2 Maggio 2021

CAMP19NI D’ITALIA – Barella immenso, Lukaku e Skriniar i leader: IL PAGELLONE DELLO SCUDETTO

Il pagellone dei giocatori per reparto

CENTROCAMPISTI

IL MIGLIORE: Barella 10

Barella Inter

Nicolò Barella, Getty Images

BARELLA 10 – Eccolo ‘Capitan futuro‘. Destra, sinistra, sopra e sotto: lo abbiamo visto dappertutto con la sua solita grinta e determinazione. C’è qualcosa che Nicolò Barella non sappia fare? Forse fermarsi. È stata la stagione del suo definitivo salto di qualità: tanta sostanza al servizio di Conte, ma non solo. È riuscito a migliorare l’offerta tecnica data in campo con prestazioni come quella di Valdebebas contro il Real Madrid o nella partita capolavoro contro la Juventus, dove ha messo il suo marchio, che lo hanno definitivamente inserito nell’élite dei migliori centrocampisti al mondo. Le dichiarazioni post-derby di Coppa Italia contro il Milan mostrano lo spirito interista di Nicolò: la speranza è quello di vederlo con la maglia dell’Inter per tanti altri anni per potersi godere lo spettacolo del ragazzo di Cagliari. Non esiste un altro Barella. Il numero 23 è unico nel suo genere: meglio tenerselo stretto.

BROZOVIC 8.5 – Stagione ‘Epic‘ per lui. Metronomo del centrocampo. Quando Brozo c’è, l’Inter gira alla meraviglia e, per fortuna, quest’anno il croato c’è sempre stato. Non ha brillato con le marcature (anche se gli assist non sono mancati) ma è stato eccellente nel ricoprire il ruolo davanti alla difesa. Leader in campo e fuori, è uno dei veterani dello spogliatoio. Finalmente, dopo anni di insuccessi, è arrivato il turno anche per Brozovic di vivere la prima grande gioia con la maglia dell’Inter.

HAKIMI 8 – Partito con il botto contro Fiorentina e Benevento, Achraf ha poi vissuto due mesi di grandi difficoltà: un nuovo campionato e una fase difensiva da migliorare. Tutto questo sotto gli occhi di Antonio Conte che, piano piano, lo ha forgiato sotto tutti i punti di vista. La strepitosa doppietta contro il Bologna ha messo la benzina che mancava e, da lì, il motorino non si è più fermato. Gol, assist e prestazioni da paura: ultimamente si è messo anche a tirare le punizioni (i rigori meglio di no ancora, a detta di Conte). Il “bacio” tra Hakimi e il tecnico leccese nella partita contro il Cagliari è l’immagine del cerchio che si chiude: dopo mesi di lavoro, l’Inter ha in rosa uno dei migliori esterni del mondo, e ci sono ancora ampi margini di miglioramento. L’unico rimpianto rimane quello di non aver visto il miglior Hakimi anche in Champions League, d’altronde come tutto il resto della squadra.

DARMIAN 8 – Eccolo qui uno degli uomini di Conte: perfetto nel suo ruolo, sempre pulito e incisivo. Darmian è arrivato nello scetticismo generale per poi far ricredere tutti. Bravissimo nel sostituire Hakimi nel suo periodo difficile e, altrettanto bravo, a coprire il ruolo di esterno sinistro nel momento del bisogno. I gol pesantissimi arrivati contro il Cagliari e il Verona lo incorniciano come uno degli uomini chiave dello Scudetto dell’Inter. Senza dimenticare la sua rete in Champions contro il Gladbach che sarebbe potuto valere tanto. Promosso a pieni voti.

ERIKSEN 7.5 – La grande sorpresa di questa stagione. Nessuno si sarebbe aspettato la permanenza di Eriksen all’Inter, figuriamoci le grandi prestazioni che invece ha fornito. La meravigliosa punizione contro il Milan in Coppa Italia ha dato il la alla grande ripresa del danese. Da quel momento non ha più lasciato il posto da interno di sinistra. Tanta qualità (e che qualità!) ma anche copertura difensiva. Da applaudire la pazienza e la professionalità del giocatore: dopo tanti mesi difficili, è rimasto e ha finalmente fatto la differenza. Il suo recupero ha segnato la corsa allo Scudetto dell’Inter.

PERISIC 7.5 – Ma chi l’avrebbe mai detto: Ivan Perisic è forse la più grande rivelazione dopo Eriksen di questa Inter. Tornato da campione di tutto con il Bayern Monaco, il croato si è messo a completa disposizione di Conte e lo ha fatto molto bene. All’inizio era stato pensato come sostituto in attacco per, poi, essere spostato sulla fascia sinistra. Tutto ci saremmo immaginati, meno di vedere l’atteggiamento mostrato da Perisic quest’anno: fare l’esterno nello schema di Conte non è mai cosa facile. Invece, il numero 44 si è sacrificato, ha corso come un dannato e ha pure fatto la fase difensiva. Di più non gli si poteva chiedere.

YOUNG 6.5 – Il suo arrivo all’Inter l’anno scorso era stato un toccasana per la fascia sinistra nerazzurra. In questa stagione, invece, Ashley ha nettamente calato le sue prestazioni. Meno lucido del solito e oscurato da un grande Perisic, l’esterno inglese ha giocato molto meno ed è, di fatto, diventato una riserva. L’età parla chiaro e il contratto anche: il suo legame con l’Inter finirà il prossimo 30 giugno e, a meno di incredibili soprese, è destinato a lasciare Milano.

GAGLIARDINI 6 – Ha avuto meno spazio rispetto agli scorsi anni, complice anche un centrocampo decisamente migliorato. Quando davanti hai Brozovic, Eriksen e Barella, è quasi impossibile guadagnarsi una maglia da titolare. Ma forse è meglio così perché il ruolo di riserva è il più adatto a Roberto in una squadra come l’Inter. Non ha fatto male, ma neanche molto bene. Ha segnato due volte: contro il Benevento e nella partita al Mapei Stadium che ha segnato la svolta per i neroazzurri. Una piena sufficienza per lui.

VIDAL 5 – Doveva essere l’arma in più per poter puntare al campionato. Si è rivelato, invece, uno dei problemi dei nerazzurri a inizio stagione. Prima provato davanti alla difesa, poi da trequartista ma in nessuno dei due casi è riuscito a dare la sua qualità alla squadra. Voluto da Conte, si è ritrovato in panchina, surclassato da un Eriksen ritrovato. Ci aveva promesso dieci gol quest’anno, ne sono arrivati solo due: contro la Fiorentina in Coppa Italia e il grande colpo di testa contro la Juventus. Reti non banali, vero, ma troppo poco rispetto agli scivoloni in Champions contro il Borussia e il Real Madrid. Stagione da dimenticare per il cileno.

SENSI 5 – Ci si aspettava di più ma i problemi muscolari e la mancanza di condizione hanno tenuto Sensi lontano dal campo anche in questa stagione. Tre sole partite da titolare (contro Benevento, Cagliari e Crotone) e tantissime panchine. In Nazionale lo abbiamo visto in azione ma manca ancora molto prima di vedere il Sensi di inizio stagione 2019/2020: i tifosi interisti lo aspettano.

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