29 Giugno 2025

Carboni rivela: “Futuro? Chivu e l’Inter credono in me”

Le parole dell'argentino

Valentin Carboni è stato fin qui uno dei protagonisti dell’Inter al Mondiale per Club, nonostante un minutaggio non altissimo. Il suo gol contro gli Urawa Red Diamonds, infatti, ha permesso ai nerazzurri di vincere la gara e di mettere in discesa il discorso qualificazione.

L’argentino classe 2005 ha parlato di questo e del suo futuro in nerazzurro, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Carboni si è soffermato anche sul suo rapporto con Chivu e sulle maggiori possibilità per i giovani sotto la sua guida.

Queste le sue parole:

MONDIALE – “Il mio ritorno al Mondiale? In realtà neanche me l’aspettavo. L’infortunio è stata una botta durissima, riuscire a trovare spazio e segnare va oltre i desideri che avevo prima della partenza. A me bastava solo tornare a essere un calciatore. Prima dell’operazione la carriera era andata così in fretta che, magari, avevo fatto un po’ di fatica a gestirla, ma ora so che tutto capita per una ragione nella vita. Anche se ho sofferto tanto, in questo intervento al crociato vedo quasi del buono. Mi ha aiutato a maturare e a migliorare dove serviva: sono diventato più completo come persona e come calciatore. Mi sento più forte muscolarmente e nella mentalità, più motivato di quanto fossi prima”.

MARSIGLIA – “Non posso sapere come sarebbe andata senza l’infortunio. Di certo, era una grandissima opportunità per fare il salto, anche perché De Zerbi mi voleva particolarmente, ma è andata diversamente, ora riparto con entusiasmo da questo Mondiale bellissimo. Abbiamo pure giocato contro una grande d’Argentina, ma io sono interista al 100%”.

RUOLO – “In teoria, sono un trequartista, un enganche come si dice in Argentina. Ma è difficile oggi trovare squadre che giochino con uno dietro alle punte, per questo i giocatori come me si spostano spesso sulla mezzala. Forse in futuro mi vedo in questa posizione, magari con proiezione offensiva”.

GIOVANI – “Momento giusto per i giovani all’Inter? È un buon momento, magari ci ‘vedono’ di più rispetto a quanto capitava prima e poi adesso c’è Chivu, abituato a lavorare con i ragazzi e a lanciarli. Noi dobbiamo solo spingere al massimo per avere le nostre chance: se le meriteremo, arriveranno. Ma ricordandoci sempre che questa è l’Inter: con tanti campioni non è mai facile emergere e, a volte, è necessario farsi le ossa altrove per poi tornare”.

FUTURO – “Non so, è presto per parlarne, ora c’è il Mondiale e poi il ritiro della prossima stagione per stare in gruppo. Qualunque sarà la soluzione, so che l’Inter crede e ha sempre creduto in me, come Chivu”.

CHIVU – “La prima volta che ho parlato con Chivu? Avevo 16 anni, era gennaio: mi ha chiamato in Primavera sotto età e subito mi ha fatto esordire. Mi ha dato fiducia dal primo istante, lo ringrazierò sempre. Ora che l’ho ritrovato, è cambiato, in meglio: con gli anni ha fatto più esperienza da tutti i punti di vista e ha un grande staff che lo aiuterà. A me chiede quello che chiedeva prima: vuole che giochi felice, che mi diverta e, magari, che vada più al tiro”.

LAUTARO – “È un capitano e un esempio, con le parole e con i fatti. Era felicissimo per il mio gol, lui c’era ad Appiano mentre facevo riabilitazione. Sa quello che ho passato e cosa significhi per me essere qua”.

COPPIA CON ESPOSITO – “Abbiamo la stessa età e un’amicizia lunga, stiamo bene fuori dal campo, ma dentro ci capiamo al volo: ci piace proprio giocare uno con l’altro. L’ho conosciuto nell’U16, siamo cresciuti insieme. Sono felice per tutto quello che gli sta succedendo, se lo merita”.

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Autore:
Enrico Traini

Enrico Traini scrive su Passione Inter dal 2022. Laureato in Lettere Moderne e Semiotica, scrive di sport da quasi 10 anni, con diverse esperienze su varie testate online. Appassionato di calcio e dei suoi aspetti tattici, tifa Inter fin da piccolissimo, quando girava in casa con la maglia di Ronaldo Il Fenomeno.