1 Marzo 2014

Roma-Inter, la lavagna tattica: pressing e ripartenze le chiavi per fare risultato

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Roma-Inter, l’ultimo big match fuori casa rimasto ai colori nerazzurri(derby escluso) per tentare di ridare un senso ad una stagione fino a qui difficile ed altalenante nell’andamento. Una partita con tante chiavi di lettura e precedenti illustri, una classica della Serie A sempre affrontata senza fare mai troppi calcoli e senza perdere l’obiettivo principale: per entrambe le squadre conta solo la vittoria.

PIOGGIA DI GOL – I precedenti tra le due squadre in Serie A nelle partite giocate nella capitale, sono ben 82: 34 affermazioni della squadra di casa, 27 hurrà nerazzurri e 21 occasioni in cui le due compagini si sono divise la posta. L’Inter non fa bottino pieno all’Olimpico da più di cinque anni, con il 4-0 che la prima Inter di Mourinho rifilò ai giallorossi allora allenati da Spalletti; poi tre sconfitte e un pareggio nell’ultimo precedente (1-1) con Stramaccioni in sella e Palacio in gol. Roma-Inter è la classica partita da Over per gli scommettitori: la media gol realizzati nella storia di questa partita è 2,91 con un record di nove reti complessive stabilito nel 1999 (4-5). Questa sera in confronto diretto ci saranno inoltre il miglior attacco esterno della Serie A (24 i gol nerazzurri lontano da San Siro) e la miglior difesa casalinga (solo 2 i gol incassati dalla Roma tra le mura amiche, da Berardi e Vargas).

IL MODULO – Mazzarri presenta il consolidato 3-5-2 di concezione camaleontica, studiato per privilegiare la fase difensiva ma capace di affondare con efficacia come accaduto a Firenze.Molto determinerà la presenza di Hernanes, unico vero metronomo della rosa ed in grado di armare il braccio degli attaccanti con imprevedibilità ed intelligenza ma generalmente ci vorrà una granitica fase difensiva per contenere gli straripanti affondi della Roma. Garcia si schiererà con il suo consueto 4-3-3 vicino alla funzionalità che Mourinho aveva in testa nella sua prima Inter: difesa rocciosa e supportata dalla mediana, centrocampo tecnico ed assortito, esterni puri in grado di sparigliare le carte con sgroppate continue e fulminee a creare la superiorità. L’OCCHIO DI RIGUARDO – Per sperare di fare risultato l’Inter di questa sera dovrà avere gli occhi anche dietro la testa, visto che le soluzioni della Roma sono variegate e tremendamente efficaci. La squadra giallorossa dà il meglio in ripartenza veloce dove si comporta come un cobra: alza tutto il suo baricentro con chiara intenzione di fare male e colpisce in maniera fulminea e letale l’avversario di turno. Gervinho è quindi il primo allarme che scatterà nella difesa nerazzurra, che dovrà ripetere su di lui l’ottimo lavoro di arginamento svolto con Cuadrado a Firenze, ma nel contempo reprimere le intuizioni di Strootman e Pjanic che giocano la palla alla stessa velocità con cui pensano la giocata. Infine massima attenzione ai palloni scodellati in area da calcio piazzato, dove Benatia si è scoperto bomber già da parecchio tempo: con 5 gol all’attivo è il difensore più prolifico dell’intero campionato.

DOVE PUNTARE – Innanzitutto è da sottolineare quanto sia complicato sulla carta pensare di portare via punti da Roma senza giocare una partita attendista: dati alla mano, classifica e valore complessivo della rosa non danno speranze di poter imporre il proprio calcio nel tempio capitolino. Ecco perchè un pressing costante ed efficace può generare ripartenze che possono fare male, soprattutto quando la Roma attacca e si raccoglie compatta in meno di 40 metri di campo: Palacio è chiamato agli straordinari stasera per inseguire ogni pallone che gli verrà recapitato sulla corsa in questo tipo di situazioni. Appurato che passare per vie centrali risulterà compito molto arduo, vista la densità che la Roma riesce ad operare con successo in quella zona di campo, l’esito positivo dipenderà soprattutto dalle corsie esterne: i padroni di casa, privi dei titolari Maicon e Dodò (a sua volta rincalzo del lungodegente Balzaretti), possono scoprire il fianco proprio lì dove vincere i duelli uno contro uno non appare una missione così proibitiva e dove un solo cross con i giri giusti può innescare l’indiscussa capacità di Mauro Icardi nel trovare il bersaglio grosso.