19 Ottobre 2012

FOCUS – E ora ingraniamo la quarta

L’inerzia delle vittorie pare finalmente aver pervaso questa prima parte di stagione dell’Inter. Dopo un avvio di campionato non esattamente perfetto, caratterizzato da brillanti vittorie ma pure da brutte sconfitte incassate per di più tra le mura amiche, Stramaccioni sembra aver trovato ?l’onda verde? del successo, arrivando a piazzare tre vittorie di fila in Serie A, suo record personale.

Chiaramente non si tratta di risultati in assoluto stratosferici, ma relativamente all’attuale situazione dell’Inter risultano essere importantissimi e al contempo indicativi di dati da non sottovalutare: il primo fra questi è che l’Inter ha trovato continuità di risultati nell’esatto momento in cui ha trovato stabilità di gioco, e nella fattispecie di modulo. Con la difesa a tre e il centrocampo rinfoltito, Stramaccioni pare aver trovato il giusto equilibrio tra copertura in fase difensiva e capacità di sviluppare una manovra accettabile (ma ancora da migliorare) in fase d?attacco.

Inoltre i nerazzurri sembrano essere tornati di nuovo a giocare e soffrire come un corpo unico, come una vera squadra, e da questo punto di vista il derby è stato il più esemplificativo dei casi a sostegno di questa tesi. Parliamo dunque di una squadra che ha trovato nel giro di qualche mese un proprio assetto tattico e mentale abbastanza solido, una buona base (non un punto d?arrivo, sia chiaro) per crescere ulteriormente e far sperare i propri tifosi in traguardi che non sappiano di mero ?contentino? o addirittura di clamorosa disfatta.

Ma per ottenere risultati importanti, soprattutto in campionato, vincere, vincere e ancora vincere diventa il must di chi ad essi ambisce. Tre vittorie consecutive, peraltro guadagnate anche contro avversarie difficilissime, è sì un buon punto di partenza, ma va necessariamente rimpinguato di ulteriori tasselli da tre punti per diventare significativo in un?ottica che sia a più lungo termine. In questo senso la sfida contro il Catania di domenica parrebbe cadere a pennello: gli etnei in 17 gare a San Siro contro l’Inter non hanno mai vinto, riuscendo a portare a casa soltanto due pareggi e una marea di sconfitte, spesso anche molto pesanti.

Le statistiche sulle sfide passate darebbero dunque ragione all’Inter, ma il presente, essendo ancora tutto da definire, va pur sempre modellato con assoluta attenzione: è vero infatti che il Catania non è un autentico squadrone e che fuori casa in questa stagione ha avuto fin qui un rendimento decisamente negativo, ma i pareggi ottenuti contro altre due big delle Serie A come Roma e Napoli e una rosa puntellata da giocatori talentuosi (primo fra tutti quel Papu Gomez inseguito quest?estate dalla stessa Inter) impongono la massima attenzione e concentrazione.

D?altra parte sarebbe un peccato ancora più grave farsi sfuggire l’occasione di portare a casa tre punti proprio nella giornata in cui c’è la possibilità di guadagnare terreno prezioso su una se non addirittura entrambe le primatiste del campionato, lontane sì, ma in fondo pur sempre avvicinabili, non fosse altro che per questioni di morale e di prestigio. L’impressione è quella che l’Inter possa far comunque suo il match se confermerà i progressi fin qui mostrati in termini di attenzione e quadratura in fase difensiva e se al contempo ritroverà il cinismo e la determinazione dei suoi attaccanti, primo fra tutti quel Diego Milito apparso troppo appannato nelle ultime uscite.

Un ipotetico salto di qualità dell’Inter di Stramaccioni passa infatti anche e soprattutto per l’apporto di gol da parte innanzitutto del suo bomber, apporto che, come dimostrato anche nelle passate stagioni, appare imprescindibile se la squadra nerazzurra vuole ora ingranare la quarta e tornare a viaggiare ad alta velocità.