10 Aprile 2015

FOCUS MERCATO – Ausilio, buon lavoro! Sarà “un’estate calda” per davvero…

FOCUS MERCATO INTER Ausilio, sarà davvero “un’estate calda”!

Non che ne servisse una conferma. Ma se a dirlo è Marco Fassone, direttore generale, il tutto diventa certezza. L’estate 2015 sarà caratterizzata da un’enorme mole di lavoro per il direttore sportivo Piero Ausilio, che ha già dimostrato di sapersi muovere più che discretamente, sebbene non disponga di una base monetaria cospicua. Basta analizzare le trattative portate a termine dal dirigente, con qualche nota stonata, ma tante ottime intuizioni, specie per le vantaggiose formule concordate con le altre società, per poter essere ancora ottimisti sul futuro della Beneamata. La difficoltà in più, prima presente a parole, ora realtà effettiva, sarà l’autofinanziamento del mercato e il rispetto dei piani concordati con la UEFA, per il Fair Play Finanziario. Sognare una formazione come quella pronosticata dalla Gazzetta dello sport oggi (leggi qui) appare utopia. I compiti principali del ds nerazzurro saranno principalmente tre: cedere, acquistare e autofinanziarsi.

CEDERE (BENE) – Se già vendere è un mestiere difficile, a maggior ragione quando la controparte sa che ne hai bisogno, ancor più scomodo sarà cercare di farlo a determinate condizioni. Infatti, ci sono alcuni elementi che, per quanto parzialmente o totalmente fuori dai piani di Mancini, non porterebbero a vantaggi economici per la squadra. È il caso di Dodò, in prestito con diritto di riscatto dalla Roma, che ha già completato la prima presenza da tempo – condizione per il riscatto obbligatorio – ma figura ancora come giocatore in prestito e, tra l’altro, il suo prezzo totale (circa 8-9 milioni di euro) non permetterebbe margini di trattativa favorevoli ai nerazzurri. Un esempio simile è Hernanes, che a giugno compirà un anno e mezzo all’Inter, dopo essere stato pagato quasi 20 milioni di euro. Anche nel suo caso, la svalutazione è evidente, di conseguenza sarebbe controproducente venderlo alle cifre che attualmente vale, in quanto si potrebbe effettuare una plusvalenza con una cessione dai 16 milioni di euro in su. Diverso sarebbe il discorso se si riuscisse a inserirlo in uno scambio, rendendo così la trattativa avulsa dalle ferree logiche del bilancio. In generale, è probabile l’addio di uno dei migliori giocatori della rosa, se non due, per monetizzare e reinvestire. Handanovic potrebbe essere uno dei maggiori indiziati, in quanto tra i meno impossibili da sostituire. Pepe Reina, Petr Cech (riguardo al quale abbiamo raccolto informazioni in esclusiva), Asmir Begovic e Mattia Perin sarebbero varie e disparate alternative, così come i meno entusiasmanti Romero Viviano della Sampdoria. In ogni caso, a fare il mercato in uscita saranno anche le offerte ricevute, perchè Icardi può anche essere considerato incedibile, ma Ausilio verrebbe meno alla sua professionalità, se rifiutasse un’offerta esagerata. Ognuno ha il suo prezzo e nessuno è insostituibile, questa dev’essere la parola d’ordine per le cessioni. Certo, a patto che tale prezzo venga coperto al cento per cento dall’offerta.

COMPRARE (ALTRETTANTO BENE) – Con la certezza di poter sostenere certe spese, in virtù di cessioni e di soldi derivanti dai riscatti dei prestiti delle scorse sessioni (Schelotto, Alvarez, Mbaye…), Piero Ausilio sarà chiamato al secondo importantissimo compito: ingaggiare giocatori funzionali e graditi al tecnico, pagarli il giusto e ottenere formule favorevoli. L’operazione Shaqiri è l’emblema del mercato da sostenere, con la differenza che tanti colpi del genere non saranno facili da vedere. I parametri zero sono sempre più diffusi, con Andrè Ayew e Pierre Gignac a fare da esempio in casa Marsiglia. Non è però tutto oro quel che luccica, se mancano ancora mesi all’inizio del mercato; molti erano certi dell’arrivo di Toulalan, esperto centrocampista del Monaco, ma il rinnovo di contratto di pochi giorni fa ha spento le voci sul suo accordo già preso con l’Inter e confermato l’aleatorietà delle ipotesi primaverili. Ciò servirà da monito, per insegnare a muoversi il più in anticipo possibile, ma sembra che Ausilio conosca bene questa necessità. Vidic è stato ingaggiato con sei mesi di anticipo, proprio come Murillo, da tempo il primo colpo annunciato per il mercato estivo 2015. D’altro canto, anche aspettare potrebbe dare i suoi frutti per un colpo last minute, come non se ne vedono da qualche sessione in quel di Milano, sponda nerazzurra; a onor del vero, la politica dell’anticipo è in contrasto con questi acquisti ad effetto sul gong del calciomercato, ma ai tifosi nerazzurri ha sempre dato fastidio, recentemente, un ultimo giorno di mercato ricco di suggestioni e povero di concretezze.

AUTOFINANZIARSI – La somma dei due precedenti fattori, ammetterà soltanto due risultati possibili: bilancio del mercato in pari o bilancio del mercato in positivo. Non essendo ancora chiara la destinazione dei 60 milioni di euro versati da Thohir nelle casse dell’Inter, l’autofinanziamento appare ora come la realtà prossima. Il che significa, in parole povere, che se vendi compri, altrimenti niente. Proprio per questo motivo, il ds nerazzurro dovrà più che mai munirsi di calcolatrice, per accontentare tutti. La UEFA, che pone l’Inter nella sua lista osservati. Thohir, che si sta sacrificando e sta facendo valere la sua vena imprenditoriale per la causa nerazzurra. Mancini, che, come tutti i tifosi, sogna e pretende un’Inter da scudetto.

Matteo Rasile Follow @teo_ras