17 Marzo 2020

KPMG stima una perdita di 3,5 miliardi di euro nei top 5 campionati: il focus sulla Serie A

Lo stop forzato, ma necessario, sta evidentemente causando dei disagi dal punto di vista economico

Perché tanta reticenza da parte delle varie leghe a sospendere i principali campionati europei di calcio? Inutile nascondersi, ma è l’aspetto economico anche in questo caso a farla da padrone. Secondo uno studio realizzato da KPMG Football Benchmark, ipotizzando la peggiore delle ipotesi con l’annullamento definitivo da parte di tutti i campionati e analizzando i 5 principali paesi – Inghilterra, Spagna, Germania, Italia e Francia – è stato riscontrato il rischio di una perdita in termini di ricavi da ben 3,5 miliardi di euro.

Nello studio vengono esaminati due diversi aspetti. Il primo fa capo ai ricavi derivanti dagli stadi che, limitatamente al contesto italiano, comporterebbe una perdita di circa 90-100 milioni di euro. Se invece allarghiamo lo sguardo anche sugli effetti che lo stop avrebbe sui ricavi della parte commerciale della Serie A, la cifra aumenta ulteriormente arrivando a toccare quota  100-150 milioni. Una perdita sì enorme, ma che nulla ha a che vedere con i 300 milioni di possibile perdite commerciali della Premier League, sommati disastrosamente ai 170-180 che verrebbero a mancare come introiti degli stadi.

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