2 Luglio 2020

CHE FINE HA FATTO – Quaresma, la trivela divenuta maledetta

La Trivela come biglietto da visita, ma a Milano diventa ossessione. Poi il riscatto in Turchia, con tanti colpi di testa

Dopo una lunga telenovela di mercato durata tutta l’estate, l’1 settembre 2008 Ricardo Quaresma diventa ufficialmente un giocatore dell’Inter, che paga 18.6 milioni di euro più il cartellino di Pelè al Porto. Mourinho ha così il suo esterno, fortemente voluto da lui dopo averlo già allenato al Porto«Sono felice di giocare per l’Inter. E’ una sensazione bella quella di essere arrivato in un grande club e anche un orgoglio molto grande. Per me è un sogno essere qui perchè questo è un grande club ed era il mio obiettivo», queste le parole del portoghese il giorno della presentazione ufficiale, in cui mostra la sua nuova maglia numero 77 (la 7 era occupata dal suo connazionale Luis Figo).

L’ESPERIENZA NERAZZURRA – Quaresma fa il suo debutto con il Catania il 13 settembre 2008. Un esordio positivo, in cui contribuisce alla vittoria con un gol segnato alla sua maniera, con la trivela. La stessa trivela diventa la sua maledizione in quella stagione, a causa di tante prestazioni negative in cui cerca spasmodicante di tentare la giocata con il suo colpo, ma senza successo. Relegato in panchina da Mourinho, a gennaio del 2009 viene ceduto in prestito al Chelsea, dopo aver vinto il Bidone d’oro 2008 come peggior giocatore della Serie A. Il giorno della presentazione con i Blues, il portoghese con un filo di polemica parla anche del semestre nerazzurro, non nascondendo un filo di polemica: “All’Inter non ho avuto molte opportunità per mostrare le mie qualità. Penso che avrei meritato qualche occasione in più, per giocare di più. Ho un’età ed una carriera tale da non dover dimostrare nulla a nessuno, faccio parlare i fatti”. Dopo pochi giorni dalla presentazione il tecnico che lo ha voluto al Chelsea, Felipe Scolari, viene esonerato, e al suo posto arriva Ray Wilkins. Anche al Chelsea Quaresma non riuscirà a trovare spazio, giocando poco e male. Nel luglio del 2009 torna all’Inter, e dopo un’estate passata sul piede di partenza (è stato vicino al Genoa, destinazione rifiutata dal calciatore), alla fine l’ex Porto resta all’Inter. Con l’arrivo di Sneijder, Eto’o e Milito nel reparto avanzato per lui la competizione è ancora più alta della scorsa stagione, e vive praticamente ai margini la stagione del Triplete. Nell’estate del 2010 viene ceduto al Besiktas per una cifra vicina ai 7 milioni di euro, e lascia l’Inter dopo due stagioni a dir poco deludenti in cui ha collezionato solo 32 presenze, quasi tutte da subentrato.

DOPO L’INTER – L’esperienza con il club turco non inizia nel migliore dei modi, e al suo esordio sbaglia subito un rigore nella gara dei preliminari contro il Vikingur. Riesce però a rifarsi pochi giorni dopo segnando contro il Viktoria Plzen, sempre nei preliminari di EL. Il portoghese al Besiktas ritrova continuità e una discreta forma fisica, e dopo i primi mesi non risparmia una frecciata al suo passato interista. “All’Inter mi avevano tolto l’allegria, l’autostima che ho nel giocare a calcio. Sono successe molte cose: a un certo punto non sono stato più una prima scelta. Non mi hanno più convocato, mi sentivo ai margini. E mi svegliavo piangendo per andare agli allenamenti”, e ancora, l’attacco diretto a Josè Mourinho: “All’arrivo a Milano capii subito che ero stato acquistato solo perché mi voleva Mourinho. Poi, all’improvviso, ho smesso di giocare. Lo riconosco, non ero in buona forma. Vedevo la registrazione delle partite e non credevo di essere io, però se un allenatore ti cerca e poi non ti aiuta quando ne hai più bisogno”. Quaresma al Besiktas resta per due stagioni, per poi rescindere improvvisamente il contratto nel dicemre del 2012 pagando una penale di 1,5 milioni di euro di tasca sua. Alla base di tutto c’era la ricca offerta dell’Al-Ahli, club degli Emirati Arabi con cui Quaresma firma un ricco contratto biennale pochi giorni dopo. Dopo la prima stagione rompe con il nuovo club, che tronca il contratto lasciandolo svincolato. Quaresma resta fermo 6 mesi per poi far ritorno al Porto, lì dove ha vissuto gli anni più splendenti della sua carriera. I tifosi del Porto ricordano molto bene le giocate del portoghese, ed al suo arrivo l’ex Inter è accolto da una folla di 10.000 tifosi tutti per lui. Sapore di nostalgia anche per la maglia del “Trivela”, che torna nuovamente a vestire la sua numero 7. Nel club lusitano Quaresma rivive una seconda giovinezza, e diventa subito il trascinatore della sua squadra a suon di gol e assist. Non solo in campionato, ma anche in Europa League, dove arriva sino ai quarti di finale con la sua squadra battendo anche il Napoli agli ottavi, proprio grazie ad una trivela di Quaresma. Ma anche quando sembrava andare tutto per il verso giusto, è nuovamente il caratteraccio del giocatore a creare problemi. Messo fuori squadra da Lopetegui, nell’estate del 2015 viene ceduto nuovamente al Besiktas. Giusto qualche mese fa, tornato nuovamente sull’addio al Porto ai microfoni ufficiali del club portoghese, Quaresma è tornato sul suo addio: “La mia partenza è stata una decisione di Lopetegui, ho dovuta rispettarla ma non ho mai capito perché si è comportato in questo modo con me. Non gli ho mai fatto niente di male, non lo conoscevo bene e lui non conosceva me. Ma fin dal primo giorno ho percepito che non aveva intenzione di affrontare una conversazione.” 

CHE FINE HA FATTO – Tornato nuovamente nel club turco nel 2015, vince con la sua squadra da protagonista due Super Lig consecutive. Altro giro, altre polemiche, e alla quarta stagione con il Besiktas Quaresma finisce nuovamente al centro del caos. Questa volta è il presidente ad essere stufo dei suoi comportamenti, e nell’estate del 2019 lo mette alla porta. Ma anche stavolta l’esterno dice di non aver fatto nulla: ““Ho sempre detto che in Turchia avrei giocato solo per il Besiktas, ma sono stato costretto ad andarmene perché il presidente ha deciso così. Penso che il modo in cui mi hanno mandato via sia assurdo. Non ho avuto occasione di salutare i sostenitori, i compagni di squadra e lo staff del Besiktas, persone che ammiro molto. Se c’è qualcuno a cui dovrei essere grato sono i tifosi del Besiktas, che mi hanno sempre supportato anche in tempi difficili.” 

Dopo la fine del rapporto con il Besiktas, ha accettato l’offerta del Kasimpasa, club in cui milita adesso.

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