6 Ottobre 2011

Il punto sulla Juventus

intervista conte

Con la convincente vittoria sul Milan si apre l’ennesimo nuovo capitolo della storia recente della Juventus. I bianconeri, in cerca di una vera identità da ormai cinque anni, sembrano finalmente aver intrapreso una strada convincente. Quest?affermazione non può essere figlia della prima posizione in classifica in un campionato fino a questo momento modesto, ma piuttosto analizzando il gioco espresso dai ragazzi di Conte in questo breve scorcio di stagione. Qualcuno potrebbe far notare che la Juventus di Ferrara aveva iniziato il campionato 2009/2010 con 12 punti in 4 partite, candidandosi prepotentemente per il tricolore. I tifosi più attenti, però, non possono non aver notato come gioco, mentalità, forza, decisione fossero radicalmente diverse. La Juventus di allora si era aggiudicata 12 punti grazie a circostanze fortunose: un?incornata di Iaquinta per domare il Chievo; due grandi giocate di Diego per espugnare Roma; un acuto di Caceres per imporsi sulla Lazio; ed infine un agevole vittoria sul modesto Livorno. La squadra, però, non aveva mai mostrato un?idea di gioco e di solidità difensiva, ne tantomeno aveva dimostrato la cattiveria agonistica che Conte sembra aver trasmesso al suo gruppo. La vittoria contro il Parma, alla prima nel nuovissimo ?Juventus Stadium?, poteva essere giustificata dall’entusiasmo per l’inaugurazione dello stadio, ma le prestazioni con Siena, Bologna, Catania e Milan hanno dato seguito all’idea di un rilancio in casa Juve. Il Siena, una compagine che sta dimostrando di essere molto solida, non ha mai tirato in porta; il pari con il Bologna potrebbe depistare, i bianconeri sono stati fermati da un grandissimo Gillet ed hanno domato i rossoblu nonostante l’inferiorità numerica. Infine il Catania sta dimostrando di essere un?avversaria tosta e Montella ha preparato perfettamente la gara. Ingabbiato Pirlo la Juventus ha faticato non poco, ma il successo è sfumato solo per due errori sottoporta di Arturo Vidal e di capitan Del Piero. Infine la grande vittoria con il Milan, compagine di alto livello e campione d?Italia in carica. Conte ha spiazzato tutti gli scettici, abbandonando il dogma del 4-2-4 per passare ad un dinamico 4-5-1, in cui la difesa rossonera non ha trovato punti di riferimento. La mobilità di Vucinic, unita alla libertà di inserimento di Marchisio e Vidal, sono risultate essere armi vincenti. La vera arma vincente, però, è stato fino a questo momento l’entusiasmo. Per la prima volta dal 2006 ad oggi la Juventus è tornata ad essere la Juventus. Una squadra dai piedi buoni, con carattere ed un?innata voglia di lottare e vincere dal 1? al 95?. I bianconeri non si sono mai accontentati fino ad ora, hanno sempre spinto sull’acceleratore fino al triplice fischio dell’arbitro. E? questo ciò che tranquillizza i bianconeri e che da la carica per il resto della stagione. I 6 punti sul Milan ed i 7 sull’Inter sono un bel bagaglio, ma alla quinta giornata non si possono considerare un sufficiente vantaggio. Il Napoli e l’Udinese si stanno dimostrando due squadre di prima fascia, in grado di inserirsi nella lotta per lo Scudetto. Soprattutto il Napoli ha un organico di primo piano e vittoria dopo vittoria prende consapevolezza della sua forza, rinfrancata anche da un pubblico caloroso come pochi al mondo. Le prossime cinque-sei partite delineeranno inevitabilmente la fisionomia del campionato, saranno indispensabili per capire chi si giocherà la possibilità di laurearsi campione d?Italia. Marotta, direttore generale della Vecchia Signora, ha detto una frase interessante: ?Per la Juventus stare in vetta non è una novità, è e deve essere la norma. Ciò che dobbiamo fare è mantenere la concentrazione e preparare ogni gara con attenzione e dedizione?. Niente di più vero, il duro compito di Antonio Conte sarà proprio quello di far capire ai giocatori che ?alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta?. Daniele Berrone