18 Novembre 2019

Accadde Oggi – 18 novembre 2000, Inter-Perugia 2-1: Materazzi ‘sporca’ il successo nerazzurro prima di diventare Materazzi

Il giocatore, all'Inter, avrebbe poi vinto 15 trofei (più il Mondiale con l'Italia)

Marco Materazzi – nel 2000 – aveva 27 anni, e 27 anni sono abbastanza per giudicare se un calciatore possa sfondare o meno a certi livelli, se possa verosimilmente ottenere qualcosa di importante in carriera o se sia destinato a vagare sempre negli stessi giri: Perugia, un prestito al Carpi, poi di nuovo Perugia, poi una parentesi all’Everton, poi ancora Perugia (per la terza volta) e così avanti all’infinito. E la carriera di Marco Materazzi era appunto questa: 27 anni, un continuo girovagare tra Perugia e altre destinazioni, poca notorietà negli anfratti del calcio d’alti livelli: il calcio che conta, come si dice, quello che si sogna da bambini. Poi, lasciamo stare: nel 2001 sarebbe arrivata l’Inter a prelevarlo dall’Umbria e a tenerselo per 10 anni interi, vincendo qualcosina come 5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, una Champions e un Mondiale per Club. E lasciamo stare che sempre nel 2001, poi, sarebbe arrivato Giovanni Trapattoni a convocarlo per la prima volta con la Nazionale, e che successivamente Marcello Lippi avrebbe continuato a convocarlo, arrivando – con lui – a vincere un Mondiale nel 2006, e ci ricordiamo tutti il ruolo che ebbe Materazzi in quel Mondiale.

Siamo però ancora nel 2000: Materazzi deve ancora andare all’Inter, Trapattoni deve ancora convocarlo in Nazionale, i cicli vincenti devono ancora cominciare e l’esistenza calcistica del difensore leccese deve ancora entrare negli anni di maggiore rilievo. Intanto, il 18 novembre 2000, Marco Materazzi scende in campo con il Perugia, e si appresta ad affrontare l’Inter a San Siro. Un’Inter – all’epoca – guidata da uno juventinissimo Marco Tardelli, almeno per i trascorsi: dieci anni in bianconero da calciatore a dispetto dei quali, subito dopo il periodo bianconero, si apprestò a disputare anche due annate tra le fila dei nerazzurri, per poi – qualche tempo dopo – andarli pure ad allenare. In campo, intanto, c’erano già Cordoba e Zanetti, due giocatori che saranno futuri compagni di squadra di Materazzi sino agli anni del Triplete e oltre, condividendo per decadi gli stanzini di Appiano Gentile ed ergendosi di diritto a bandiere nerazzurre indiscusse.

La sfida si mette subito bene per l’Inter, che impiega meno di nove minuti a portarsi immediatamente in vantaggio: gol di Recoba, è uno squillo che mette subito la gara sulle frequenze preferite dalla squadra di casa. Sarà un vantaggio, quello interista, destinato a non durare poi molto. E’ infatti il 30esimo minuto quando proprio Marco Materazzi segna e ristabilisce la parità sul prato di San Siro: punizione battuta dai 20 metri, palla indirizzata sul palo di Frey che anticipa un passo verso il primo palo auto-precludendosi la possibilità d’intervento sul tiro di Materazzi. E’ un 1-1 che dà speranza al Perugia, che sino a pochi minuti dalla fine della partita culla il sogno di strappare un punto al Meazza: ci penserà poi Bobo Vieri a rimettere le cose a favore dell’Inter, con un gol al 77esimo minuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Un’esultanza dopo una partita lunga, dura, messa in pericolo – per l’Inter – da un Materazzi che ancora non sapeva sarebbe diventato Materazzi. Ma che, intanto, un biglietto da visita ci tenne a piazzarlo.

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