25 Dicembre 2016

Da Balotelli a Alibec: quando le promesse nerazzurre non sfondano in prima squadra

Con l'esordio di Pinamonti, ripercorriamo le (poco fortunate) carriere di alcuni dei giovani attaccanti usciti dal vivaio dell'Inter nelle ultime stagioni

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Metà italiano, metà polacco, Robert Acquafresca ha fatto i primi passi palla al piede nel vivaio dell’Alpignano, squadra dilettantistica piemontese. Poi Toro, ma col fallimento granata del 2005 l’Inter lo introduce a parametro zero nel proprio settore giovanile. Non esordirà con la casacca nerazzurra, ma con quella bianco-azzurra del Treviso, con cui si metterà in luce realizzando 11 reti in 43 presenze. La comproprietà si risolve con la cessione di una parte del cartellino al Cagliari, dove vive il periodo più roseo della sua carriera  (68 presenze e 24 gol). Nell’estate del calciomercato del Triplete, viene ceduto al Genoa nell’ambito della trattativa che ha portato a Milano Milito e Thiago Motta, scatenando pareri contrari a questa operazione. La stagione dell’Inter non ha bisogno di amarcord, ma quella del buon Robert inizia a precipitare: dal 2009 a oggi mette a segno 22 reti, rimbalzando tra Atalanta, Genoa, Levante e Bologna. Ora occupa tristemente la panchina felsinea, da rincalzo del giocatore della prossima slide.