19 Ottobre 2019

Crolli e goleade, Sassuolo-Inter non conosce mezze misure: le partite più pazze

La sfida con gli emiliani è stata per i nerazzurri sia causa di grandi gioie sia momenti di cadute imbarazzanti

Grandi goleade, reti e applausi scroscianti, ma anche cadute bruttissime che hanno frenato la marcia nerazzurra: le sfide dell’Inter col Sassuolo sono state, in questi anni, il trionfo degli eccessi, senza mezze misure, con gli emiliani che si sono spesso tolti la soddisfazione di battere una squadra gloriosa e titolata come quella milanese. Rivediamo nel dettaglio le sfide più entusiasmanti:

SETTEBELLO PARTE 1 – Il ritorno del Principe

Alla stagione d’esordio in Serie A il Sassuolo sbatte subito contro l’Inter: la squadra affidata a Walter Mazzarri si presenta in Emilia come un rullo compressore e mette a segno ben 7 reti con Palacio, Taider, Alvarez, Cambiasso, celebrando anche il ritorno al gol del Principe Diego Milito, autore di una doppietta.

SETTEBELLO PARTE 2 – L’esplosione di Maurito

Passa soltanto un anno e, questa volta dinanzi a un San Siro festante, l’Inter di Mazzarri ripete lo show: il punteggio è sempre lo stesso, 7-0, ma questa volta il mattatore di giornata è Mauro Icardi, autore di una tripletta. A completare il tabellino la doppietta di Pablo Daniel Osvaldo e le reti di Mateo Kovacic e Fredy Guarin. Sembra che l’Inter sia diventata a tutti gli effetti la bestia nera del Sassuolo, ma l’imprevisto, come sempre, è dietro l’angolo.

Icardi Contro i tifosi

Passano soltanto 19 gare, infatti, e nel girone di ritorno l’Inter, che nel frattempo è passata sotto la gestione di Roberto Mancini, perde a ora di pranzo sul campo del Sassuolo per 3-1. A entrare di diritto nelle cronache non è tanto la gara ma il posto: Fredy Guarin regala la maglia a un tifoso, ma la casacca nerazzurra del colombiano viene ferocemente ributtata in campo. Ne nasce una feroce discussione tra Mauro Icardi, arrivato in difesa del compagno di squadra, e buona parte della tifoseria. L’episodio verrà poi ripreso dallo stesso Icardi nella sua autobiografia provocando uno strappo con la Curva Nord che, da quel momento, non è mai stato più ricucito, arrivando all’esasperazione nella seconda parte della stagione 2018/19.

Quasi Campioni di Inverno

Nel 2015/16 l’Inter di Mancini parte con passo deciso e spedito e alla 19esima si ritrova in vetta solitaria; la vittoria con il Sassuolo potrebbe significare per i nerazzurri il titolo di campioni di Inverno, ma contro i neroverdi la sfortuna si oppone al team che crea una quantità enorme di occasioni da rete. Nel finale arriva anche la beffa: un errore di Nagatomo in impostazione lancia il contropiede emiliano e causa il calcio di rigore con cui gli ospiti si portano a casa l’intera posta in palio, lasciando di stucco un San Siro gelato, con l’Inter che consegna al Napoli il primato momentaneo in classifica.

“Cancelo” aperto

Destino simile anche per la prima Inter Spallettiana, che parte al comando e poi inizia a perdere terreno; è ancora prima la squadra del tecnico di Certaldo quando si presenta al Mapei Stadium, ma il clamoroso errore di Joao Cancelo, che dimentica di chiudere la diagonale, permette a Falcinelli di realizzare il goal decisivo che vale la vittoria per i padroni di casa, nonostante le 16 conclusioni verso lo specchio e il 72% di possesso palla dell’Inter.

La notte di Politano e di una Champions quasi sfumata

Nel girone di ritorno, alla penultima di campionato, l’Inter si ritrova in piena corsa per una qualificazione in Champions, con soli 180 minuti ancora da giocare. A San Siro però si prende la scena Matteo Politano, futuro nerazzurro, che prima realizza un gol su punizione facendo passare il pallone sotto la barriera e poi fa vedere i sorci verdi alla difesa nerazzurra, Skriniar su tutti. Il raddoppio di Berardi rende vana la rete di Rafinha e per una notte l’Inter si sente aritmeticamente fuori dalla corsa Champions, prima del miracolo del Crotone di Walter Zenga contro la Lazio, che rimandò tutto alla sfida dell’Olimpico. Sette giorni dopo andò in scena tra biancocelesti e nerazzurri una sfida condita da fuge e riprese, strappi e rimonte, dalla paura di non farcela al colpo di testa di Matias Vecino. Ma questa è un’altra storia.

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