3 Febbraio 2018

Spalletti: “Social? Ci abbiamo riso su: i giocatori sono professionisti, non bambini. L’infortunio ad Icardi…”

L'allenatore dell'Inter ha parlato ai microfoni di Premium Sport in vista del match contro il Crotone

Il tecnico dell’Inter, Luciano Spalletti, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Premium Sport in vista della partita contro il Crotone. A caratterizzare i giorni precedenti della partita ci sono state alcune voci relative all’utilizzo dei social da parte dei giocatori: “Abbiamo riso insieme: cose così ci hanno fatto fare una risata e anzi ci hanno paradossalmente unito di più. A rimetterci però sono i tifosi perché il messaggio che gli si manda è che il loro sentimento verso l’Inter è in mano a dei bambini ma non a dei professionisti, ma non è assolutamente così, il nostro è un gruppo di professionisti esemplari. Poi è ovvio che va fatta una riflessione: usare le questioni di casa sui social a finestre aperte può creare disturbi al nostro lavoro e all’obiettivo. Dobbiamo quindi fare attenzione, ma qui non è stato fatto nulla di strano. Non ci sono problemi tra i calciatori, lo dico perché portare le cose di casa negli spogliatoi non è cosa che deve succedere; quando si parla di cose personali bisogna fare una distensione”.

L’allenatore toscano prosegue parlando della difficoltà della particolarità di allenare in un club come l’Inter: “Allenare l’Inter è lo stesso che da ogni parte. Si dipende dai risultati, anzi l’essere criticati ci aiuta perché ci ricorda il momento in cui siamo. Ma bisogna ricordare le cose fatte bene: non bisogna essere ricordati dalle difficoltà di un periodo, abbiamo delle qualità assolute. Se siamo in questo club è perché abbiamo più qualità e quindi dobbiamo essere caratterizzati da queste”.

Una battuta infine sull’infortunio occorso al capitano dei nerazzurri, Mauro Icardi: “La squadra con una certa striscia di risultati non positivi è quella che ha più infortuni. Perché il muscolo è influenzato dai risultati, si tende ad avere piccoli infortuni come quello subito da lui. Mauro avrebbe voluto giocare a tutti i costi, ha questa tendenza a mettere le mani nelle situazioni sporche”.