22 Settembre 2025

7 cose che (forse) NON hai visto in Inter-Sassuolo

L'analisi sulla vittoria contro i neroverdi

Gol Dimarco in Inter-Sassuolo

Nonostante sia stata una vittoria di misura con tanto di sofferenza nei minuti finali, il successo ottenuto dall’Inter sul Sassuolo è stato a larghi tratti convincente. La squadra di Chivu ha senz’altro sprecato sin troppe occasioni negli ultimi metri, ma non ha rinunciato a pressare gli avversari ed andare alla ricerca del raddoppio prendendosi anche qualche rischio. Per concludere l’analisi sul match, vi proponiamo dunque l’appuntamento con ‘Cose che non hai visto in Inter-Sassuolo‘.

1) Non bisogna dimenticare che l’Inter arrivava a questa sfida con appena 3 punti raccolti in campionato. Il contesto è chiaro: l’obiettivo resta consolidarsi in zona Champions, non inseguire lo scudetto a ogni costo. La stagione non andrà misurata sul binomio ‘tricolore sì/tricolore no’, ma sulla crescita di un gruppo che deve stabilizzarsi e riprendere fiducia. La vittoria sul Sassuolo va letta dentro questa cornice.

2) Cristian Chivu non si nasconde e individua subito le priorità:

  • far girare il pallone con più velocità;
  • attaccare meglio la profondità.

Due aspetti cruciali. Il primo è questione di fluidità e convinzione; il secondo, però, apre un tema strutturale: l’Inter ha davvero in rosa giocatori con queste caratteristiche? La risposta non è scontata, ma il fatto che Chivu lo sottolinei pubblicamente è indice di lucidità e di ambizione.

3) Un dato tecnico interessante: tre volte Sucic ha giocato spalle alla porta sulla trequarti, offrendo sponde precise. Da lui sono partite l’azione del gol di Dimarco, un filtrante per Calhanoglu e un pallone per Pio Esposito. Anche Dimarco, sempre più leader, si è accentrato per trovare il gol: segno che l’Inter non vuole solo affidarsi alle corsie, ma cerca varianti offensive.

4) Un retroscena da bordocampo racconta molto dello stile Chivu. Al gol del 2-0 ha subito spiegato a Mkhitaryan e Bastoni che sarebbe entrato Diouf: programmazione e chiarezza. Poi la scelta forte di inserire Luis Henrique nel lato di Doig e Laurienté, che stavano crescendo di intensità. Proprio il brasiliano, considerato ‘timido’ dal tecnico, ha risposto con un recupero palla decisivo nell’azione del gol. Segnale incoraggiante.

5) Sette gol incassati in stagione, troppi per una squadra con le ambizioni dell’Inter. Il problema non è solo l’errore individuale, ma un calo di concentrazione evidente dopo il 2-0. Chivu, che già l’anno scorso aveva studiato l’Inter mettendo la fase difensiva al centro delle sue analisi, non potrà accontentarsi: qui c’è lavoro vero da fare.

6) Carlos Augusto ha impressionato per come ha preso in mano il ruolo di Bastoni: nei dati ufficiali della Lega Serie A è al top in diversi parametri. Una nota molto positiva. Diverso il discorso per la porta: Chivu ha fatto capire che non ci sarà un titolare fisso, ma alternanza tra Sommer e Josep Martinez. Una gestione insolita per un ruolo così delicato, ma che il tecnico sembra convinto di poter portare avanti.

7) San Siro ha vissuto una serata particolare: un coro spontaneo per Chivu in un clima quasi silenzioso, e un’esplosione di entusiasmo alle giocate di Pio Esposito. Segnale di un pubblico che ha voglia di nuovi simboli a cui aggrapparsi e che percepisce nei giovani un’energia diversa. È un dettaglio, ma dice tanto sulla fase che sta vivendo l’Inter.

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Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.