15 Dicembre 2014

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Chievo-Inter

 

Chievo-Inter: tutto quello che c’è da sapere sul match

Dopo la sconfitta del Genoa, terzo in classifica in solitaria prima del match di ieri contro la Roma, per i più ottimisti l’ultimo posto utile per giocare la prossima Champions League rimane distante “solo” nove punti, con la possibilità di guadagnare tre lunghezze a Verona nel posticipo del lunedì; per i più realisti, invece, sarà l’ennesima occasione per provare a far riemergere l’orgoglio di una prestazione importante e che duri per tutti i 90 minuti di gioco, e non solo per 60, come accade da due mesi a questa parte. Di fronte a Kovacic e compagni ci sarà il sempre coriaceo Chievo, che ogni anno dà l’impressione di stare per capitolare definitivamente salvo poi aggrapparsi in extremis con le unghie e con i denti a quella preda che si chiama salvezza: per la 15^ giornata di Serie A al “Bentegodi” si gioca Chievo-Inter.

LA STORIA – E’ breve e recente la storia legata a questa partita. Tutto inizia il 21 aprile del 2002, quando l’Inter di Cuper scende in campo per conquistare i tre punti che la porterebbero a 4 punti dalla conquista dello scudetto: il gol di Cossato al 91′ gela però i nerazzurri, insieme alla concomitante rete di Nedved a Piacenza; inutile parlare dell’epilogo di quella stagione. Da allora si sono susseguite altre undici gare, di cui sei vinte dal Biscione e altre due dai clivensi, a fronte di tre pareggi. La vittoria più importante è senza dubbio quella ottenuta dalla squadra di Mourinho nel giorno dell’Epifania del 2010, con il gol di Balotelli e il bruttissimo infortunio al capo di Christian Chivu; quella più emozionante è lo 0-2 rifilato negli ultimi minuti (reti di Samuel e Milito) nel marzo del 2012, che interruppe una lunga astinenza dai tre punti e fece scoppiare in lacrime Claudio Ranieri, allora mister della Beneamata.

IL PRESENTE – Sembra un paradosso, ma se il blasone impone alle due compagini obiettivi diversi, la realtà ci propone un Chievo-Inter di bassissimo appeal per entrambe: collocate nella parte sinistra della classifica, al tramonto della 15^ giornata le due squadre sono separate solo da quattro punti. Sia nerazzurri che gialloblu hanno già cambiato tecnico, ma con esiti per ora diversi: Maran ha dovuto affrontare diverse difficoltà nelle sue prime uscite ma ora fa punti da ben cinque giornate (due vittorie e tre pareggi); Mancini, al contrario, non ha avuto certamente partite semplici finora, ma al netto di una maggiore propensione per la fase offensiva rispetto all’era Mazzarri ha totalizzato solo un misero punto in tre gare di campionato. Invertire la rotta è dunque un obbligo per l’Inter, uno spauracchio da evitare volentieri per i padroni di casa.

LE FORMAZIONI – Escludendo gli infortunati storici Hernanes e Jonathan, il tecnico di Jesi avrà tutta la rosa a disposizione e sembra orientato a mandare i suoi in campo con un 4-3-1-2 inedito nella forma (finora il modulo iniziale è sempre sembrato più un 4-3-3) ma già visto negli interpreti: Handanovic difenderà i pali; davanti a lui la linea a quattro sarà formata da Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus e Dodò; a centrocampo confermato il trio composto da Guarin e Kuzmanovic come mezzali e Medel come perno centrale; in avanti Kovacic sosterrà Palacio e Icardi (favorito su Osvaldo). Maran conferma il suo quadrato 4-4-2: con Frey e Zukanovic squalificati, Bizzarri sarà protetto da Sardo, Cesar, Gamberini e l’ex Biraghi; Izco, Radovanovic, Hetemaj e Birsa faranno le due fasi a centrocampo, con la speranza di innescare al meglio le due punte, presumibilmente Paloschi e Meggiorini.

L’OCCHIO TATTICO – Quando si parla del Chievo risulta molto difficile prevedere qualcosa di diverso dal solito catenaccio organizzato e solido che costringe le linee avversarie ad addossarsi nella metà campo avversaria, senza però trovare troppo successo. I ragazzi di Maran pare abbiano affinato la “tecnica” già presentata da Corini con esiti ancora più efficaci: il contropiede di Birsa e compagni è risultato letale nelle ultime uscite. Da par suo, l’Inter è una squadra che prova a fare del possesso palla un’arma per giungere alla porta avversaria, ma vista la non proprio eccezionale qualità degli undici in campo e la mancanza di una forma ottimale prevediamo un match molto lento e bloccato. In questo contesto anche un giocatore come Kovacic potrebbe trovare tantissime difficoltà: siamo sicuri che Hetemaj e Radovanovic saranno più attenti a controllarlo che a impostare la loro fase offensiva. Diventa dunque fondamentale l’apporto degli esterni e delle mezzali negli inserimenti: come sosteniamo da tempo, però, la presenza in campo di Dodò e Nagatomo contemporaneamente lascerà ampi spazi agli esterni avversari per colpire la fragile difesa nerazzurra. Augurandoci che non sia così, vi diamo appuntamento alle 20.45 al “Bentegodi”.

di Gianluigi Valente