7 Dicembre 2020

CorSera – Inter, un ko contro lo Shakhtar non manderebbe in tilt la stagione: si può arrivare in fondo in campionato

Ma ufficialmente Conte non ha l'obbligo dalla società di vincere un trofeo

Antonio Conte, Getty Images

Conte Inter

Non c’è obbligo di vittoria, no: lo ha dichiarato – neanche troppo tempo fa – Giuseppe Marotta, lo si è intuito nella conferenza stampa d’inizio stagione, nella quale tutti furono attenti a non pronunciare mai la parola “Scudetto”, e lo ribadisce in serata l’edizione online del Corriere della Sera. Antonio Conte non è obbligato a vincere lo Scudetto, non è obbligato a passare il turno di Champions League: un’eventuale eliminazione, dopodomani, “non manderebbe in tilt i nerazzurri” (citiamo corriere.it), anche perché “i giocatori se lo sono detto chiaro già dopo il pesante ko con il Real Madrid”, quello al ritorno con l’espulsione di Vidal. L’Inter, almeno ufficialmente, quest’anno non è chiamata a vincere trofei, per quanto questo possa apparire antitetico rispetto al temperamento del proprio allenatore: l’obbligo, semmai, è tutto rivolto a trovare quegli ormai famosissimi “step” di crescita che Conte cerca – e sta trovando – da inizio stagione.

Antonio Conte, Getty Images

Questa, in definitiva, è l’analisi del quotidiano di via Solferino. Niente obbligo di vittoria ma obbligo di perseguire un trend che tenda al rialzo: questo anche se – osservazione nostra – dopo una stagione, la scorsa, in cui l’Inter è arrivata seconda in due competizioni (campionato ed Europa League), ci si chiede cosa possa voler dire fare uno “step” in più se non vincere un trofeo, anche in considerazione del fatto che – insieme alla Juventus – l’Inter sia data come favorita, sulla carta, per la vittoria finale, possibilità in questo momento insidiata solo dall’exploit del Milan dal post-lockdown a oggi. Il quesito, per ora, può rimanere in sospeso: anche perché prima del campionato c’è una Champions che mercoledì andrà conclusa e onorata dignitosamente: e, a proposito di step di crescita, vincere contro lo Shakhtar e superare, dopo tre anni, un girone eliminatorio – Real permettendo – potrebbe essere già un primo passo in avanti.

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