2 Settembre 2017

Ronaldo: “Spagna e Italia il mondo della mia carriera. Favorita? Dico Spagna”

Le parole dell'ex attaccante dell'Inter sulla sfida tra Spagna e Italia

Una carriera trascorsa tra Spagna e Italia, tra Inter e Real Madrid. Ronaldo, il Fenomeno, ha parlato a La Gazzetta dello Sport della sfida di questa sera tra azzurri e furie rosse al Santiago Bernabeu: “A parte le parentesi brasiliane e quella al Psv, è stato il mondo della mia carriera. Però quasi mi dispiace che si giochi. Il sorteggio è stato cattivo: non è giusto che siano sicure di qualificarsi squadre più deboli e una di queste due debba giocarsi il Mondiale con un playoff. Magari rischiando di non andarci. Favorita? Dico Spagna, ma di poco. Perché gioca a Madrid, ho letto che l’Italia non la batte a casa sua da quasi 70 anni: qualcosa vorrà dire. Perché da quando ha cancellato il suo “tabù Italia”, ha quasi sempre vinto le partite che contavano. E perché secondo logica può permettersi di non vincere: le può bastare il pareggio. Sempre che sia un vantaggio”.

Fra due squadre così c’è anzitutto un grande rispetto reciproco, che i tempi e gli eventi non cambiano: l’Italia è l’Italia, non è mai facile affrontarla. E’ sempre stato così: era così quando giocavo io, è sicuramente così pure ora. Difesa a 3 dà fastidio alla Spagna? Perché se fatta bene chiude più linee di passaggio, e l’Italia la sa fare benissimo. Dipende soprattutto dagli uomini, ovviamente. E l’Italia oggi ha soprattutto una gran difesa e buoni attaccanti. Più che buoni. Partiamo dal portiere: un fenomeno, e se lo dico io. Ho sempre avuto una netta sensazione, quando affrontavo Buffon o comunque quando l’ho visto giocare: è uno che dà alla sua squadra una straordinaria sicurezza. Col passare degli anni è quasi migliorato, possiamo anche togliere il quasi. Ma anche perché ha carisma, sa parlare con uno sguardo, trascina. E poi in campo sorride quasi sempre: fondamentale. E’ un reparto, e conta anche il fatto di giocare insieme da anni. Poi Barzagli, Bonucci e Chiellini, che stavolta però non cisarà, sono più forti di loro. Bonucci al Milan? Non cambia nulla: erano nella stessa squadra fino a ieri, gli basta un allenamento insieme. Anzi, forse non servirebbe neanche quello“.

Domenica mi ha chiamato un amico dall’Italia: “Guardati il gol di Belotti”. Pazzesco: uno che segna così non è solo bravo, vuol dire che è in grande fiducia. E all’Italia servirà proprio questo: la sfrontatezza di provare cose da impresa. Gol di Insigne? Di quel gol si è parlato tanto qui a Madrid. Negli ultimi mesi mi è capitato più di una volta di guardare il Napoli, mi piace troppo come gioca: ecco, direi che Insigne è cresciuto tanto, misembra un giocatore “diverso” da tutti gli altri, uno che può sorprendere. Difresa della Spagna? E’ nel pieno della sua maturità tecnica. E Ramos ora è probabilmente il difensore più forte del mondo. Sulla carta è così. Ma il dato ancora più oggettivo è un altro: a parte Busquets, Iniesta, Thiago, ci sono Isco e Asensio, che poi è un centrocampista per modo di dire: due giocatori che in questo momento si fa fatica ad affrontare. Dico quello che vedo. Non danno punti di riferimento, e non intendo solo nella posizione: è che hanno talmente tanta qualità, tanta freschezza, tanta autostima che non sai studiare le contromisure per limitarli“.

Villa in attacco? Segno che dove fai gol conta fino a un certo punto: conta di più se ne fai. E che questa è davvero una gara pesante: se Lopetegui lo userà, sarà perché possono servire anche l’esperienza, l’abitudine a giocare sfide così. E poi non misembra che finora, nelle qualificazioni, la Spagna abbia fatto pochi gol. E poi, ancora: dov’era un’altra punta vera, visto che Diego Costaèin Brasile? Aduriz e Torres non sono così giovani. Morata? Il fatto che gli juventini lo conoscano bene è un punto a loro favore, ma anche uno stimolo in più per lui: fargli vedere quanto è cresciuto rispetto a quando giocavano insieme. Bernabeu? E’ uno stadio che emoziona, per chi ama il calcio: quelli che giocano, e quelli che li vanno a vedere. Più che paura può fare soggezione, ma poi passa: non si può aver paura di giocare per andare al Mondiale“.

LE PUNIZIONI MAGICHE DI RONALDO CON L’INTER

Foto autore

Autore:
Martina Napolano

Nata a Napoli nel 1996, è laureata in Culture digitali e della comunicazione. Innamorata del calcio, ma soprattutto dell'Inter. Scrive per Passione Inter dal 2014. Appassionata anche di Formula 1, spera di poter avere la gioia di veder vincere la Champions all'Inter e il Mondiale a Leclerc nello stesso anno.