25 Marzo 2020

GdS – Serie A, prendi esempio: in Europa fioccano i tagli degli stipendi

In Germania e Scozia si abbassa il monte ingaggi: il Barcellona, invece, va in controtendenza

Dicono che l’erba del vicino sia sempre più verde. Nell’ultimo periodo, però, potreste sostituire la vegetazione con i conti in banca: l’equazione rimarrebbe ugualmente valida. L’emergenza Coronavirus, infatti, sta imponendo i top club europei a misure drastiche per risanare le difficoltà economiche legate allo stop delle competizioni, nazionali e non.

In Germania

Come riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il buon esempio arriva dalla Germania: dopo la lodevole iniziativa del Borussia Mönchengladbach (taglio volontario degli stipendi del 20%), anche Bayern Monaco e Borussia Dortmund stanno seguendo la tendenza. Al Bayern hanno applicato le stesse restrizioni del Mönchengladbach, mentre i gialloneri valutano una riduzione del 10% in caso di ripresa delle attività, tramutabile nell’ormai consueto 20% in caso di stop definitivo.

Il tecnico del Dortmund, Lucien Favre, si è offerto di tagliarsi lo stipendio, mentre altre squadre stanno valutando opzioni simili: alla lista si aggiungono Mainz, Schalke 04, Werder Brema e Bayer Leverkusen. L’esempio, dunque, arriva dritto dalla Bundesliga.

In Spagna

Nella Penisola iberica, invece, il contagio d’iniziative è tutt’altro che benevolo. Dopo una riunione con i senatori dello spogliatoio blaugrana (Messi, Piquè, Busquets e Sergi Roberto), Bartomeu si è visto rispedire al mittente la proposta di decurtazione del monte ingaggi. Altre compagni, invece, stanno valutando l’applicazione dell’ERTE, una sorta di licenziamento temporaneo per calciatori e staff tecnico; il Valencia, ad ogni modo, ha fatto sapere che non lo applicherà.

Nel resto d’Europa

In Francia, i tagli vengono predisposti direttamente da una misura governativa: da Parigi, infatti, arrivano i fondi per buona parte degli stipendi, anche nei club calcistici (la squadra paga fino al 70% lordo). Per questo motivo, diversi club hanno già optato per la disoccupazione parziale: si tratta di Lione, Amiens, Montpellier e Nimes.

In Inghilterra se ne discute solo nelle leghe minori: la Premier League non ci pensa e valuta l’opzione del rientro in campo per il 1° giugno. Nella vicina Scozia, invece, il governo è disposto a coprire l’80% degli stipendi dei lavoratori, ma solo fino a 2.500 sterline mensili: non è chiaro come i club riescano a beneficiare di quest’agevolazione, fondamentale per non finire in default. Un gesto ammirevole, dunque, arriva direttamente dalle tasche di un giocatore: Steven Naismith, bandiera del calcio scozzese, si è ampiamente decurtato lo stipendio.

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