8 Novembre 2020

ESCLUSIVA – Padoin difende Conte: “Lasciatelo lavorare: si parla solo di Eriksen. Vi racconto Vidal e Barella”

L'ex Atalanta e Juventus parla della sfida di oggi ai microfoni di Passione Inter: "Sarà un match spettacolare"

Simone Padoin, Getty Images

Nuovo, difficile esame per l’Inter di Antonio Conte, che oggi alle 15 farà visita all’Atalanta a Bergamo. Le ultime notizie non sono buone per il tecnico leccese, visto che non prenderanno parte alla sfida Ranocchia e Kolarov, infortunati. Loro si aggiungono a Gagliardini e Radu, oltre al rientrante Lukaku, che difficilmente partità dall’inizio.

La redazione di Passione Inter ha parlato del match con un ex giocatore dei bergamaschi, Simone Padoin, che si è concesso per una intervista ai nostri microfoni. Da poche settimane Simone ha rescisso il contratto che lo legava all’Ascoli.

Simone, come stai, come stai passando queste settimane?

“Bene dai, preoccupato un po’ come tutti immagino. Sono in Lombardia e con mia moglie abbiamo una attività ed ora è chiusa per il Covid. Ma come padre di tre figli l’importante è che a livello di salute stiamo tutti bene. E’ normale che speriamo che questa situazione migliori il prima possibile”.

Di recente (nell’intervista a Cronache di Spogliatoio, n.d.r.) hai detto che stai già pensando di allenare.

“Sì, mi piacerebbe allenare i ragazzi. Ho lasciato l’Ascoli i primi di ottobre, sapevo che sarebbe stato difficile trovare lavoro subito nel campo perché ovviamente ora sono tutti al completo a livello di staff. Mi sono dato da fare con dei corsi di fitness per una palestra che ho aperto con mia moglie”.

Ti sorprende la partenza a rilento di Inter e Juventus? Pensi che sono ancora loro le favorite?

“Ritengo di sì. Mi aspettavo qualcosa di più dall’Inter. La Juve mi immaginavo che con il cambio allenatore avesse bisogno di tempo per assimilare le nuove idee. Era preventivabile qualche difficoltà all’inizio. Penso siano ancora le favorite, anche se penso che sarà un bel campionato, divertente soprattutto per noi tifosi. Penso che il Napoli abbia un’ottima squadra, combatterà con le altre due fino alla fine. E sono contento per il Milan, che potrebbe inserirsi”.

Oggi l’Inter affronterà una tua ex squadra, Atalanta: cosa ne pensi del calo avuto dai bergamaschi?

“Lo chiamiamo calo perché ci hanno abituati bene. Non sono state piacevoli le sconfitte, soprattutto la batosta con il Liverpool. Mi sono piaciute però le parole di Gasperini: quando affronti certe squadre è giusto fare un passo indietro anziché andare sempre avanti. Ha dimostrato grande intelligenza. Penso che lui sia più arrabbiato per sconfitte come quelle con la Sampdoria per quella con i reds”.

Che partita ti aspetti oggi?

“Una partita con un ritmo altissimo. Giocano entrambe un calcio molto coraggioso, organizzato, fisico. Sicuramente la vedrò perché sarà spettacolare, entrambe cercano di attaccare, di vincere. Mancano giocatori importanti, ma questo non influenzerà lo spettacolo”.

Un episodio che faccia capire quanto Conte sia diverso dagli altri allenatori.

“Non molla mai la presa. Sembra semplicistico però lui tiene sempre tutti sulla corda, anche quando ci sarebbe spazio per allenamenti tranquilli. Ma è una sofferenza positiva. Ti racconto di quando eravamo in tournée precampionato a Miami, avevamo fatto due settimane molto faticose, il giorno dopo ci saremmo allenati per poi tornare in Italia. Ci aspettavamo una cosa blanda. Invece facemmo un allenamento assurdo con quaranta gradi”. 

Simone Padoin, Arturo Vidal, Getty Images

L’Inter sta avendo alcune difficoltà a raccogliere i risultati. E’ una situazione nuova per lui?

“Sicuramente lavorerà ancora di più per limare determinati dettagli, penso che si tirano fuori tanti discorsi come su Eriksen. Ma io credo che lui sia bravo a far sentire sempre tutti importanti. Tutta la stampa parla sempre di lui. Credo che Eriksen sia un patrimonio dell’Inter, ma poi sia Conte a dover decidere chi dà più garanzie per questa o quella partita. Ci vuole pazienza e va lasciato tranquillo”.

Anche Vidal, che tu conosci bene e che hai definito “un pazzo totale”, sta subendo qualche critica ultimamente.

“Un conto è l’Arturo fuori dal campo che è simpatico e si gode la vita, come fanno tanti sudamericani cha hanno avuto un passato difficile e vivono sempre come fosse l’ultimo giorno (e dai quali dovremmo imparare molte cose). Un altro è vederlo in campo. In queste partite secondo me, anche per via del modulo, si è dovuto sacrificare giocando lontano dalla porta. Lui dà il meglio quando può attaccare. Ora ha giocato nei due a centrocampo. Giocatori bravi come lui ad inserirsi non ce ne sono. E’ in una realtà nuova, al Barcellona c’erano una situazione ed un modo di giocare completamente diversi”.

Barella stupito da quanto sta facendo e quanto può crescere

“L’impatto che ha avuto all’Inter mi ha sorpreso da un lato, perché è stato eccezionale. Uno dei migliori per costanza di rendimento, al massimo il secondo o il terzo. Fare una cosa così a 23 anni in una squadra come l’Inter, con tutta la pressione, la quantità di partite… Nei 3 anni che ho giocato con lui ho visto sempre questa cosa: una crescita esponenziale. Esempio: il primo anno aveva giocato parecchie partite, ma nell’ultimo passaggio peccava un po’. Il secondo anno invece è migliorato tantissimo sotto questo aspetto ed il terzo è esploso veramente. Ma pensare che mettesse tutta la qualità in una squadra come l’Inter fin da subito… Se penso a Barella penso al migliore sotto l’aspetto del rendimento assieme a Lukaku, nelle ultime due stagioni. Gli rinnovo i miei complimenti tramite voi”.

La redazione di Passione Inter ringrazia Simone Padoin per la disponibilità.

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