27 Settembre 2025

Marotta: “Soddisfatti di Chivu. Stadio? Milano a rischio”

L'avviso del presidente dell'Inter

Beppe Marotta prima di Ajax-Inter

A margine della cerimonia di conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in ‘Marketing e mercati globali’, a Giuseppe Marotta da parte dell’Università Bicocca, proprio il presidente dell’Inter rilasciato alcune dichiarazioni sulla situazione del club nerazzurro e più in generale del calcio italiano.

Queste le parole riprese da Calciomercato.com: “In Italia abbiamo un grande problema per quanto riguarda gli stadi e lo spettacolo che deve essere sempre di qualità e il nostro prodotto a oggi è diminuito come valore. La Serie A è, purtroppo, un campionato di transizione con giocatori di passaggio. Oggi secondo me abbiamo un vero campione che è Luka Modric, che però è arrivato a 40 anni. Nel 2010 ho partecipato all’inaugurazione dello Juventus Stadium e, guarda caso, in 7 anni vincemmo 7 scudetti consecutivi. Il tifoso deve riconoscere lo stadio come sua casa ospitale, servono servizi più moderni. Quella struttura oggi garantisce il futuro del club. Milano ha bisogno di uno stadio moderno e nuovo. L’Inter, come ogni grande club, deve partecipare per competere al massimo. Non bisogna essere arroganti, ma ambiziosi. Nello sport non c’è nulla di male a porsi obiettivi alti. Se ci saranno squadre più forti, bisognerà riconoscerlo, ma noi oggi partiamo per cercare di raggiungere traguardi importanti: in primis la qualificazione alla prossima Champions, fondamentale per la vita e la sostenibilità del club, e poi la conquista di qualcosa di ancora più prestigioso, ovvero lo scudetto”.

STADIO – “Né ottimismo né preoccupazione, in questo momento c’è un sano realismo. Milano rischia di non avere uno stadio moderno per le due squadre che rappresentano eccellenze e patrimonio della città. Sarebbe una sconfitta per tutti andare via dalla città. Io sono cittadino milanese e sarei dispiaciuto: non lo dico con polemica, ma Milano deve avere il suo stadio perché questo San Siro oggi non risponde più alle esigenze regolamentari, di accoglienza e di modernità. Se poi il Comune dovesse dire no, è evidente che ci guarderemo attorno. Ma sarebbe un dolore. Oaktree è pronta a confrontarsi con la Commissione e non vuole violare alcuna legge dello stato. Accusare di lati oscuri investitori che agiscono nella massima trasparenza è grave. La nostra proprietà è un fondo lungimirante che ha capito l’importanza di investire nelle strutture: non solo nello stadio, ma anche sulla Pinetina e su Interello, per cui sono stati stanziati già 100 milioni”.

CHIVU – “Oggi abbiamo un grande allenatore e ce lo teniamo strettissimo. Non è un ragazzino, ha 44 anni, incarna il senso di appartenenza interista. È stato sei anni nelle nostre giovanili ed è molto preparato professionalmente. I giudizi negativi che ho sentito da chi non lo conosce sono superficiali e non corrispondono alla verità. Non ci sarebbe il minimo motivo per un cambio in corsa, anzi siamo tutti molto soddisfatti di lui. Non è neanche questione di pazienza, perché non si può valutare un allenatore dopo un mese e mezzo, ma noi possiamo vederlo nella quotidianità: ha un metodo moderno, grandi capacità, valorizza tutti i giocatori, è dotato di una grande cultura del lavoro e migliora ogni giorno. Sono assolutamente ottimista anche perché l’intelligenza è la sua principale caratteristica e questo porta sempre all’eccellenza”.

AUSILIO – “Piero è nato nell’Inter, ha il Dna dell’Inter, è un professionista affermato e un valido collaboratore. Sono certo che il suo futuro non sarà lontano da Milano”.

PIO ESPOSITO – “Non dobbiamo caricarlo di troppa pressione: è un ragazzo del 2005, quindi molto giovane. Ha tutte le caratteristiche tecniche, atletiche e soprattutto umane per diventare un campione. Ma il percorso è lungo e difficile. I valori che deve sempre tenere nel taschino sono l’umiltà e la passione: lo porteranno lontano”.

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Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.