7 Gennaio 2021

Mercato – Pinamonti e Eriksen per sbloccare il vice-Lukaku: il punto sulle loro partenze e sugli attaccanti nel mirino

Pinamonti piace a due club italiani, il danese ha apprezzamenti all'estero

Pinamonti, Getty Images

Inter Pinamonti Benevento

Sarà la frase che verrà ripetuta di più nelle analisi dopo la partita contro la Sampdoria, ce ne rendiamo conto: all’Inter manca un vice-Lukaku inteso non come semplice riserva a Lukaku ma come giocatore che possa fare quello che fa Lukaku quando Lukaku manca. E’ questo il dato che la partita di oggi – insieme alla Lukaku-dipendenza – lascia ai cronisti di calcio e, dato il periodo dell’anno, anche a quelli di calciomercato. E se n’è parlato, in serata, anche negli studi di Sportitalia, con Alfredo Pedullà a tracciare un sunto su quello che è il dilemma attorno al quale l’Inter si arrovellerà nelle prossime settimane: serve o non serve comprare un nuovo attaccante?

La situazione per il vice-Lukaku, a oggi, pare dipendere da due situazioni: il futuro di Pinamonti e quello di Eriksen. Il danese non ha, al momento, offerte tali da poter dire di essere in trattativa con qualche club: si è parlato di Arsenal e Wolverhampton, si è parlato – e riparlato – di Paris Saint-Germain. Sinora, però, poca sostanza. Per Pinamonti, invece, il discorso è forse più ampio: l’attaccante ha rifiutato proposte dall’estero, in Italia piace a Benevento e Bologna e deve comunicare una decisione sul proprio futuro. Prende 3 milioni di euro – cifra difficilmente replicabile altrove – ma in prestito avrebbe la possibilità di giocare.

Saranno, in definitiva, queste due situazioni a sbloccare il vice-Lukaku. Che – sempre stando ad Alfredo Pedullà – sicuramente non sarà Eder, un’opzione che non c’è e non c’è mai stata; e che difficilmente sarà Giroud in quanto l’attaccante francese si è ultimamente molto riavvicinato al Chelsea. Pellè è un’opzione: vuole l’Inter, ma l’Inter lo contrattualizzerebbe solo per sei mesi, troppo poco. Gomez e Gervinho rimangono due ipotesi al vaglio. La sostanza, però, è una sola: l’Inter non compra se non vende. Ce lo chiede la Cina.

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