13 Aprile 2022

Mercato cambia tutto per i prestiti: cosa succede all’Inter?

Come cambiano le regole e cosa succederà ai nerazzurri

Sebastiano Esposito (via Esposito Instagram)

Dal primo luglio molte strategie dei club, soprattutto quelli più importanti, dovranno essere riviste. La FIFA ha infatti varato una consistente riforma sui prestiti dei giocatori, volta soprattutto a preservare la carriera delle giovani promesse. Ma a conti fatti che cosa cambia davvero?

In primis i prestiti potranno durare al massimo un anno e minimo da una finestra di mercato alla successiva. Stop quindi ai prestiti onerosi pluriennali per spalmare la cifra del riscatto (vedi Locatelli, Morata e Chiesa alla Juventus). Non sarà poi più possibile prestare un giocatore già in prestito ad un terzo club. Inoltre una squadra potrà avere al massimo 3 giocatori in rosa in prestito dalla medesima squadra e altrettanti potrà darne allo stesso club. Ma il cambiamento più impattante, sarà il tetto massimo ai giocatori che si potranno mandare in prestito. Dalla prossima stagione infatti si potranno mandare al massimo 8 giocatori in prestito (e altrettanti riceverne). Numero che nell’annata successiva scenderà a 7, fino ad arrivare al minimo previsto per il 2024/2025 di soli 6 prestiti possibili in entrata e in uscita.

Lucien Agoume (@Getty Images)

Tuttavia, come detto in precedenza, la FIFA vuole proteggere i giovani, specie quelli prodotti dal vivaio. Limitando tanto i prestiti, si rischierebbe di tarpare loro le ali e troncarne la carriera e le possibilità di crescita. Ecco perché queste restrizioni non varranno per gli under 21 e per i giocatori provenienti dalle giovanili del club. Bisognerà però vedere come verrà formalizzato questo punto e cosa intende la FIFA con “giocatori formati nel vivaio”. Dovranno essere stati fisicamente un determinato numero di anni nella rosa oppure conteranno anche, ad esempio, anni precedenti di prestito in cui però era di proprietà del club cedente? Entro il primo luglio questo punto andrà chiarito, prima che nascano incomprensioni poco piacevoli, con rischio di sanzioni o aggiramenti del regolamento.

E l‘Inter in tal senso come è messa a prestiti? Il club ha per le mani un potenziale tesoretto niente male dai suoi tanti giocatori in giro per l’Europa, ma, in virtù delle nuove regole, dovrà stringere i tempi rispetto ai piani per monetizzare, incassando in alcuni casi meno di quanto preventivato. Già ai saluti Gravillon, per cui è già scattato il riscatto, su tutti gli altri a spiccare è Lucien Agoumé, centrocampista francese al Brest e papabile vice Brozovic per la prossima stagione. Il fatto che i giocatori in prestito dell’Inter siano appetibili è sia un bene che un male: da un lato Marotta e Ausilio possono monetizzare coi giovani, evitando così eccessivi sacrifici sul mercato. Dall’altra si rischia di cedere potenziali top player del futuro. Al momento quasi sicuri di rientrare alla base, anche se mai dire mai, sono proprio Agoumé (che ha comunque parecchio mercato) e Vanheusden. Quasi tutti gli altri invece, di fronte ad un’offerta accettabile, verranno sacrificati per fare cassa o utilizzati come merce di scambio.

Pinamonti dopo la buona stagione a Empoli può fare gola a molte medio piccole e il suo nome potrebbe tornare utile nell’affare Scamacca con il Sassuolo. Dalbert invece, che piace molto a Mazzarri, potrebbe rimanere a Cagliari, così come Lazaro, che si è integrato discretamente al Benfica. Mentre Sensi è diviso tra Samp e Sassuolo e difficilmente tornerà all’Inter. Con Inzaghi il fragile centrocampista difficilmente troverebbe lo spazio che vorrebbe.

Discorso simile per Esposito, considerato il “gioiello della corona” nerazzurra ma ora scaduto molto dopo i comportamenti immaturi a Basilea. Difficile che gli svizzeri esercitino il riscatto per 8 milioni, ma mai dire mai. Di Gregorio, specie in caso di promozione in Serie A, verrà riscattato dal Monza, mentre Stankovic, Mulattieri e Oristanio verranno con ogni probabilità rimandati in prestito altrove per farsi le ossa. Per Satriano il discorso è complesso: il ragazzo ha talento da vendere e lo sta dimostrando, ma deve giocare con continuità. A meno di proposte irrifiutabili, è probabile che rimarrà all’Inter e verrà girato altrove in prestito.

Come agirà quindi in virtù delle nuove regole la società? In primis bisogna capire le effettive limitazioni relative ai giovani del vivaio. Finché non ci saranno dati più certi riguardo le intenzioni della FIFA sugli Under 21, si possono avanzare solo delle ipotesi, perché tutto è ancora piuttosto nebuloso.

Nel caso vengano tenuti per buoni i parametri che attualmente valgono nelle liste UEFA, si considerano “formati nel club” i giocatori tra i 15 ed i 21 anni che siano stati tesserati per una data squadra. Ciò significa che devono essere stati fisicamente almeno 3 anni presenti nella rosa o delle giovanili o della prima squadra. Se invece si dovessero adottare i parametri della Federazione nostrana, allora la situazione cambierebbe decisamente, semplificando le cose ai club. In Italia infatti, basta che un giocatore sia stato di proprietà di una squadra per almeno 3 anni tra i 15 e i 21 di età. Il termine di proprietà è fondamentale, perché significa che potrebbe aver già fatto un periodo di prestito nel lasso di tempo necessario a maturare i 3 anni, rimanendo fisicamente nel club proprietario magari solo per qualche mese, eppure rientrare nella categoria dei prestabili senza limitazioni.

Samuele Mulattieri (@Getty Images)

È possibile poi che la FIFA conceda più libertà alle singole federazioni, lasciando la possibilità di eventuali deroghe. Va chiarito poi anche il punto riguardante l’età. 21 anni, sì. Ma cosa succede se un giocatore viene tesserato da 21 enne ma nello stesso anno solare compie 22 anni? Anche questo punto va chiarito prima dell’inizio della rivoluzione, altrimenti sorgeranno problemi. Ecco perché abbiamo preparato uno schema, per capire come potrebbe muoversi concretamente l’Inter.

GIOCATORI IN PRESTITO: 26

GIOCATORI SOTTO I 21 ENTRO L’INIZIO DELLA PROSSIMA STAGIONE: 16

GIOCATORI SOPRA I 21 ANNI ATTUALMENTE IN PRESTITO: 10

GIOCATORI SOPRA I 21 ANNI CRESCIUTI NEL VIVAVIO E QUINDI LIBERAMENTE PRESTABILI ANCHE SE OVER 21: 2

GIOCATORI CHE COMPIRANNO I 22 ANNI ENTRO LA FINE DELLA PROSSIMA STAGIONE NEGLI ATTUALI UNDER 21: 5

GIOCATORI CHE RIENTRANO ATTUALMENTE NEI PARAMETRI UEFA PRE RIFORMA (sotto i 21 anni o in rosa per almeno 3 anni): 15, Satriano, Agoumé, Mulattieri, Esposito, Pirola, Oristanio, Stankovic, Sottini, Fonseca, Moretti, Dimarco, Gianelli, Pinamonti, Vanheusden, Fonseca.

GIOCATORI CHE RIENTRANO ATTUALMENTE NEI PARAMETRI FIGC: 23

Il numero di calciatori in prestito è sicuramente molto elevato nella rosa dell’Inter, tra giovani in cerca di fama e acquisti sbagliati da piazzare. Al momento però la società può stare piuttosto tranquilla. Solo 10 sono sopra i 21 anni di tetto del nuovo regolamento, addirittura 15 se la FIFA imponesse di inserire chi compie i 22 entro la fine della stagione successiva in questo gruppo, ma alcuni sono comunque calciatori cresciuti nel vivaio (come Pinamonti e Vanhesuden) e quindi di nuovo cedibili in prestito all’occorrenza. Ipotizzando che si tenga per buona la regola dei 21 anni al momento del passaggio nel nuovo club (o alla peggio entro la fine dell’anno solare) praticamente tutti i prestiti dell’Inter verrebbero tenuti “per buoni” eccezion fatta per Dalbert, Lazaro e Sensi. Discorso diverso se invece si dovessero guardare i parametri FIFA, con il numero che invece scende a 15.

Insomma, c’è chi è messo molto peggio sotto il fronte prestiti, ma anche l’Inter dovrà ragionare molto su questo nuovo assetto. Anche perché la stragrande maggioranza dei calciatori che al momento sono ancora piazzabili anche coi nuovi parametri, lo saranno ancora per una sola stagione al massimo, essendo sulla soglia dei 22 anni. Meglio perciò cedere subito i giocatori in cui non si crede veramente e che restano in orbita nerazzurra solo in virtù della durata del contratto.

Discorso ancora più complesso per gli under 22, ma, come sottolineato prima, solo 2-3 giocatori di quelli attualmente in prestito e non inseribili in quelli liberamente prestabili verranno trattenuti ad Appiano e nuovamente girati in prestito. Tutto gli altri quasi certamente verranno ceduti, portando quindi denaro contante e liberando un discreto numero di posti per eventuali nuove cessioni in prestito.

Una cosa è certa però: con le nuove regole il lavoro di Marotta ed Ausilio si complicherà ancora. Ad aiutarli per il momento la regola appunto sui giovani del vivaio: la maggioranza dei prestiti nerazzurri è legata proprio a ragazzi provenienti dalla Primavera e quindi esuli dalle restrizioni. Sarà cruciale però chiarire i punti oscuri del nuovo regolamento entro il primo luglio. Altrimenti l’Inter potrebbe essere costretta a fare gli straordinari per piazzare i propri esuberi.