Altobelli: “All’Inter mi vedevo a vita, due persone mi rovinarono il finale”
L'ex attaccante ripercorre i momenti chiave della carriera e l'addio amaro al club nerazzurro
Alessandro ‘Spillo’ Altobelli è tornato a parlare del suo passato con l’Inter in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. L’ex attaccante ha raccontato alcuni passaggi significativi della propria carriera, dal debutto a Latina fino all’addio alla società nerazzurra.
Altobelli ha ricordato con emozione l’arrivo a Milano. “La firma con l’Inter davanti a Mazzola e Beltrami fu un sogno. Da tifoso nerazzurro, fu come toccare il cielo con un dito”, ha dichiarato. Tra i momenti più significativi, lo scudetto vinto in nerazzurro e il trionfo al Mondiale del 1982.
L’ex centravanti ha poi spiegato alcuni retroscena legati all’addio all’Inter: “Quando Trapattoni e Pellegrini mi fecero fuori, fu un colpo duro. Avevo ancora un anno di contratto, facevo da guida ai più giovani e davo suggerimenti alla società. Loro mi soffrivano, ero troppo”. Altobelli ha aggiunto: “Mi vedevo all’Inter per sempre. Invece mi rovinarono il finale”.
Il passaggio successivo alla Juventus durò solo una stagione, ma lasciò comunque buone sensazioni: “Mi diedero fiducia. Agnelli e Boniperti rappresentavano passione, rispetto e stile”.
Tra i gol più importanti della carriera, ne ha indicato uno su tutti. “Quello alla Germania nella finale mondiale. E poi quello in rovesciata al Nantes con la maglia dell’Inter. Ero praticamente sdraiato a terra”.
Quanto agli avversari più difficili da affrontare, Altobelli ha citato Claudio Gentile e Pietro Vierchowod: “Non ti lasciavano spazio, la notte prima non si dormiva. Ma nemmeno loro riposavano granché”.
Infine, un aneddoto su Hansi Müller. “Lottavo per la classifica cannonieri. Prima di una partita con l’Avellino i compagni avevano deciso di aiutarmi a segnare. Ma Hansi non la passava mai, tirava sempre, da ogni posizione. All’ennesimo tiro impossibile gli diedi una sberla. Gli dissi: ‘Mettila in mezzo ogni tanto!'”. Un episodio chiuso senza strascichi: “Müller è un amico”.
L’allenatore che lo ha più segnato? Eugenio Bersellini. “Non solo mi ha fatto crescere come calciatore, ma anche come uomo”, ha affermato Altobelli. “Costruì una grande Inter partendo da zero. Senza il ritorno degli stranieri, avremmo potuto vincere di più”.