18 Febbraio 2015

Parla John Guidetti, il bomber del Celtic: “Tifavo Inter e fui vicino ai nerazzurri, Mancini è un fuoriclasse”

Alla vigilia della sfida di Europa League tra Inter Celtic, il forte attaccante dei The Bhoys John Guidetti ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. L’attaccante svedese ha chiare origini italiane (il nonno Alberto Guidetti era italianissimo) e ha diversi fattori in comune con la squadra nerazzurra, dal tifo alla crescita sotto la guida di Roberto Mancini. Questa l’intervista integrale:

L’INTER – “Una delle mie squadre preferite. Quando ero piccolo tifavo Inter, avevo anche la maglia. Sono svedese e a Milano c’era Zlatan, sono stato a San Siro per lui. Una volta addirittura ho rischiato di passare all’Inter, avevo più o meno 13 anni. Mi hanno portato a Milano e mi sono allenato. Ho anche giocato una partitella contro un ex leggenda del club, credo che fosse Beppe Baresi. Quanto vale l’Inter di oggi? Tanto, è molto forte. Shaqiri è un grande, ci siamo affrontati in un Feyenoord-Basilea. Poi Hernanes ha una tecnica super e so quanto vale Medel, uno che lotta dall’inizio alla fine”.

IL CELTIC – “I nostri tifosi chiedono una sola cosa: passione. Venire a vincere da noi non è facile: il Celtic Park sarà esaurito, 60 mila persone. Per me se al calcio togli i tifosi non resta nulla. Noi calciatori cambiamo squadra, loro spendono per seguire il club ovunque. Io in panchina perché non rinnovo? Non faccio l’allenatore, è giusto che decida lui. Però io sto sempre meglio, sono al 100%”.

FUTURO – “A fine stagione sarò libero, svincolato. Però ora sono un giocatore del Celtic, è impossibile dire ora dove finirò. Non mi è mai arrivata un?offerta dalla Lazio però i miei parenti sarebbero contenti. Alcuni vivono ancora in Italia, in via Prenestina, e vanno in Curva Nord. La squadra a cui sono stato più vicino però è la Sampdoria. A 15 anni mi sono allenato con loro, in Primavera e una volta in prima squadra. Era la squadra di Montella e Cassano. Mi piaceva tutto, poi Eriksson mi ha proposto il City…”.

MANCINI – Devo ringraziarlo, lo farò sempre. Lui mi ha fatto debuttare in prima squadra al City, lui mi ha consigliato di andare in prestito al Feyenoord. Era giusto: in Olanda ho vissuto la stagione migliore da calciatore. Se lo sento ancora? No, ma ho visto che ha parlato di me recentemente. È un fuoriclasse, come da giocatore”.

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