27 Novembre 2014

Zanetti e Maldini dicono no al bullismo:”E’ importante evitare di seguire strade negative”

Zanetti e Maldini

Zanetti e Maldini dicono no al bullismo

Zanetti e Maldini

A margine di un incontro tenutosi nel centro di Milano ed organizzato da Fondazione Milan e Braun per la campagna “Shave your Style – #rispettailmiostile” contro il bullismo, sono intervenuti Javier Zanetti e Paolo Maldini.

Le due bandiere rispettivamente di InterMilan, esempi di correttezza e fair play hanno incontrato 450 ragazzi delle scuole superiori milanesi per raccontare la loro esperienza sul rispetto, ma anche nella gestione della leadership attraverso lo stile e soprattutto per dire no al bullismo.

Queste le parole del vice president nerazzurro Zanetti che ha definito suo padre un modello e una guida:

“Il ruolo di leader va costruito, bisogna fare e non parlare, spesso nella mia carriera mi è toccato di intervenire e parlare ma tutti sapevano che era solo per il bene del gruppo, la prima cosa è sempre il bene del gruppo”. Poi Zanetti ha accennato alla sua Fondazione Pupi per dare consigli ai giovani:“Credo non ci sia cosa più bella che aiutare chi ne ha più bisogno. Aiutiamo più di mille bambini ogni giorno per potergli dare un futuro che speriamo sia positivo. È importante rimanere sempre se stessi, affrontare le difficoltà ed evitare di seguire strade negative, anche se è molto difficile”.

Infine, Zanetti, incalzato anche dalle domande degli studenti, ha parlato di Inter, della sua carriera in nerazzurro e degli ultimi giorni vissuti con la maglia dell’Inter, in particolare quando non fece ingresso in campo in quello che doveva essere il suo ultimo derby:“Mi riempie d’orgoglio essere diventato un riferimento importante per l’Inter. Al di là delle vittorie tenevo molto al rispetto dei miei compagniMazzarri mi ha lasciato in panchina, ho rispettato la sua scelta. Per fortuna c’era un’altra gara. Volevo giocare, però…  Nella rosa attuale ci sono molto giovani, ragazzi che spero possano fare una carriera molto bella come la mia. Si sta cambiando per dare opportunità ai giovani, l’Inter lavora molto bene con il settore giovanile: in 6-7 si allenano in prima squadra, e in futuro andrà ancora meglio”.

Queste invece le parole di Maldini che ha ricordato la contestazione della curva durante il giorno del suo addio a San Siro ed ha indicato il suo successore:“Non è stato un momento facile e anche inaspettato, c’erano settantamila spettatori ma ricordiamo solo quella piccola frangia di tifosi. Sono una persona pensante, ho detto le cose come stavano. Con il tempo ho capito che quello è stato un successo perché ha marcato una linea ancora più grossa tra me e quel tipo di calcio, non penso che quello sia il futuro dello sport. De Sciglio può fare un percorso come il mio, anche per affinità di ruolo” ha concluso l’ex capitano rossonero.

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