4 Novembre 2011

Ranocchia: “Io Capitano del futuro? Pupi è immortale non smetterà mai!”

Non solo del suo futuro ha parlato Andrea Ranocchia ieri ai microfoni di InterChannel. Davanti a sè la possibilità di essere il nuovo capitano nerazzurro del futuro, i giovani che come lui stanno rifondando la squadra, i primi ricordi importanti della carriera, i sogni e il suo rapporto con la fede. Ripercorriamo l’intervista grazie alle parole raccolte da Inter.it

CAPITANO DEL FUTURO – Già in passato si è accostato questo termine a giovani interisti che si imponevano in prima squadra, prima Pasquale, poi Santon, paragonato addirittura a Facchetti, e infine ecco il nuovo candidato: Andrea Ranocchia, che ci ride su: “I tifosi dicono che me la meriterei? Speriamo di meritarla sempre di più, ma capitan Zanetti ha anni e anni ancora davanti a sé! Può darsi che smetta prima io di Pupi se va avanti così! Comunque sarebbe bellissimo, è normale sperare che un giorno possa accadere.”

GIOVANE FRA I GIOVANI – Andrea è un buono, non è egoista e un pensiero va a chi, come lui, muove i primi passi nel nuovo ambiente e, a differenza sua, sta trovando più difficoltà, quel Ricky Alvarez da cui ci si aspetta grandi cose: “È un grande talento, solo che è giovanissimo e venire in un paese nuovo, in una squadra grande come l’Inter, in cui si deve vincere sempre e subito, non è mai facile. Ha grandissime qualità ma ci vuole ambientamento. È stato difficile per me che ero già nel campionato italiano e sono italiano, figuriamoci per lui che veniva da un altro campionato e un altro paese. Comunque sta migliorando, anche ieri è entrato benissimo, con la testa giusta, e ha fatto buone cose. Mano a mano che passa il tempo e si ambienta, sono sicuro che farà vedere grandi cose.”

LUCI E OMBRE DEL PASSATO – Malgrado la giovane età il centrale nerazzurro può già fare i primi bilanci sulle gioie e i dolori della sua carriera “La più bella è forse quando sono rientrato dall’infortunio al crociato, con l’Under 21: lì è stata la più emozionante, come giocare a calcio per la prima volta. La gara che ricordo con più rimorsi? Lo Schalke, all’andata, quando ho fatto autogol, dispiace sempre. Allora pensai ‘c’è il ritorno’ ma poi purtroppo andò male anche il ritorno.”

LEADER IN COSTRUZIONE – Non perde la sua umiltà nemmeno quando gli viene associato un aggettivo importante per un difensore, quello di leader, ma per diventarlo serve ancora qualcosa “Direi esperienza e migliorare anche fisicamente, poi dipende dalla mentalità con cui affronti le partite e dalla costanza con cui cresci gara dopo gara.”

OPERAZIONE RIMONTA – Sarà la giovane età o la grinta che lo ha sempre contraddistinto ma Andrea Ranocchia non ha ancora gettato la spugna e crede in un ritorno imponente dell’Inter in campionato  Penso che possiamo fare una grande rimonta. Penso che abbiamo le carte in regola e che però bisogna iniziare da subito. I punti sono tanti da recuperare mai abbiamo tutte le carte in regola per rimontare, come abbiamo fatto in parte anche l’anno scorso.”

UN CUORE NERO-AZZURRO – Nono solo Inter per lui perchè la Nazionale e l’Europeo sono alla finestra “Per me sarebbe importantissimo partecipare all’Europeo, anche perché sarebbe la prima competizione con la nazionale maggiore, sicuramente un bagaglio di esperienza enorme, per la crescita sia personale sia generale nel calcio. Spero proprio di far parte del gruppo dell’Europeo.”

IL RAPPORTO TRA LA FEDE E IL CALCIO – Molti fanno del calcio una vera e propria fede, ma Ranocchia crede in Dio e vorrebbe che in campo si potesse dare il buon esempio “Io sono molto religioso. Prima delle gare prego ma mai per vincere, o perché vada bene o che, ma prego di uscire dal campo con le mie gambe. Questa è l’unica preghiera che faccio quando entro in campo, perché al di là della vittoria o della sconfitta la salute è la cosa più importante. Cosa ne penso delle bestemmie in campo’ Credo che sia un gesto bruttissimo, penso che non si debba fare, anche perché ci sono tanti bambini, tanti ragazzi giovani che vedono soprattutto l’Inter che è una grande squadra. Bisogna dare il buon esempio, quindi credo che sia una cosa che non si deve fare. La squalifica per bestemmie? Mi sembra che sui campi sia sparito tutto nel nulla, credo che sia una cosa da riprendere. Comunque, al di là di tutto, si deve dare il buon esempio, ci sono tanti bambini che crescono e prendono esempio da noi”