18 Marzo 2015

FOCUS – La remuntada: perchè crederci e perchè no

Inter-Wolfsburg è, o meglio, deve essere sinonimo di remuntada. E’ questo il concetto che da circa una settimana si è stabilizzato nella mente di tutti gli interisti, anche in coloro che realmente non ci credono ma che ripongono, comunque, quel lumicino di speranza nella celebre pazzia della Beneamata. Mercoledì scorso scrivevamo di partita più importante della stagione, ebbene ci sbagliavamo. Visto il risultato dell’andata, il match decisivo di una stagione fin qui anonima l’Inter ha la possibilità di giocarlo tra le mure amiche e, soprattutto, davanti ai propri tifosi, chiamati a raccolta a destra e a manca da giorni ormai dal mister, dal capitano, dal presidente, da chiunque abbia voglia di vivere una notte indimenticabile, di quelle che nella Milano nerazzurra non si vivono da un po’. Perchè, in fondo, tutti (o quasi) non vediamo l’ora che sia battuto il kick-off per capire se l’annata dell’Internazionale può ancora dire qualcosa o terminare già a marzo. Poi, però, apriamo gli occhi e pensiamo che la Pazza Inter, probabilmente, non sia più forte delle sue stesse amnesie e torniamo sulla Terra. Ma, in fin dei conti, perchè bisogna credere alla rimonta? E, soprattutto, perchè non bisogna crederci? RIMONTA SI’ – In un caso delicato come questo, non può esistere un parere di redazione. Chi vi scrive è, probabilmente, un grande sognatore, che in virtù di ciò si schiera dalla parte dello “yes, we can”. L’Inter deve credere alla remuntada innanzitutto per una questione di blasone, perchè l’Inter è l’Inter e, come ha detto il Mancio, “le rimonte fanno parte della nostra storia”, quindi abbiamo l’obbligo di provarci, col sangue agli occhi e il cuore in campo. Bisogna crederci anche perchè i ragazzi saranno spinti da almeno 40.000 tifosi, che rappresentano 40.000 motivazioni in più per compiere questa impresa calcistica. A qualcuno magari potrà sembrare fuori luogo la parola “impresa” perchè, tuttavia, il 2-0 non è uno di quei risultati impossibili. Quello che, però, complica le cose è il fatto di non dover subire reti, condizione che, al momento, non lascerebbe tranquilli neanche se venisse parcheggiato un pullman davanti la porta di Carrizo. Sappiamo tutti che per l’Inter di Roberto Mancini è assolutamente possibile segnare più di un gol ma è, allo stesso tempo, incredibile la facilità con cui subisce reti, e questo di certo non aiuta se si vuole andare avanti in una competizione in cui gol fatti e subiti contano più del risultato finale. Bisogna crederci perchè all’andata l’Inter 3 gol se li è fatti da sola: il Wolfsburg visto sei giorni fa era lontano anni luce da quello che il 30 gennaio strapazzava il Bayern Monaco, eppure i nostri non hanno saputo approfittarne e si sono inchinati ad una squadra nettamente alla portata. Si può fare perchè ormai non abbiamo più niente da perdere: non si può pensare di essere cauti, ma bisognerà giocare 95′ come se fosse l’ultimo arrembaggio. Si può fare perchè anche i muri sanno che è l’ultima spiaggia sia per raddrizzare una stagione sia per continuare a coltivare il sogno Champions da un’entrata secondaria di lusso. Si può fare perchè neanche i tedeschi hanno mostrato solidità difensiva tale da essere imperforabili, anzi. In più, mancherà Naldo, non di certo la reincarnazione di un ibrido tra i Cannavaro e i Nesta dei bei tempi, ma la sua zuccata pesa ancora come un macigno sull’economia dei 180′. Quindi, vengono meno centimetri importanti sui calci piazzati, che tanto aiutano i Lupi. RIMONTA NO – Il ritorno sulla Terra: c’è chi è convinto che il Wolfsburg ci batta anche domani, chi crede che i Lupi riescano a qualificarsi semplicemente penetrando la nostra difesa, chi addirittura non ci ritiene all’altezza di segnare più di un gol. L’Inter deve giocare, vincere e passare il turno anche per quest’ampia frangia di tifo e opinione pubblica: partire con gli sfavori del pronostico sposta la pressione su chi la qualificazione ce l’ha in pugno. Tuttavia, viene difficile pensare ad una rimonta se la difesa si comporterà come nelle ultime 5 partite di campionato, nelle quali ha sempre subito gol, dei quali la maggior parte sono di chiara responsabilità del pacchetto arretrato. Le cose potrebbero complicarsi ulteriormente se dovesse venir meno la possibilità di schierare Xherdan Shaqiri che, nonostante l’elongazione al bicipite femorale della coscia sinistra, è stato convocato. Lo svizzero ha, infatti, dimostrato di essere il più abile là davanti quando si tratta di creare gioco e superiorità numerica e, pertanto, il suo dinamismo verrebbe gravemente a mancare. Difficile pensare di passare se l’Inter sarà quella vista in Germania e, soprattutto, se i tedeschi non saranno quelli dell’andata: la sensazione è che il Wolfsburg migliore, ahinoi, ci manderebbe a casa senza pietà. Comunque sia, giovedì scorso il campo, il loro, ci ha mostrato una squadra nettamente inferiore alle attese, ora vai a capire che se in sei giorni i Lupi son tornati quelli del 4-1 al Bayern… Tirando le somme, non siamo in grado di dirvi se la grande prestazione debba farla il nostro attacco o la difesa. Nel dubbio auspichiamo per entrambe, con più di un pizzico di speranza verso la follia della Pazza Inter e con quel briciolo di follia che appartiene ad ogni tifoso della Beneamata che aspetta da tempo una serata memorabile.   Giuseppe Santangelo