3 Luglio 2014

FOCUS – Work in progress…

Thohir mercato: la campagna acquisti nerazzurra appare al momento bloccata

di Nunzio Corrasco.


Nella giornata in cui il Brasile di Hernanes se la vedrà con la Colombia di Guarin, in quella che si prospetta una sfida equilibrata e ad altissima tensione, la prima vera Inter targata Erick Thohir si radunerà ad Appiano Gentile per iniziare i test fisici, antipasto della partenza per Pinzolo che avverrà il 9 luglio.

Si tratterà però di un’Inter assolutamente incompleta, quasi tutta da costruire, con Nemanja Vidic come unico vero acquisto (domani ci sarà la presentazione alla stampa) e molti vuoti da colmare in ruoli strategici per lo scacchiere tattico di Walter Mazzarri.
Dopo la sconfitta con il Chievo e la conclusione del campionato, il tecnico toscano in conferenza stampa aveva rivelato la sua volontà di sfruttare il ritiro come laboratorio per provare quella difesa a 4 più volte evocata dal popolo nerazzurro, e più in generale dei sistemi di gioco alternativi al solito e spesso troppo prevedibile 3-5-2.
La realtà che al momento il tecnico di San Vincenzo si trova a dover affrontare però, rende impossibile qualsiasi tipo di esperimento che possa poi rivelarsi davvero utile in chiave futura; almeno la metà della rosa che Mazzarri avrà con sè a Pinzolo infatti, è composta da giovani e da calciatori completamente al di fuori del progetto tecnico o comunque non certi di indossare i colori nerazzurri anche la prossima stagione.

Probabilmente i progetti della società di Corso Vittorio Emanuele in vista del ritiro in Trentino Alto Adige erano differenti; di certo non si credeva di consegnare a Mazzarri una rosa completa già il 9 luglio, ma al tempo stesso la speranza di tutti era quella di mettere a disposizione del Mister almeno quelle 2-3 pedine fondamentali per cominciare ad imbastire già a Pinzolo un lavoro costruttivo in vista di una stagione importantissima per il futuro della Beneamata.
Allo stato attuale i problemi incontrati dalla società nerazzurra e da Piero Ausilio in primis sono sotto gli occhi di tutti; la limitatissima disponibilità economica sulla quale può contare il responsabile del mercato interista e l’incapacità o l’impossibilità di operare delle cessioni che possano finanziare la campagna acquisti, stanno bloccando qualsiasi tipo di operazione in entrata.

Storicamente luglio è il mese durante il quale si costruisce gran parte della rosa, mentre agosto è il mese delle occasioni (si pensi a quanto accaduto Sneijder).
L’auspicio dunque è quello di non ripetere gli stessi errori commessi in passato, finendo per operare moltissimi acquisti nelle ultime due settimane di agosto; l’essere con l’acqua alla gola ed il dover completare la rosa in pochi giorni, rischierebbe di aumentare la percentuale di errore, errori che nelle condizioni in cui versiamo non possiamo permetterci di commettere.
Piero Ausilio è stato per diversi anni al fianco di Marco Branca ed ha vissuto in prima persona gli errori che in passato la dirigenza nerazzurra ha commesso nelle sessioni di calciomercato; sfrutti le esperienze negative per trarne giovamento.

Oltre alle capacità e alle qualità che Ausilio deve mostrare di possedere nei prossimi due mesi, sarà ugualmente importante assistere ad uno sforzo del Presidente Erick Thohir. Il numero uno nerazzurro in questi mesi ha mostrato grande interesse per “le vicende extra-campo”, assolutamente fondamentali per garantire alla Beneamata un futuro radioso e per farle occupare nuovamente un posto tra i club più titolati al mondo. L’Inter però è una società di calcio e non una semplice azienda, e dunque il suo sviluppo fuori dal campo non può prescindere dai risultati sportivi. È anche (ma non solo) dai risultati che l’Inter otterrà sul rettangolo verde di gioco che passeranno le sorti del club e per questo, costruire una squadra competitiva è la condizione necessaria per ottenere i risultati che lo stesso Thohir si è prefissato di raggiungere. Per questo motivo ci si aspetta che il Presidente nerazzurro decida di dare una mano a Piero Ausilio in chiave mercato, investendo una cifra che possa consentire un minimo margine di manovra al nostro direttore dell’area tecnica.

Con i prestiti non si può arrivare lontano e se, come giusto che sia, si decide di non cedere quei calciatori che hanno maggiore mercato, le strade per uscire dall’impasse in cui ci troviamo non sono moltissime.
A causa di errori commessi nella precedente gestione il valore patrimoniale della rosa interista è ai minimi storici e dunque solo un intervento di Thohir, unito alla “creatività” di Ausilio, può permetterci di vivere questi due mesi che mancano alla fine del mercato non come un incubo, ma come una possibilità concreta di migliorare e di compiere dei passi in avanti nel nuovo progetto a tinte nerazzurre.
Nella speranza che questi auspici vengano raccolti in quel di Giakarta, aspettiamo fiduciosi quel che accadrà nel mondo nerazzurro, scorgendo un immaginario cartello esposto al di fuori della sede interista: “Work in progress!”… E in effetti c’è molto da lavorare.