Il giorno dopo la presentazione ufficiale di Mario Balotelli come nuovo acquisto del Brescia, ecco che sulle pagine de La Gazzetta dello Sport di questa mattina è intervenuto uno che SupeMario lo ha visto crescere, esordire ed iniziare a commettere errori a causa del suo carattere non semplice da gestire. Stiamo parlando di Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter, vera essenza di quell’interismo che i tifosi nerazzurri auspicano di vedere in ogni calciatore. Curioso l’aneddoto sulla maglia gettata a terra contro il Barcellona. Ecco un estratto dell’intervista:
Lei che gli diede uno schiaffo quando gettò a terra la maglia dell’Inter…
“Solo uno?”.
Ecco, appunto: ma lei quel giorno avrebbe mai pensato che nove anni dopo Mario sarebbe stato ancora così indietro nel suo processo di crescita?
“Mario non è indietro, anzi per certe cose è maturato tanto. Mario è così e il vero dubbio che ho sempre avuto è che sia arrivato troppo presto a livelli così alti. Io uno così forte già a 16-17 anni, uno che sfidava non dico me, ma gente come Mihajlovic, Samuel, Cordoba, Lucio, Chivu, non l’ho mai visto: è nato per il calcio, mi dicevo”.
E dunque dove sta l’errore, uno su tutti?
“Sapere di essere così bravo lo ha portato a fare meno di quello che avrebbe dovuto. Ha pensato che bastasse il talento”.
Materazzi a 29 anni aveva già giocato un Mondiale, come Balotelli, ma non aveva ancora vinto nulla: vuol dire che Mario è ancora in tempo per recuperare?
“Assolutamente in tempo, ma l’esempio non devo essere per forza io. Anzi: si faccia raccontare come Baggio visse il Brescia. Ed era Baggio”.
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