22 Ottobre 2025

Cinque cose che abbiamo imparato da Union SG-Inter 0-4

Analizziamo la vittoria in Champions League

Con quella di ieri sera a Bruxelles, l’Inter ha trovato la settima vittoria consecutiva tra campionato e Champions League che va a coronare un momento d’oro per la squadra di Cristian Chivu. Prima di voltare pagina e pensare allo scontro scudetto di sabato al Maradona contro il Napoli, chiudiamo la finestra europea con ‘Cinque cose che abbiamo imparato da Union Saint-Gilloise-Inter‘.

1) È una crescita senza sosta, quasi naturale. L’Inter vince ancora: settima vittoria consecutiva, terza su tre in Champions League e soprattutto zero gol subiti nella competizione. Sì, l’Union Saint-Gilloise non è il Real Madrid dei Galacticos. Ma la Champions è sempre la Champions: è intensa, imprevedibile, fisica. E l’Union non è una comparsa, basta guardare il 3-1 inflitto al PSV, che ieri ne ha segnati sei al Napoli.

2) L’inizio è stato complicato. L’Union ha portato entusiasmo, ritmo, aggressività, mettendo in difficoltà la difesa nerazzurra con un paio di occasioni nitide e costringendo addirittura Lautaro a un salvataggio miracoloso sulla linea di porta. È in questi momenti che si misurano le grandi squadre: quelle che sanno soffrire, aspettare, far sfogare l’avversario e poi colpire al momento giusto. L’Inter lo ha fatto con calma e lucidità, senza smarrirsi. E da lì in poi ha preso il controllo del match.

3) Dumfries, Lautaro, Calhanoglu, Pio Esposito. Quattro marcatori differenti, ancora una volta. Ed è questo uno dei tratti distintivi dell’Inter: non dipende da un solo uomo, ha mille soluzioni. Sono arrivate anche molte occasioni sprecate: Pio Esposito ne fallisce un paio prima di trovare la gioia personale, Lautaro fa lo stesso ma poi punisce. È un bene per due motivi: il morale del gruppo resta altissimo e la differenza reti continua a crescere, dettaglio mai banale nel nuovo formato Champions.

4) Chivu continua a gestire il gruppo con lucidità: chi deve restare concentrato, gioca; chi deve integrarsi, viene coinvolto; chi va preservato, riposa. Tra le note individuali: Bisseck è tornato in campo offrendo solidità sia da braccetto e soprattutto da centrale; Zielinski ha chiuso in crescendo, dando ritmo e qualità. È una gestione che permette all’Inter di restare competitiva su ogni fronte senza perdere intensità.

5) L’Inter si era posta un traguardo chiaro: 12 punti nelle prime quattro giornate di Champions. Ci è vicinissima. La seconda parte del girone sarà più dura per valore degli avversari, ma questa squadra ci arriverà più forte, più convinta, più consapevole dei propri mezzi. Ora, però, testa alla Serie A: c’è Napoli e sarà una battaglia vera. Un altro esame, un’altra prova di maturità. Ma con questa Inter, oggi, nessuna sfida fa davvero paura.

Foto autore

Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.