29 Ottobre 2019

Occhi sull’avversario – Cinque punti sul Brescia, l’ambiziosa neopromossa guidata da Balotelli e Tonali

Come arriva la squadra di Corini al match contro l'Inter e chi dobbiamo tenere d'occhio

BRESCIA, ITALY - SEPTEMBER 15: Team of Brescia Calcio line up during the Serie A match between Brescia Calcio and Bologna FC at Stadio Mario Rigamonti on September 15, 2019 in Brescia, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Dopo la mancata vittoria di sabato pomeriggio in quel di San Siro contro il Parma, l’Inter di Antonio Conte deve ripartire dalla trasferta di Brescia per tornare ai tre punti e rilanciare le ambizioni di rincorsa al primo posto occupato dalla Juve dopo il mancato sorpasso dell’ultima giornata. Andiamo dunque ad analizzare, in cinque punti, come arriva al match contro i nerazzurri la squadra guidata da Eugenio Corini e quali saranno i giocatori da tenere particolarmente d’occhio.

LO STATO DI FORMA

Dopo un soddisfacente inizio di campionato da sei punti nelle prime quattro partite, ottenuti vincendo in trasferta su campi difficili come Cagliari e Udine, il Brescia ha cominciato ad attraversare qualche difficoltà di troppo, almeno sul piano dei risultati. Nei successivi quattro incontri infatti non è arrivata alcuna vittoria, e l’unica occasione in cui sono stati portati a casa dei punti è stato il pareggio contro una Fiorentina che arrivava comunque alla gara in un buono stato di forma.

Le attenuanti comunque ci sono: oltre alle tipiche difficoltà che affrontano le neopromosse all’impatto con la nuova categoria, c’è da dire che tre di queste cinque sconfitte sono arrivate contro squadre di tutt’altro blasone come Juve, Napoli e Milan, e in ognuna di queste gare il Brescia ha ben figurato e se l’è giocata fino alla fine, forse meritando anche qualcosa in più rispetto agli zero punti effettivamente portati a casa. Altra sconfitta è arrivata poi contro il Bologna in uno spumeggiante 4-3 in cui le rondinelle, con un uomo in meno, non sono riuscite a difendere il vantaggio conquistato nel primo tempo subendo la spettacolare rimonta della squadra di Mihajlovic, tra le più in forma in questo inizio di campionato.

Veniamo dunque all’ultima giornata, dove la squadra di Corini ha subito un netto 3-1 contro un Genoa apparentemente rigenerato dalla cura Thiago Motta. Una gara in cui la squadra neopromossa ha effettivamente dato qualche segnale di difficoltà, mettendo in mostra forse la peggiore prestazione da qui all’inizio della stagione. Non un risultato drammatico, questo è chiaro, ma in vista della partita di martedì sera è lecito aspettarsi una squadra desiderosa di riscatto è pronta a dare tutto per ottenere un risultato importante davanti ai propri tifosi, specialmente contro una squadra come l’Inter con cui le Rondinelle non avranno nulla da perdere.

In conclusione, nonostante il record negativo di due vittorie, un pareggio e cinque sconfitte nelle otto gare fin’ora disputate, Corini può essere tutto sommato soddisfatto di questo avvio di campionato. Pur senza fare sempre risultato la squadra ha dato spesso segnali positivi in campo e probabilmente ha raccolto meno di quanto avesse meritato. Attualmente il Brescia si trova al terzultimo posto, ma ci sono ancora tante squadre nel giro di una manciata di punti e fino a questo momento la squadra ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per conquistare la salvezza.

LA CAVALCATA VERSO LA SERIE A 

A dispetto di quanto l’eccezionale esito finale possa lasciar pensare, la scorsa stagione non era iniziata nel migliore dei modi per la squadra di proprietà di Massimo Cellino. Nonostante un mercato che aveva fatto sognare i tifosi grazie allo sforzo fatto per trattenere il gioiellino Tonali e all’acquisto di Donnarumma, proveniente da una stagione all’Empoli in cui aveva fatto faville al fianco di Ciccio Caputo, la squadra, sotto la guida di David Suazo, aveva fatto molta fatica a ingranare, guadagnando due soli punti nelle prime tre partite di campionato.

E tanto è bastato al presidente delle rondinelle per esonerare l’inesperto tecnico su cui aveva deciso di puntare nello scetticismo generale e affidare la panchina al ben più navigato Eugenio Corini. Il suo arrivo è coinciso con un vero e proprio cambio di marcia per la squadra lombarda, che ha cominciato a inanellare la lunga serie di risultati e prestazioni positive che ha reso possibile la cavalcata culminata poi con il primo posto in classifica e la promozione alla massima serie, che mancava dalla stagione 2010/2011. Sotto la guida di Corini il Brescia ha dato spettacolo giocando un calcio divertente e offensivo, che ha permesso di esaltare al meglio il talento dei giocatori a disposizione (su tutti Donnarumma, capocannoniere di B con 25 reti) e di chiudere il campionato al primo posto anche per gol realizzati (69).

COME GIOCA IL BRESCIA DI CORINI

Fin dal suo arrivo Eugenio Corini ha impostato la propria squadra su un 4-3-1-2 fatto di intensità e ricerca della verticalità. In fase di non possesso la squadra imbastisce un pressing aggressivo e organizzato, rimanendo pronta a difendere in profondità negli ampi spazi lasciati vuoti che può generare l’elusione del pressing da parte della squadra avversaria. Col pallone tra i piedi, invece, il Brescia è alla continua ricerca del fraseggio per guadagnare campo palla a terra e trovare l’imbucata decisiva una volta portato il pallone in fase di rifinitura.

Ai terzini viene richiesto un grande impegno sia in fase difensiva che in fase offensiva, e lo stesso vale per le mezzali che, oltre a qualche inserimento, devono essere in grado di fornire grande quantità e interdizione per non esporre la difesa a grossi pericoli una volta perso il pallone. L’interprete del ruolo di vertice basso (in genere Tonali) deve essere il fulcro della circolazione bassa della squadra e cercare di portare il pallone con rapidità nella trequarti avversaria, dove il trequartista e le due punte si abbassano per fornire un appoggio e associarsi con i compagni in cerca della soluzione giusta per arrivare alla porta.

Si tratta senza dubbio di un gioco ambizioso e per certi versi spregiudicato, sopratutto ora che la squadra ha cominciato a confrontarsi con squadre di un livello decisamente superiore rispetto a quelle affrontate in Serie B. Tuttavia il tecnico ha già dimostrato di non voler fare un solo passo indietro, dichiarando che proprio di fronte alla mancanza di esperienza nella massima serie di molti dei suoi giocatori l’unico modo per giocarsi le proprie carte è quello di insistere su questo gioco e questo atteggiamento ormai ben consolidati e ben padroneggiati dal gruppo. Il mercato estivo ha fornito al tecnico pedine funzionali e potenzialmente molto importanti, ed il campo fino a questo momento sembra poter dare ragione alla sua filosofia.

LA STELLA

Mario Balotelli è tornato a casa, ed è soprattutto su di lui, visto anche il passato in nerazzurro, che saranno puntati i maggiori riflettori nella sfida valida per la 9^ giornata di Serie A. Nelle tre stagioni passate in Francia tra Nizza e Marsiglia Balotelli ha alternato momenti di assoluta centralità (all’interno dei quali ha accumulato più di 50 gol) ad altri in cui ha visto poco il campo per problemi fisici e di condizione o per motivazioni disciplinari. In particolare negli ultimi mesi al Nizza, in cui è stato in rotta diretta con società e allenatore. Scaduto il contratto con l’OM, ha dunque deciso di fare ritorno nella sua città natale, dove ha trovato un ambiente a dir poco entusiasta e un allenatore disposto a metterlo al centro del proprio ambizioso progetto tecnico.

Se guardiamo al passato sono proprio queste le condizioni che hanno permesso a Balotelli di rendere al meglio, quindi, al netto delle difficoltà che incontrerà giocando in una neopromossa, la scelta fatta in estate potrebbe effettivamente rivelarsi quella giusta, soprattutto nella stagione in cui proverà a dare il 100% per guadagnarsi un posto in Nazionale al prossimo Europeo. Finora, dopo aver scontato le quattro giornate di squalifica dovute, ha fornito discrete prestazioni, impreziosite per il momento con un solo gol. La partita contro l’Inter sarà dunque un’ottima occasione per ingranare la marcia e migliorare ulteriormente il proprio rendimento in campo, magari andando anche a segno. D’altronde si sa, nei confronti dei nerazzurri Balotelli è sempre stato un ex dal dente particolarmente avvelenato, e il gol dell’ex è sempre dietro l’angolo.

I GIOCATORI CHIAVE

Tra i giocatori che più si sono distinti in questo inizio di stagione spicca sicuramente Sandro Tonali. Il gioiellino classe 2000 non ha sofferto minimamente il salto di categoria e ha continuato ad essere uno degli elementi imprescindibili nello scacchiere di Corini. Oltre all’apporto fondamentale nello sviluppo del gioco dal basso e nella fase di recupero del pallone, Tonali ha anche avuto un’importanza non indifferente in zona gol, dove ha fin qui accumulato un gol e due assist. Le prestazioni in questo inizio di campionato hanno dunque rilanciato ulteriormente le sue quotazioni sul mercato, dove, secondo alcune voci, potrebbe esserci a breve un testa a testa tra Inter e Juve per aggiudicarselo. Il presidente Cellino, dal canto suo, lo ha ovviamente dichiarato incedibile, costringendo chiunque decida di fare sul serio per lui a mettere sul piatto cifre molto grosse.

Altro elemento chiave dell’undici bresciano è senza dubbio Alfredo Donnarumma, che dopo la stagione da record in Serie B si è confermato come uno dei trascinatori della squadra lombarda, mettendo già a segno 4 gol in questo inizio di campionato. La sfida per lui sarà trovare l’alchimia giusta con Balotelli, con cui, qualora dovessero trovare la quadratura del cerchio, potrebbe formare una coppia d’attacco assolutamente fuori scala rispetto alle dirette concorrenti per la salvezza.

In generale Corini può comunque puntare su una rosa forse non di altissimo livello ma sicuramente funzionale alla sua idea di gioco, tra giocatori che hanno confermato il proprio ruolo di primo piano anche in Serie A nonostante la giovane età, come Cistana (difensore centrale) e Bisoli (mezzala), e nuovi arrivi che sono riusciti a fare bene da subito come Joronen, portiere arrivato dal Copenhagen, e Romulo, che può occupare molti ruoli del 4-3-1-2 e ha molta esperienza nel nostro campionato.

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