23 Gennaio 2025

Cinque cose che abbiamo imparato da Sparta Praga-Inter 0-1

L'approfondimento dopo la vittoria in trasferta

Centrando la quinta vittoria su sette incontri di questa Champions League, l’Inter si è riportata al quarto posto della classifica unica con ben 16 punti. Una qualificazione agli ottavi di finale che, dopo il successo sullo Sparta Praga, si avvicina sensibilmente per la formazione di Simone Inzaghi. Per la certezza, però, servirà uscire con almeno un punto dall’ultimo impegno della fase campionato in programma mercoledì prossimo a San Siro contro il Monaco.

Prima di voltare pagina, come di consueto, analizziamo la vittoria esterna dell’Inter con cinque cose che abbiamo imparato dal match di Praga.

1) Quella contro lo Sparta è stata una vittoria fondamentale, di quelle che ti spingono con decisione verso l’obiettivo. La qualificazione diretta agli ottavi di finale è ormai a un passo, grazie ai tre punti conquistati con una prestazione concreta. Non importava come, l’importante era vincere e così è stato. L’Inter ha dimostrato maturità, affrontando con lucidità una gara che poteva nascondere insidie.

2) Chi diceva che Lautaro Martinez non segna nei momenti importanti? I numeri dicono tutt’altro e la prova è arrivata anche stavolta. L’attaccante argentino ha realizzato un gol splendido al volo e da posizione molto complicata, il quinto nelle ultime sette partite. Questa rete non è stata solo un gioiello estetico, ma ha cambiato proprio l’inerzia della partita, permettendo alla squadra di gestirla senza particolari affanni. Lautaro si conferma leader tecnico e mentale di un gruppo che guarda lontano.

3) Nonostante la vittoria e la solidità mostrata, resta una nota dolente: i troppi gol sbagliati. Con 8 reti segnate in 7 partite e solo una subita, il bilancio complessivo è certamente positivo, ma in Europa le occasioni sprecate pesano di più. Errori sotto porta e scelte non sempre precise rischiano di complicare il cammino quando il livello si alzerà ulteriormente. Se l’obiettivo è arrivare lontano, sarà necessario lavorare su questo aspetto, trasformando in cinismo la qualità evidente del gioco.

4) Un altro tema chiave è stata la gestione della rosa da parte di Simone Inzaghi. Il tecnico ha preso qualche rischio con i cambi, intervenendo quando la partita era ancora apertissima. Tuttavia, era fondamentale dosare le energie e proteggere i calciatori a rischio. Barella, diffidato, è stato preservato, mentre Dumfries e Asllani, entrambi ammoniti, sono stati richiamati in panchina per evitare problemi. Una gestione coraggiosa, ma che si è rivelata oculata.

5) Con questa vittoria, la squadra si conferma tra le migliori del continente: attualmente quarta su 36 partecipanti. Anche in caso di sconfitta contro il Monaco, restano buone possibilità di qualificarsi tra le prime otto, mentre con un punto sarebbe garantito. La qualificazione è vicina, ma chiudere il girone in bellezza è l’unico modo per continuare a costruire un percorso europeo ambizioso.