9 Marzo 2020

Banega: “All’Inter un’esperienza positiva. Il ricordo più bello la tripletta con l’Atalanta. Ecco perché sono andato via”

Il centrocampista argentino racconta i retroscena del suo anno in Italia

Dal prossimo 1° luglio, Ever Banega diventerà ufficialmente un nuovo calciatore dell’Al-Shabab, salutando definitivamente il calcio europeo. Eppure, nei mesi scorsi, si era aperta una piccola possibilità di lasciare il Siviglia per approdare in Italia, dove la Fiorentina dell’ex Vincenzo Montella – che lo aveva già allenato in Spagna – lo avrebbe accolto a braccia aperte. Come confermato dallo stesso centrocampista argentino sulle pagine di calciomercato.it, l’addio della prossima estate dal calcio europeo sarà definitivo. Questa l’intervista in cui Banega ha anche rivissuto diversi ricordi ai tempi dell’Inter:

CORONAVIRUS –“La stiamo vivendo con normalità. A Siviglia la situazione non arriva agli estremi del Nord Italia. Ci lasciamo guidare dalle raccomandazioni del nostro staff medico e, in questo senso, siamo tranquilli”.

PRIMO GOL IN SERIE A –“Lo ricordo perfettamente, anche se non servì a nulla, perché perdemmo. Sono un calciatore di squadra, cambio sempre volentieri un trionfo del gruppo per un gol o un assist. Certo, mi piacerebbe far di nuovo gol, magari all’Olimpico, e che stavolta serva per vincere”. 

INTER – “Sì, fu una stagione complessa, come hai detto tu. Con tanti cambi d’allenatore è complicato ottenere continuità di risultati. Io, però, cerco sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno: personalmente fu un anno bello, conobbi un altro calcio, una nuova cultura… Ogni esperienza ha il suo risvolto positivo”.

RICORDO PIU’ BELLO – “Domanda molto semplice (ride, ndr). Senza dubbio, la gara contro l’Atalanta. Giocai 70 minuti, segnai tre gol e firmai due assist. Vincemmo 7-1, e non era una sfida facile: i bergamaschi vivevano un buon momento, erano sesti. Quel giorno mi riuscì tutto alla perfezione. E chissà cosa sarebbe accaduto se avessi giocato 90 minuti (ride, ndr). Fu la mia prima ed unica tripletta in carriera”.

ADDIO PRECOCE – “Perché si rifece vivo il Siviglia… per null’altro. Ero in vacanza in Spagna, e nacque la possibilità di tornare, facendo uno sforzo da entrambe le parti. Credo che il posto in cui ho reso meglio sia proprio Siviglia. Decisi di andare a giocare in Italia perché avevo il desiderio di provare un’esperienza nuova, ma un anno fu sufficiente. Volevo tornare nel posto dove sono riuscito a mostrare la mia miglior versione come calciatore. Lo dico sempre: Newell’s è la squadra della mia infanzia, del mio cuore, ma Siviglia sarà sempre speciale per me. Qui ho dato il meglio di me. Sono le mie due squadre”. 

RITORNO IN ITALIA – “Sinceramente, di questi temi si occupa il mio agente. Posso dire, però, che in questa seconda tappa al Siviglia ho avuto sempre chiara l’idea di rispettare il mio contratto fino in fondo, volevo che fosse questo l’ultimo club europeo della mia carriera, prima di provare una nuova sfida in un altro continente”.

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