17 Maggio 2020

Spalletti e l’Inter: “A Roma contro la Lazio il ricordo più bello. Nel derby ci davano per spacciati, lo spogliatoio…”

L'ex tecnico nerazzurro dopo i due anni a Milano è ora senza incarico

Luciano Spalletti torna a parlare ai tifosi ed al pubblico. Ospite di CasaSkySport, l’ex tecnico dell’Inter ha ricordato tutti i momenti sulla panchina nerazzurra e sul momento attuale del calcio italiano. Spalletti – dopo i due anni interisti – è ancora senza incarico. Ecco le sue parole:

STANZA PIENA DI MAGLIE – “Questo sport mi ha permesso di fare una vita da re ed essere a contatto con personaggi unici nel suo genere. In una vita normale non avrei mai fatto alcune cose, come andare dal Papa o sentire Bocelli nella palestra dell’Inter. Il calcio mi ha dato tutto, e ringrazio tutti”.

VITA SENZA CALCIO – “E’ il più grande infortunio di massa dello sport. I calciatori sono stati obbligati a fermarsi all’improvviso come un infortunio muscolare. Ripresa? Dipenderà dalla capacità di ognuno di loro di dialogare con il suo corpo. C’è da fare un applauso al personale sanitario, tanto di cappello a medici e a quelle persone per migliorare le cose. E’ stata una dimostrazione di cosa significhi lavorare per il bene degli altri”.

SERIE A – “Qualunque soluzione verrà adottata farà dei contenti e degli scontenti. Quando si cambia qualcosa in corsa non esistono soluzioni eque. Penso che bisognerà tornare a giocare pensando soprattutto alla gente che vuole vedere il calcio. Sarei contento di veder ripartire il nostro campionato. Andrà fatto pensando alla sofferenza della gente. E’ uno degli strumenti più importanti per tornare mentalmente alla normalità, nei momenti liberi il calcio è l’intrattenimento migliore. Nei limiti della sicurezza dobbiamo pensare anche a noi”.

RICORDO PIU’ BELLO ALL’INTER – “Siamo arrivati in fondo con il fiato sul collo di chi restava fuori dalla Champions. Sono stati emozioni forti, la vittoria a Roma contro la Lazio è stato un momento che mi ha fatto gioire di più. Così come nel derby quando tutti ci davano per spacciati il secondo anno. Rivedere il popolo interista alla Scala del Calcio è stato qualcosa che fa parte di questa stanza perché ci sono ricordi incredibili”.

LAZIO-INTER – “2-1 di Felipe? Mi aspettavo di rimontare, quando si fa questo lavoro bisogna pensare nella maniera giusta. I calciatori assorbono gli sguardi e la convinzione. Nello spogliatoio all’intervallo ci siamo detti le cose giuste e siamo rientrati bene in campo. Poi servono i giocatori con personalità che non si fanno mettere nell’angolino nei momenti difficili”.

IL LAVORO ALL’INTER – “Sottovalutato il mio lavoro? Dispiace se mi dite questo. Il raggiungimento della Champions, dopo lo scudetto è l’obiettivo più importante. Chiaro che la Champions è particolare. E’ meglio di vincere la Coppa Italia, se lo chiediamo a chi ha vinto e non si è qualificato ti risponde così. La Champions ti mette nelle condizioni di far parte dell’élite. Spogliatoio? Abbiamo avuto difficoltà. Purtroppo non ho mai fatto usare la squadra per interessi personali dei giocatori. Non ho mai barattato gli obiettivi di squadra per la mia immagine personale. O si fanno le cose in maniera professionale per gli obiettivi oppure ci si mette mano. I panni sporchi si lavano in famiglia, a volte si portano alla lavatrice a gettone”.

VECINO RIVITALIZZATO – “I calciatori devono essere i protagonisti. Quindi si va a dialogare con loro, vogliono tutti far bene e si calano bene nella realtà. C’è da parte loro la volontà di lasciare il segno. Vecino ha bisogno di uno spazio definitivo, sa finalizzare bene l’azione”.

BROZOVIC – “Un giocatore generoso, vuole toccare tutti i palloni che giocano i compagni, mi ricorda molto Pizarro. Fanno 45-50 metri per poter ritoccare la palla e disperdono di freschezza in altre zone più importanti”.

ALLENARE LA FIORENTINA – “Non conta il bel progetto o la possibilità di spendere 200 milioni. Io ritorno ad allenare perché mi piace questo lavoro e non vedo l’ora di farlo il prima possibile. Gli allenatori ora devono essere pronti anche per solo 6 mesi, bisogna allenare ciò che ti viene messo a disposizione. Penso che la Fiorentina sia in buonissime mani con Iachini, ha le carte in regola per campionati di alta classifica. Da simpatizzante della Fiorentina gli auguro buon lavoro”.

TOTTI – “Ho sempre avuto un buon rapporto con lui. Per me contano gli obiettivi della squadra e devo cercare tutte quelle cose che mi fanno avere una classifica importante perché anche la Roma in quegli meritava fissa in Champions League. Sono stato lo stesso con lui, nessuna fare 1 o fase 2. Sono successe cose che i miei comportamenti fossero differenti ma sempre mettendo al primo posto i risultati della squadra. Gli auguro una grande carriera da manager”.

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