22 Novembre 2011

Inter, tre punti per riparlarne a febbraio

Ore 20:45, stadio, l’impronunciabile Hüseyin Avni Aker, città: Trabzon (Trebisonda). L’Inter non può perdere. Non può perdere a Trebisonda, intesa come luogo fisico-geografico al confine tra Turchia e Georgia e soprattutto non può perdere la trebisonda, come recita un modo di dire che è stato più volte utilizzato proprio in occasione della sfida di Champions di stasera. Mai detto fu più azzeccato di questo: la squadra di Ranieri ha l’obbligo di dare continuità alla vittoria di Sabato sera col Cagliari, quantomeno in termini di risultato se non in quelli squisitamente tattici. L’avversario non è di certo uno sparring partner, lo dimostra la seconda piazza occupata nel girone alle spalle proprio dell’Inter, in considerazione anche del successo nella gara di andata. Ma quella era un’altra Inter, appannata e in balìa degli esperimenti tattici di Gasperini, acqua passata rapidamente sotto i ponti nerazzurri. Ogni gara rappresenta una sorta di check-up delle condizioni dei meneghini, sembra quantomeno ipotizzabile che lo stato di salute degli uomini di Ranieri sia comunque migliore di quello che li ha accompagnato nella disastrosa gara di andata: staremo a vedere.  LA BOLGIA TURCA– L’aspetto che forse ha potuto rendere meno tranquilli i sonni di Mister Ranieri è legato alla condizione ambientale nella quale si sfideranno le due squadre. Lo stadio turco sarà l’uomo in più su cui contare per spingere il Trabzonspor oltre le sue possibilità contro un avversario dal prestigio internazionale comune a pochi. I primi 15 minuti saranno sicuramente i più temibili sotto questo aspetto e probabilmente i ritmi della gara saranno forsennati proprio nelle  fasi immediatamente successive al fischio d’inizio, ragion per cui toccherà alla nostra linea mediana mantenere il controllo del gioco attraverso un giro palla costante dettato dal maggior tasso tecnico di Cambiasso & c.  COLLETTIVO MODESTO MA…-A livello puramente individuale la “Cenerentola” ripescata in Champions non appare certo una corazzata. Gunes adotta un calcio abbastanza datato, imperniato sulle ripartenze e sul contropiede, come si è ampiamente notato anche nella gara di Milano. Probabile dunque il ricorso ad un prudente 4-5-1 con Tolga tra i pali, difesa composta da Giray e Mustafa al centro e il giustiziere per caso Celutska sulla destra con Cech a sinistra. Centrocampo folto conAlanzinho, Zokora, Colman, Serkan Balcie  Halit Altintop in appoggio all’unica punta Burak Yilmaz, vera stella dei suoi con 35 gol nelle ultime 50 gare . Proprio la punta, dotata di buona tecnica e di una stazza non indifferente rappresenta la vera minaccia per la retroguardia nerazzurra. LE CHIAVI PER IL PASS– Molti sono i punti deboli della squadra turca: innanzitutto la staticità dei centrali che potrebbero essere messi facilmente in crisi da accelerazioni rapide o fraseggi stretti tra le punte, motivo per il quale Ranieri sta pensando di schierare Milito e Pazzini insieme. Le punte potrebbero infatti essere in grado di dialogare con uno-due fulminanti e triangolazioni invitanti per gli inserimenti dei centrocampisti. Meno propenso, anche per motivi di necessità ,sembra essere Ranieri a portare il gioco sugli esterni. Il rientrante Nagatomo e Zanetti garantiscono buon rendimento in entrambe le fasi, ma l’assenza di Maicon è comunque molto pesante. Stankovic dovrebbe essere impiegato nuovamente da trequartista, seppure atipico, in grado di fornire un adeguato pressing sugli avversari a partire dai loro 16 metri. Motta e Cambiasso avranno così meno preoccupazioni di copertura e potranno tentare l’avventura in avanti. Il rientro di Lucio infine, dovrebbe garantire maggior personalità in termini d’impostazione del gioco da dietro, lacuna evidente soprattutto nella gara di sabato col Cagliari, in particolare nel primo tempo.