13 Settembre 2022

La Serie A introduce il fuorigioco semi-automatico: come funziona e quando inizia

Il campionato italiano vuole accelerare l'introduzione del nuovo sistema di rivelazione

Dopo le polemiche scaturite al termine di Juventus-Salernitana per l’errore commesso dalla tecnologia in occasione della rete annullata a Milik per posizione irregolare di Bonucci, senza invece considerare le immagini in cui il centrale bianconero veniva tenuto in gioco da Candreva, la Serie A è pronta ad intraprendere una svolta storica. Anticipando i tempi, infatti, il campionato italiano potrebbe presto introdurre il fuorigioco semi-automatico.

Senza attendere dunque la sperimentazione già prevista in occasione dei prossimi Mondiali in Qatar, il nuovo strumento tecnologico potrebbe essere messo nelle mani degli arbitri nel giro di poche settimane. Come raccontato questa mattina da La Gazzetta dello Sport, Lega e Aia starebbero valutando di iniziare la sperimentazione appena dopo la sosta di fine settembre per le nazionali, vale a dire dal mese di ottobre sino alla pausa per i Mondiali.

Un’accelerata non prevista sino a poche ore fa, ma che sembra esser divenuta quasi imprescindibile dopo quanto avvenuto all’Allianz Stadium. Giocando d’anticipo su tutti i principali campionati d’Europa, la Serie A si presterà dunque alla sperimentazione insieme ai Mondiali. Ma come funziona il fuorigioco semi-automatico e perché potrebbe finalmente metter fine alle polemiche arbitrali?

Serie A, come funziona il fuorigioco semi-automatico

Innanzitutto va specificato che l’Ifab ha già sperimentato con successo il sistema di rivelazione del fuorigioco semi-automatico prima di dare l’ok per il definitivo per la sua introduzione anche nelle principali competizioni di livello mondiale. Gli obiettivi del nuovo mezzo tecnologico sono due: stabilire per prima cosa la posizione dell’attaccante con una precisione fin qui sconosciuta, ma soprattutto riducendo i tempi dai 70 secondi della media attuale a 25  o addirittura meno.

Nello specifico, le telecamere installate all’interno di ogni stadio (da dieci a dodici), tracceranno 29 punti di ogni calciatore, indicando la sua posizione con una precisione estrema per mezzo di 50 fotogrammi al secondo. A facilitare la rivelazione sarà un sensore all’interno del pallone in costante connessione che invierà dati 500 volte al secondo. Questi verranno elaborati da un’intelligenza artificiale che li comunicherà in tempo reale alla sala Var. Questo dovrebbe facilitare e rendere automatica la creazione delle linee al momento dell’ultimo impatto con il pallone.

Ovviamente la decisione finale spetterà sempre al giudizio umano, visto che in molti casi sarà comunque l’arbitro a scegliere su situazioni nelle quali il fuorigioco semi-automatico non avrà efficacia. Nella valutazione ad esempio di attività o passività di un calciatore apparentemente lontano dall’azione principale, sarà del direttore di gara la decisione definitiva.