16 Gennaio 2012

Ranieri: “Abbiamo ancora tanto da dare”. E su Tévez…

Claudio Ranieri è stato ospite alla trasmissione “Radio Anch’io Sport”. Ecco le sue dichiarazioni post derby:

Ranieri, ha più volte affermato che il suo karma è quello di prendere squadre in difficoltà e di risollevarle. Sta facendo la stessa cosa con l’Inter? “Piano piano stiamo riportando l’Inter a dove era giusto che ritornasse. Abbiamo fatto molto, ma ancora non abbiamo fatto nulla perché siamo ancora distanti dalla testa della classifica, anche se un mese fa eravamo molto più distanti. Dobbiamo continuare a lavorare con grandissima umiltà come stiamo facendo”.

Un’Inter che ieri ha vinto con l’umiltà, con la saggezza e più intelligenza tattica rispetto al Milan? “Non voglio dire rispetto al Milan. Noi sappiamo che difetti abbiamo. Io sostengo che anche nelle partite che abbiamo perso, come contro Juventus, Napoli e Udinese, avevamo giocato bene fino al momento nel quale, al primo errore, al primo contropiede avversario, ci avevano fatto gol. Quindi avevo puntato molto l’attenzione sul contropiede e sugli attacchi in velocità del Milan. Forse nella prima parte di gara siamo stati un po’ troppo nervosi, poco fluidi. Quando prendevamo palla eravamo un pochino contratti; poi poco alla volta nel corso della partita ci siamo sciolti sempre di più”.

Un ruolino di marcia davvero straordinario: sei vittorie consecutive. “Per cercare di riavvicinarci dobbiamo fare così. È un momento nel quale stiamo anche giocando bene, perché nelle ultime tra partite ho visto una squadra che sta ritrovando autostima, quell’autostima che cercavo fin dall’inizio”.

Con la vittoria di ieri è stato lanciato un chiamo messaggio al campionato: l’Inter è tornata, ci siamo anche noi. Crede, Ranieri, di aver lanciato un messaggio anche al suo Presidente: ho riportato l’Inter dove meritava di essere, ora tocca a lei… Si aspetta qualche novità in arrivo? “Ho sempre detto aspettiamo la fine del girone di andata, manca ancora una partita. Si parlava di una squadra che era data per finita, con giocatori spremuti, invece hanno dimostrato di avere tanto da dire e tanto dare. Adesso valuteremo bene con il presidente tutte le operazioni che dovremo fare. Questa è una squadra che nelle difficoltà si è coesa ancora di più. Tutti quanti hanno dimostrato una grandissima umiltà. Perdevamo e ad ogni allenamento spingevano sempre di più. Questo mi piace molto di questo spogliatoio. Hanno tutti quanti dentro di se’ una grandissima voglia di rialzarsi. Questo è l’emblema dell’Inter”.

L’eventuale arrivo di Carlos Tévez potrebbe scardinare gli equilibri? E poi: Javier Zanetti è un esempio tutti? “Confermo che gli equilibri si sono compattati. Quanto può dare questo ragazzo che da tanto non sta giocando e quanto può togliere? Queste sono le considerazioni che faremo. Su Zanetti non ho parole, è sempre il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andare via. È incredibile per come si allena e per come incoraggia tutti quanti. Non gli ho mai sentito dire una parola sbagliata, una parola di biasimo, è sempre positivo. Incoraggia tutti quanti. Avere un capitano di questa tempra è stupendo”.

Che cosa si aspetta ora dall’Inter? “Ho detto che ora inizia il bello e il difficile. Il bello perché avrò a disposizione dei grandi giocatori che finora non ho avuto. È importante che questi ragazzi entrino nello spirito che la squadra sta dettando. Io sono molto meticoloso, molto quadrato, gli equilibri per me sono sacri. Mi auguro che questi ragazzi riescano a compenetrarsi con la squadra e con lo spogliatoio, così avremo fatto un ulteriore passo in avanti”.

Non crede che Tévez possa turbare questo meccanismo perfetto che si è creato? “La squadra sta facendo bene. Vedo che chi entra non si sente declassato, ma riesce a dare il suo contributo. Sostengo da sempre e lo dicevo anche quando giocavo, che quelli importanti sono non solamente gli undici in camp, ma anche quelli che quando entrano riescono a darti quello che l’allenatore si aspetta. Adesso si è creato questo clima e quindi valuteremo il tutto con il presidente”.

Moratti ascolterà l’opinione di Ranieri? “Lo conosco da poco tempo, ma ho un ottimo rapporto con lui e ci capiamo molto. Ora vedremo”.

Quale era veramente il male dell’Inter quando è arrivato a Milano? “Era un momento nel quale tutto girava per il verso sbagliato. Gasperini è stato sfortunato perché ha avuto mille infortuni. Io piano piano ho avuto la possibilità di lavorare con il gruppo storico che non si è mai disunito. Questa credo sia stata la mia fortuna, insieme alla capacità di ridare piano piano serenità, voglia di lottare, voglia di dimostrare che non erano finiti. E poi averli riportarti a giocare nei loro ruoli naturali. Lavorare con questi ragazzi è veramente un piacere”.

È rientrato Wesley Sneijder. Avrà le necessarie e giuste motivazioni? “Si sta impegnando. Ha avuto alcuni infortuni, figli di vecchie cicatrici, ma si sta allenando con tantissima voglia. Quando ho detto il bello e il difficile intendevo proprio questo. Ho un modello davati a me, la squadra che sta giocando lo sta rispettando, per cui saranno gli altri che dovranno entrare in questo modello”.

L’Inter può lottare per lo scudetto? “Quando sono arrivato ho detto che questa è una squadra che deve lottare per lo scudetto. Che doveva tornare lassù nel posto che le competeva. Abbiamo perso del tempo prezioso, preziosissimo. Adesso abbiamo fatto una cavalcata che ha dell’incredibile, ma ancora non abbiamo fatto nulla. Facciamo le cose per gradi: adesso abbiamo raggiunto la zona Uefa, che è importantte. Ora sarà ancora più importante rientrare nella zona Champions League, perché una squadra come l’Inter deve stare in Champions League e allora facciamo un passo alla volta e posiamo un mattone alla volta per la nostra casa”.