23 Aprile 2020

Viviano: “Il fatto che l’Inter abbia pensato a me mi rende orgoglioso, ora non vedo l’ora di tornare a giocare”

Parla Emiliano Viviano, che racconta la sua quarantena e alcuni aneddoti della sua lunga carriera

La quarantena, la voglia di tornare a giocare e alcuni retroscena della sua carriera; Emiliano Viviano si racconta così a Casa Di Marzio. Ecco le sue parole:

SULLA SITUAZIONE CORONAVIRUS – “Sono a casa come dobbiamo stare tutti, ma la voglia di tornare in campo è tanta ; sono alle prese tutto il giorno con i compiti dei miei bambini. Più dura allenarsi tutti i giorni o fargli da professore? Il piccolo fa la terza, la grande la quinta: il periodo peggiore dal punto di vista della gestione lo abbiamo passato, e poi studiare mi piaceva. La ripartenza del campionato? Il discorso è lungo e complicato, riguarda il calcio ma anche la vita in generale e l’economia. Non si può stare fermi a oltranza, intendo in generale, il calcio è una conseguenza: perché al di la dei calciatori, dobbiamo ricordare che dà da mangiare a tante persone. Speriamo di ripartire presto, purché si faccia in sicurezza: è chiaro poi che sia anche difficile pensare di ripartire, io vivo a Brescia dove abbiamo visto camion che trasportavano feretri passare per giorni”

SULLE CHIAMATE DELL’INTER – “Nell’estate 2011 se non ci fosse stato l’errore nella compilazione dei moduli io sarei rimasto in rossoblu, dove avevo passato due anni bellissimi e dove mi trovavo molto bene. Andai in un’Inter che era stratosferica e con molta umiltà chiesi di essere ceduto: poi mi ruppi subito il crociato in allenamento, l’Inter però fu splendida e fece di tutto per farmi restare, mi rinnovarono il contratto. Arrivavo da sette – otto partite da titolare in Nazionale e volevo giocare. Da lì la scelta PalermoLa chiamata dello scorso febbraio invece è stata una possibilità legata ad altre condizioni: che Ausilio mi abbia telefonato e che l’Inter abbia pensato a me è motivo d’orgoglio, il mio tesseramento però dipendeva dai tempi di recupero di Handanovic, sapevo tutte le opzioni quindi non c’è rammarico”.

SU SAMUEL ETO’O – “Un campione che non ha bisogno di descrizioni, ma di un’umiltà incredibile: il suo arrivo alla Samp a gennaio toccò degli equilibri, il peso nello spogliatoio si sentiva. I tifosi della Samp portati fuori a cena? Vero, ma di aneddoti su Samuel ne avrei mille. Ricordo gli aiuti che dava alle persone al centro sportivo dell’Inter, gli chiedevi se nei suoi viaggi tra Londra e Milano ti prendeva un paio di scarpe che facevi fatica a trovare, lui te le regalava”

SULLA QUESTIONE RONALDO VS CR7 – “CR7 è impressionante ma tra lui e il Fenomeno tutta la vita il secondo: con tutto rispetto per Cristiano che è un grande professionista, ma Ronaldo è stato il primo ad andare a quelle velocità quando ancora non si conoscevano. Io mi sono innamorato, la prima volta che l’ho visto dal vivo sono impazzito”

SU SKRINIAR COME CHIELLINI – “A Chiellini Milan glielo avevo consigliato; dopo un anno che era all’Inter mi disse che avevo ragione: Skriniar é fortissimo, però mi permetto, visto che è un amico, deve mangiare ancora qualche panino”

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