo punto, si era ritrovato addirittura all’11° posto) come una delle squadre più competitive del torneo, con un’impalcatura solida e un attacco di grande qualità ed a tratti elettrizzante.

Il match contro l’Inter sarà dunque un banco di prova importantissimo per valutare le ambizione e le condizioni di entrambe le squadre, in un campionato con una gerarchia ancora apertissima e che sembra al momento delinearsi con il Milan in testa, una Juve in forte ripresa che potrebbe riprendere il trono da un momento all’altro e squadre come Inter, Napoli e Atalanta che hanno tutte le carte in regola per contendersi il primato fino alla fine. Difficile immaginarsi una situazione così aperta e competitiva fino alla fine, ma è proprio in partite come questa che possono dare verdetti importanti su chi potrà davvero rimanere in corsa fino alla fine e chi invece, prima o poi, è destinato a lasciare il passo e concentrare la propria attenzione su altri obiettivi.

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