I TRE moduli nella testa di Chivu per la nuova Inter
Il tecnico chiede una squadra ibrida
E’ stato molto chiaro Cristian Chivu nella conferenza stampa con cui ieri ha ufficialmente aperto la nuova stagione dell’Inter. Il tecnico rumeno ha spiegato di non amare particolarmente i numeri quando si parla di moduli applicati alla sua squadra, bensì di principi, intenzioni, aggressività e compiti da far rispettare in campo ai suoi calciatori.
In attesa di trasmettere appieno le sue idee alla squadra, l’allenatore ha battuto il tasto su due primi concetti già visti durante il Mondiale per Club: la sua nuova Inter dovrà essere verticale ed ibrida, disposta dunque ad adattarsi a più sistemi di gioco. Come ribadito questa mattina da La Gazzetta dello Sport sulla base delle parole di ieri, sono tre i moduli su cui si lavorerà durante il ritiro di Appiano Gentile nelle prossime settimane.
La base di partenza rimane il 3-5-2, modulo interpretato ormai a memoria dagli interisti dopo i sei anni complessivi tra Conte e Inzaghi. La volontà di Chivu, però, è quella di passare al 3-4-2-1, con de tre attaccanti contemporaneamente in campo ed una linea mediana che inevitabilmente dovrà cercare di dare copertura e trasmettere equilibrio a tutta la squadra.
Altra soluzione, dettata dalla presenza di numerosi centrocampisti in rosa, è quella rappresentata dal 3-4-1-2. In questo caso diverrebbe determinante l’avanzamento di Calhanoglu in posizione da trequartista, in un ruolo ricoperto dal centrocampista turco prima degli anni trascorsi all’Inter. Anche Mkhitaryan, o eventualmente Lookman in caso di arrivo, potrebbero essere schierati dietro le due punte.