28 Agosto 2022

Lukaku out, Dzeko-Correa, poche chiacchiere: ora è il vostro momento

Un'occasione per i due di rimettersi in mostra

Joaquin Correa ed Edin Dzeko (@Getty Images)

L’infortunio di Lukaku è una tegola pesante per l’Inter e per Inzaghi che dovranno elaborare un modo per superare almeno un big match, se non due, senza la propria stella. Oltre alla Cremonese infatti, il belga molto probabilmente salterà anche il Derby e rischia di non giocare con il Bayern Monaco.

Romelu Lukaku (@Getty Images)

Questa situazione però non deve essere solo un’occasione per piangersi addosso. Sarà una prova del 9, sia per il tecnico che per la rosa. I nerazzurri infatti saranno chiamati ad una reazione immediata dopo lo scivolone con la Lazio e dovranno farlo senza il loro uomo più importante. Sarà l’occasione per rilanciare completamente Dzeko e Correa, finiti in ombra dopo il ritorno dell’attaccante dal Chelsea.

La scelta più ovvia sarebbe quella di vedere il bosniaco al posto di Lukaku, essendo più simile, perlomeno fisicamente, al belga, ed il titolare della passata stagione. Nell’unico Derby vinto dall’Inter la scorsa stagione, quello di Coppa Italia dominato 3 a 0, la coppia d’attacco a spaccare la partita fu Correa-Lautaro. Starà quindi a Inzaghi gestire al meglio i propri attaccanti per sopperire la pesante assenza di Lukaku.

Lautaro Martinez (@Getty Images)

Ma, per quanto dolorosa, la breve assenza del centravanti titolare potrebbe, in parte, giovare a una squadra in rodaggio. Si potrebbero infatti rispolverare i vecchi meccanismi che hanno funzionato la passata stagione, e rilanciare giocatori da cui si attendono risposte importanti. Un goal di Dzeko o di Correa nel Derby o contro il Bayern darebbe una spinta considerevole lato psicologico ai due. Senza contare che Lautaro potrebbe prendersi la squadra sulle spalle senza l’altra metà della Lu-La e diventare lui l’uomo copertina.

Poche chiacchiere quindi: è il momento di tirare fuori gli attributi ed essere più forti di tutto, anche di sfortuna e infortuni. Ora serve una reazione compatta e gli attaccanti dovranno trainare la squadra fuori da un avvio più complicato del previsto.