21 Febbraio 2018

Spalletti: “Voglio il bene dell’Inter ad ogni costo. Rafinha esempio da seguire, Icardi vuole far bene qui. Sul futuro…”

Tra campo, mercato e futuro: ecco tutto lo Spalletti in versione nerazzurra

Luciano Spalletti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport di questa mattina. Tanta Inter nelle sue parole:

ESSERE INTERISTI – Gli ottimi risultati ottenuti nel precampionato ed all’inizio del campionato stesso mi hanno dato modo di provare subito l’entusiasmo dei nostri tifosi, un calore travolgente che in un attimo ti tinge di nerazzurro da capo ai piedi. Però è forse in questo periodo di difficoltà che mi sto rendendo conto del mio attaccamento all’Inter. Vedere i nostri tifosi sofferenti e preoccupati per i risultati di questo periodo è un qualcosa che mi fa veramente stare male ma che allo stesso tempo mi carica tantissimo perché sento fortemente di voler a ogni costo il bene di questa squadra”.

DIRESTI DI NUOVO “SI'” ALL’INTER? – “Risponderei con un sì ancora più convinto, con “s” maiuscola. Ma soprattutto più consapevole del compito che mi aspettava. In questi 7 mesi ho avuto la possibilità di vedere le cose da dentro e di conseguenza di capire ancora meglio tutte le situazioni. Potremmo dire che è come quando devi ristrutturare una casa: viene fatta un’analisi, una stima dei lavori da fare basandosi molto sull’esperienza, ma è solo a lavori in corso che capisci quali sono tutti gli interventi precisi da fare”.

IL SUO VOTO A SPALLETTI – “Potrei considerare una prima parte del campionato da 9 e una seconda parte da 4, ma il commento sotto sarebbe sempre lo stesso per entrambi i periodi: ho dato tutto quello che avevo ogni giorno. In caso di raggiungimento della Champions League mi darei 10, cioè il massimo. Se non ce la facessimo, il voto lo potrei dare dopo aver visto come non è stata raggiunta e chi è arrivato davanti. A me interessa che non sia l’Inter a mettersi alle spalle di Roma e Lazio. Dobbiamo pensare solo a giocare tutte le partite al massimo delle nostre potenzialità e cercando di fare più punti possibili. Se alla fine non avremo raggiunto il quarto posto dovrà essere perché qualcuno è stato più bravo ed è riuscito a conquistare un punto più di no”.

DIFFICOLTÀ NERAZZURRE – “Le maggiori difficoltà nascono da questi continui paragoni con i problemi degli anni precedenti. Questi paragoni portano a pensare che non ci si possa far niente se non aspettare che sia passata la tempesta. Quando invece noi avremmo bisogno di reazioni forti e immediate”.

SOGNO SCUDETTO, DEPRESSIONE CHAMPIONS – “Frenavo allora, nel momento del massimo entusiasmo. Freno ancora di più adesso quando qualcuno pensa che siamo tutti da buttar via. Faccio questo lavoro da un po’ di tempo e vivo la mia squadra tutti i giorni. Ho una certa sensibilità, concedetemelo…”

DIFFERENZE CON LE AVVERSARIE – “Ci manca qualità rispetto a loro a centrocampo? I centrocampisti dell’Inter sono gli stessi che ci avevano permesso di essere primi in classifica. Il calo di rendimento di questo secondo periodo si lega al momento che sta attraversando tutta la squadra. Caso mai il discorso apre un’analisi più profonda… Credo che queste squadre stiano raccogliendo dei frutti perché hanno dato continuità a un lavoro che dura da qualche anno. Il gap lo si colmerà quando riusciremo ad avere la stessa continuità di risultati che per il momento è molto differente. Il tempo è come un elastico che si accorcia e si allunga. La competenza professionale, insieme a un livello di sforzo e di lavoro continuativo fuori dal comune, è l’ingrediente che separa la realtà dal sogno”.

MERCATO – “Se ora accettassi di parlare di mercato sarebbe come rendermi disponibile ad allenare la formazione virtuale. Come ho già detto, sentir parlare di nuovi acquisti per la prossima stagione è solo un modo per sfiduciare i nostri calciatori che lottano per obiettivi difficili. De Vrij? Potrebbe essere il capitano…della formazione virtuale (ride, ndr)”.

COS’È LA FORMAZIONE VIRTUALE? – “Partiamo dal presupposto che io non attacco mai nessuno, ma difendo sempre la squadra. A pranzo ci abbiamo scherzato sopra e, visti i miei ultimi risultati, loro hanno detto che se aspirassero ad allenare una squadra, quella dovrebbe essere la mia (ride, ndr). Ho una conoscenza profonda delle persone che compongono questa società e posso dirvi che l’unico loro obiettivo è il bene dell’Inter”.

RAFINHA – “Intanto chiama “fratello” ogni compagno e già questo è esempio da seguire. Ma è soprattutto quando passa loro palla che li tratta da veri fratelli. La qualità dei suoi passaggi è la dimostrazione di quanto sia capace di far migliorare l’Inter”.

CONSIGLIO PER ICARDI – “La maglia a righe gli sta meglio rispetto alle altre che sono tutte a tinta unita. E poi, avendolo conosciuto, è il carattere della persona a fare la differenza: lui non è di quelli che amano cambiare senza aver lasciato il segno a livello di squadra”.

CROLLO PERISIC – “Per Ivan vale lo stesso discorso fatto per i centrocampisti: il calo e le difficoltà di queste ultime settimane riguardano tutta la squadra. Poi è ovvio che parlando di uno dei calciatori in grado di fare la differenza, la situazione di Perisic possa sembrare più evidente e problematica rispetto a quella di altri giocatori”.

LA FORZA DELL’INTER – “Più volte io stesso ho evidenziato come ancora non siamo riusciti a esprimere in pieno le nostre potenzialità e di conseguenza anche l’idea di gioco che abbiamo finisce per restare spesso con il freno a mano tirato. Ritengo però che il concetto di giocare bene o male sia molto relativo: nella prima parte del campionato abbiamo mostrato un’identità di squadra molto marcata, magari caratterizzata soprattutto dalla solidità difensiva e dal cinismo offensivo. Tuttavia un’idea distintiva di come interpretare le gare ci ha permesso di conquistare molti punti”.

COSA ASPETTARSI A FINE STAGIONE – “A fine anno si fanno gli “inventari” in tutte le aziende e vengono fuori i numeri e le analisi che possono far cambiare idea a chiunque. Lavoro ogni giorno con il massimo impegno per poter restare all’Inter il più a lungo possibile, magari raggiungendo anche qualche risultato importante”.

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